Trasporti marittimi, rivoluzione corse residuali
dalla Redazione
ISCHIA. Per l’isola non cambia nulla. E non è esattamente una buona notizia. Ormai assuefatti alla penuria cronica di collegamenti con la terraferma, gli ischitani hanno imparato, loro malgrado, ad accontentarsi del poco che hanno. D’altra parte nemmeno le proteste degli ultimi anni, spesso veementi, hanno sortito effetto alcuno: dalla Regione continuano ad essere indifferenti alla tanto rivendicata continuità territoriale delle isole. Gli orari di aliscafi e traghetti restano invariati anche nel nuovo piano approdi, licenziato dai funzionari della Direzione Generale per la mobilità con decreto dirigenziale del 14 ottobre e pubblicato sull’ultimo bollettino ufficiale della Regione.
Vincono ancora le compagnie di navigazione, che continuano a dettar legge nel Golfo di Napoli. Perdono ancora i cittadini delle isole, benché assuefatti alle difficoltà di collegamento con la terraferma. Il piano orari tuttavia non è l’unica novità in materia di trasporti marittimi ufficializzata dall’esecutivo che fa capo all’ex sindaco di Salerno.
Nascosta tra le pieghe di un banale regolamento, quello relativo ai «servizi di trasporto marittimo di linea autorizzato», ci sono alcune novità succulente su quelle che in un gergo meno istituzionale vengono definite “corse residuali”.
La prima novità è sulla durata delle concessioni, che potranno essere al massimo biennali. Un anno in meno, cioè, dei tre anni previsti con il precedente regolamento redatto nel 2003, a pochi mesi dall’attuazione della riforma del trasporto pubblico locale e dei sistemi di mobilità della Regione Campania resa effettiva con la legge regionale 3/2003.
L’altra grande novità è l’apertura a compagnie di navigazione che ancora non operano nel Golfo. Il precedente regolamento aveva quello che si potrebbe definire come “assetto conservativo”. La priorità dell’attribuzione delle concessioni per le corse residuali era attribuita alle compagnie che già operavano nel Golfo. Con il nuovo regolamento non solo questa distinzione salta, ma si apre il mercato anche a chi fosse interessato a coprire cadenze temporali trimestrali o semestrali, oltre che a quelle annuali già appannaggio degli attuali armatori.
In questo piccolo cavillo c’è racchiuso il senso di quella che potremmo definire la prima, vera rivoluzione del mercato dei trasporti marittimi in Campania. Ricorderete, ad esempio, le polemiche che seguirono alla definizione del piano ormeggi (promulgato con la delibera 443 del 9 agosto 2011) successivo alla famigerata delibera 3/2003. Al culmine di quella vicenda, che avrebbe sancito la rottura definitiva tra l’allora assessore ai Trasporti Antonio Pinto ed il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino, quest’ultimo aprì all’idea di far intervenire nel Golfo nuovi armatori per sopperire ai vuoti nel piano orari della Regione.
C’era anche un’ipotesi al vaglio: rendere più appetibile il bando per l’assegnazione di alcune corse finanziandolo con parte dei proventi della tassa di soggiorno, con aliquote ripartite tra tutte e sei le amministrazioni dell’isola. Ebbene, una delle ragioni che fece saltare sul nascere l’iniziativa fu proprio l’impossibilità di scavalcare il regolamento della regione, che assegnava la priorità nella concessione di corse residuali alle compagnie che già operavano nel Golfo.
Ora la modifica al regolamento ha fatto saltare il primo e più grande impedimento all’attuazione del progetto. Certo, le tempistiche non sono le più favorevoli. A maggio si vota a Ischia, e senza una maggioranza forte difficilmente il comune capoluogo si muoverà su un argomento così delicato e complesso. Non ci si può nemmeno attendere che sia la maggioranza uscente a farsene carico, con ormai un orizzonte limitato ai prossimi otto mesi. L’argomento però tornerà di grande attualità nella prossima campagna elettorale, quando le varie parti che scenderanno in campo dovranno necessariamente confrontarsi sui temi di grande interesse strategico non solo per il comune di Ischia, ma per tutta l’isola. Solo allora vedremo se qualcuno riuscirà finalmente a cogliere una delle tante occasioni che la nuova impronta della Regione guidata da De Luca, al netto di ogni polemica politica, sta finalmente iniziando a concedere ai territori.