CRONACA

Triangolo dello spaccio, Schiazzano verso la prescrizione

Nell’interrogatorio di ieri, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre l’avvocato Gianluca Maria Migliaccio ha avanzato richiesta di archiviazione: sono trascorsi oltre sette anni e mezzo dai fatti

Il processo si è di fatto aperto da un mese, ma per qualcuno potrebbe essersi già chiuso. Anzi, per Antonio Schiazzano il dibattimento potrebbe non aprirsi nemmeno. Parliamo di uno degli imputati nella vicenda che ha portato al processo, incardinato dinanzi il collegio c della Quarta Sezione Penale del Tribunale di Napoli, a una serie di sodalizi emersi da una lunga attività d’indagine contro lo spaccio di stupefacenti. Lo scorso 8 luglio, era stata stralciata proprio la posizione di Antonio Schiazzano, il quale, assistito e difeso dall’avvocato Gianluca Maria Migliaccio, è stato ascoltato ieri nella Caserma dei Carabinieri di Ischia, nell’ambito dell’interrogatorio che il legale aveva già chiesto durante la fase delle indagini preliminari ma che non aveva mai avuto luogo. Il processo è infatti andato avanti con più udienze preliminari fino al dibattimento, all’apertura del quale l’avvocato Migliaccio ha eccepito appunto che l’interrogatorio, sebbene ritualmente chiesto, non era stato svolto, cosa che fa regredire il procedimento alla fase delle indagini preliminari.

L’interrogatorio è stato molto rapido, in quanto Schiazzano si è avvalso della facoltà di non rispondere, e l’avvocato ha fatto mettere a verbale la richiesta di archiviazione, vista l’avvenuta prescrizione del reato, in quanto sono trascorsi oltre sette anni e mezzo dai fatti, avvenuti il 18 gennaio 2015, dunque la prescrizione si è già materializzata il 18 luglio scorso. Ora non resta che attendere la decisione del pubblico ministero. Per il resto degli imputati, la prossima udienza è già fissata a metà dicembre. Come si ricorderà, lo scorso anno il Gip Giordano rinviò a giudizio diciotto persone, dopo una lunga indagine sul traffico di droga, ampiamente ramificata, iniziata ormai oltre sei anni fa. Parliamo dell’attività investigativa eseguita dai Carabinieri di Ischia che aveva consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza su ben tre associazioni per delinquere a scopo di spaccio, tutte attive sull’isola d’Ischia. Un vero e proprio “triangolo dello spaccio”. Ecco la lunga lista di indagati: Ruben Barbato, Giuseppe Caliendo, Loreta Costa, Bruno Di Pietro, Luigi Espositore, Leonarda Foglia, Giuseppe Formigli, Giovanni Lemme, Pietro Pesce, Nerino Rotolo, Giovanni Sollo, Antonio Buono, Antonio Castagliuolo, Teresa Anna Cervasio, Antonio Del Prete, Michele Orrù, Ciro Masiello, Gennaro Masiello, Pasquale Masiello, Antonio Ruggiero, Vincenzo Vitale. Tra di essi diversi residenti sulla nostra isola, molti dei quali ormai vecchie conoscenze delle forze dell’ordine locali e delle aule di tribunale. Di questi, solo quattro indagati, tutti partenopei, avevano chiesto e ottenuto il rito abbreviato: Antonio Ruggiero, Vincenzo Vitale, Ciro e Pasquale Masiello. Le attività investigative consentirono di far emergere i nuclei di ben tre associazioni a delinquere, che secondo l’accusa costituivano un apparato accuratamente strutturato e all’interno del quale ognuno ricopriva precise mansioni.

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