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Tre eventi sismici, domenica di piccole scosse sull’isola d’Ischia

ISCHIA. Forse non c’è da preoccuparsi, e in effetti così dovrebbe essere conoscendo la morfologia della nostra isola. Ma è chiaro ed altrettanto inevitabile (e di conseguenza pienamente comprensibile) che dopo quella maledetta sera del 21 agosto 2017 basta poco per spaventare la comunità isolana e che si trova ad Ischia. Perché ad ogni minima oscillazione è chiaro che torna quel senso di paura che ci portiamo dietro e che probabilmente non smetterà mai di accompagnarci. Quella di ieri, però, è stata una domenica particolare, non caratterizzata soltanto da un cielo plumbeo e da un’allerta meteo dei cui disagi raccontiamo in altra parte del giornale, ma anche di una giornata festiva in cui la terra ha deciso di ricominciare a tremare. E, già che c’era, pure a farsi sentire. Tre sono stati gli eventi sismici: il primo, anche a causa dell’orario, è passato praticamente inosservato. Erano le 3.14 del mattino (o di notte, se preferite), quando si è verificata la prima scossa di magnitudo 0.8 (latitudine nord 40.7180 e longitudine est 13.8973) ad una profondità di 1.09 km a Serrara Fontana in località Noia via Posteca. Il secondo evento, invece, è stato caratterizzato da boato e tremore ed è stato quello avvertito in maniera più chiara e distinta. Erano le 9.30 del mattino, il fenomeno stavolta si è verificato sempre nel Comune di Serrara Fontana, in pieno bosco in una località distante poco più di mezzo chilometro dal cimitero e da Calimera. La magnitudo è stata di 1.3, la profondità di 1.57 chilometri (latitudine nord di 40.7168 e longitudine 13.8933).  Questa scossa è stata avvertita non soltanto sul territorio del Comune del Fungo, ma anche distintamente nella parte alta di Forio (zone di Montecorvo e Panza) e di Casamicciola. A riprova di quanto sostenuto le denunce e le segnalazioni di tantissimi cittadini che hanno letteralmente invaso i social network con le loro testimonianze e chiedendo se anche altri internauti avessero sentito questo fragoroso boato accompagnato da un movimento tellurico. Un tam tam che per ovvi motivi si è esteso a macchia d’olio nel breve volgere di pochi minuti. Praticamente insignificante – e passato assolutamente inosservato – il terzo evento che praticamente si è verificato in rapida successione rispetto al secondo, ossia alle 9.31: la magnitudo 0.1 e la profondità di 2 chilometri lo rendono quasi irrilevante anche ai fini della cronaca, il fenomeno è stato localizzato nella frazione di Panza (latitudine 40.7088 e longitudine 13.8805).

Il fenomeno, inutile girarci intorno, qualche preoccupazione la suscita pure in una comunità che ha ormai imparato a convivere – per quanto possibile – con eventi del genere, e a scanso di equivoci ci riferiamo a quelli di lieve entità. Ma senza voler entrare nel campo di riferimento destinato esclusivamente agli addetti ai lavori, non possiamo esimerci dal far notare come rispetto ad un passato neppure così lontano quei famosi “boati” e leggeri tremori del sottosuolo che in un territorio come quello ischitano erano sporadicamente presenti, sono aumentati in maniera esponenziale. Sarà tutto normale, è sicuramente tutto normale, ma intanto in molti si chiedono cosa stia succedendo, atteso che stia succedendo qualcosa. Nel frattempo, l’Osservatorio Vesuviano, che pure ha rilevato i fenomeni, non ha inteso pubblicare nessuna nota ufficiale segno evidente che non ci si trova dinanzi a nulla di preoccupante o di anomalo.

Sulla vicenda è intervenuto, e bisogna che non è la prima volta che lo fa, anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, il quale sull’argomento si espresso in maniera chiara, lapidaria e categorica: “Invito per l’ennesima volta la Protezione civile nazionale a procedere celermente alla definizione dei piani di emergenza e le successive prove di evacuazione dall’isola”. L’esponente politico, commentando la registrazione di tre eventi sismici registrati dall’Osservatorio vesuviano ha poi aggiunto: “E’ assurdo che dopo tutto ciò che è accaduto sull’isola, con il comune di Casamicciola che ha avuto vittime e subito seri danni in seguito all’ultimo terremoto, non si sia ancora provveduto a realizzare piani di emergenza collaudati ed efficienti e le conseguenti prove di evacuazione. Sono anni che chiediamo questi interventi ma purtroppo siamo inascoltati”. E intanto, sull’agorà virtuale del web ed in particolare dei social la giornata è proseguita all’insegna del dibattito, giusto per ingannare la monotonia di una domenica invernale isolana. Tra chi dice che non è fingendo che i terremoti non ci sono che si affronta il problema, chi sostiene che si tratta di comuni fenomeni vulcanici che fa più impressione a leggerli che non a sentirli e varia umanità. Una certezza c’è: sono certo eventi minori e forse in parte anche normali, ma da quando siamo diventati l’isola dei blogger e degli influencer tutto fa brodo per alimentare il dibattito. E, soprattutto, per ricavarsi il quarto d’ora di gloria.

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