CRONACA

Immobile confiscato alla camorra a Ischia, nominata la commissione

Sarà presieduta da Lia Baldino e dovrà visionare le manifestazioni di interesse che arriveranno all’ente di via Iasolino. L’abitazione di via Venanzio Marone, che fu sottratta a “O magazzese” sarà a disposizione dei bambini autistici

Un passo avanti per ridare nuova (e diversa) vita ad un immobile ubicato in via Venanzio Marone che è stato affidato al Comune d’Ischia per finalità sociali dopo essere stato confiscato alla criminalità organizzata. Con una apposita delibera di giunta, infatti, l’ente presieduto dal sindaco Enzo Ferrandino ha deciso di nominare la commissione che sarà chiamata a valutare le istanze di cui al precedente avviso pubblico avente ad oggetto “manifestazione di interesse per l’utilizzo dell’immobile sito in Ischia alla via Venanzio Marone n. 31 confiscato alla criminalità organizzata da destinarsi a centro di accoglienza portatori di sindrone asd (autismo, per intenderci). Detta commissione sarà composta da dipendenti comunali e nello specifico dal presidente Lia Baldino e dai componenti Franco Fermo e Luigi De Angelis mentre responsabile unico del procedimento è stato nominato l’ingegnere Gaetano Grasso. Il passaggio immediatamente precedente aveva visto il voto da parte degli assessori e del sindaco di un’altra delibera di giunta con la quale veniva di fatto battezzato il progetto con cui si stabiliva di destinare proprio a soggetti autistici la struttura ubicata nel pieno centro di Ischia. Che, va detto, ha una storia lunga e complessa che parte pure da lontano.

L’immobile in questione venne infatti confiscato e posto sotto sequestro nel lontano 2011 (provvedimento che fu oggetto di ricorso con confisca però confermata in tutti i gradi di giudizio) in quanto proprietà di Giuseppe Avagliano, alias o’ Magazzese, che aveva costruito con la propria attività malavitosa una discreta fortuna. Da quel momento però l’abitazione rimase sempre incustodita e così quattro anni orsono successe qualcosa di davvero surreale: un ventenne napoletano appartenente ad una famiglia collegata al clan Giuliano di Forcella fu incredibilmente beccato dai carabinieri della Compagnia di Ischia, all’epoca guidati dal capitano Andrea Centrella, mentre in quella casa a pochi passi dalla spiaggia stava tranquillamente trascorrendo le sue dorate vacanze estive. Il ragazzo, nipote dell’ex proprietario intanto in carcere ne usufruiva come meglio credeva e faceva sfoggio del lusso che caratterizzava il suo soggiorno sull’isola verde anche sui social, con una sfacciataggine davvero più unica che rara. Con lui, nel bene confiscato, si erano trasferiti temporaneamente anche amici e donne che si davano alla pazza gioia tra ristoranti, serate in discoteca, uscite in barca e il contorno di droga per dare quel pizzico di “brio” alle serate. Movimenti che però misero in moto i militari dell’Arma, che effettuarono un blitz nella casa incriminata dove tra l’altro furono rinvenuti 30 grammi di hashish. Per il 20enne “rampollo” scattò la denuncia all’autorità giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti ma soprattutto per occupazione abusiva di stabile sottoposto a confisca da parte dello stato. Scene queste che non vedremo più con quell’immobile che finalmente tornerà ad avere una finalità importante meritoria. E adesso, dopo questo nuovo passaggio, manca davvero poco per tagliare il traguardo.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex