CULTURA & SOCIETA'

Dalle antiche origini dell’uncinetto ai sofisticati lavori a mano di oggi

Sulle origini della tecnica di lavoro all’uncinetto si sa quello che abbiamo scoperto, ma le nostre donne isolane a partire dagli anni venti, intensificando l’ìnteresse negli anni ’50, non si sono perse d’animo. Si suppone che i primi lavori di questo tipo siano stati fatti con la mano, o meglio con un dito, che veniva piegato per creare i cappi e riprendere i punti. Solo con il passare del tempo si iniziò a sviluppare uno strumento simile all’uncinetto, realizzato inizialmente in legno, osso o bambù e poi in avorio e ambra. A Ischia si colse l’occasione a volo. Il reperto più antico che può essere considerato un precursore dei lavori all’uncinetto proviene dal lontano Jutland: si tratta di una sorta di berretto di lana, che secondo gli scienziati risale all’incirca a 3100 anni fa. Anche in altri luoghi le tecniche dell’uncinetto non erano sconosciute. Da documenti provenienti dal Sudamerica risulta per esempio che in alcune tribù primitive venivano utilizzati capi di abbigliamento o protezioni per il corpo all’uncinetto in occasione dei riti di iniziazione alla pubertà.

Mary Thomas, una studiosa americana, ritiene che le tecniche dell’uncinetto provengano originariamente dalla penisola araba, dalla quale si sarebbero diffuse verso oriente in Tibet e verso occidente in Spagna. Grazie ai mercanti ed ai navigatori, tali tecniche si diffusero poi anche in altri parti del mondo. Dal XIII al XIX secolo il lavoro all’uncinetto era considerata un’occupazione tipica delle monache. Nei monasteri la biancheria per l’altare e per la casa veniva munita di semplici bordure all’uncinetto, non solo a fini decorativi, bensì essenzialmente per renderla più resistente. L’arte dell’uncinetto si iniziò ad apprezzare solo molto tardi negli ambienti borghesi e nobili. La moda del periodo Biedermeier con le ruches e gli accessori in pizzo, le tovaglie decorative e le decorazioni per asciugamani è inimmaginabile senza i pizzi all’uncinetto. All’inizio questa tecnica di lavoro manuale non era considerata un genere di per sè, bensì come un mezzo per imitare difficili punti del ricamo. Tramite questa tecnica si lavoravano righe di punti catenella fissate sulla stoffa che imitavano i punti catenella del ricamo. Tali righe venivano lavorate fittamente le une accanto alle altre secondo diversi motivi ed imitavano in maniera sorprendente i ricami la cui realizzazione richiedeva molto più tempo e lavoro. I maestri in questo campo erano gli irlandesi, che in questo modo imitavano i preziosi pizzi veneziani.

                                                              michelelubrano@yahoo.it

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