Tribunale, Morelli: «L’isola unita sui problemi che l’affliggono»
Il presidente dell’associazione forense dell’isola d’Ischia si sofferma sulla crisi che sta attraversando la giustizia isolana, parlando del ricorso al Tar contro lo “scippo” delle udienze togate dalla sezione distaccata di Ischia ma anche della necessità di garantire la stabilizzazione del presidio giudiziario isolano. Poi arriva anche un auspicio e un invito alla compattezza

Avvocato Morelli, arriviamo subito al punto. Contro il dirottamento delle udienze togate penali a Napoli si sta preparando un ricorso al TAR e saranno coinvolte anche le amministrazioni locali. Un segnale che in questa battaglia non sarete soli.
«Le amministrazioni locali sono sempre state sensibili a questa problematica. Insieme ai colleghi del direttivo, abbiamo instaurato rapporti diretti con tutti i sindaci, recandoci nei loro uffici già lo scorso anno. Nonostante fosse stata annunciata la stabilizzazione delle udienze, da uomo di sport quale sono, finché non vedo il risultato non ci credo. Per questo motivo, su sollecitazione dei consiglieri del direttivo, in particolare Vito Manna e Carmine Passaro, ho avviato un dialogo con i sindaci, un’azione che peraltro avevo già intrapreso personalmente con alcuni di loro, data la mia conoscenza diretta. Ci aspettavamo questo sostegno e abbiamo lavorato duramente per ottenerlo, così come per coinvolgere il Consiglio dell’Ordine. Non si tratta solo del ricorso al TAR, ma anche di una manifestazione di protesta con uno sciopero che vedrà per la prima volta la partecipazione del Consiglio dell’Ordine. In passato, le astensioni limitate al territorio di Ischia non avevano una grande risonanza mediatica; questa volta, invece, avremo il pieno appoggio anche del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli».
E’ corretto dire che più che sulla manifestazione di protesta, molte speranze sono riposte nel ricorso giudiziario per riportare le udienze a Ischia?
«Ho sempre sostenuto che il problema sia di natura politica. Quando la dottoressa Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli, alla presenza del Presidente Carbone Foreste e del collega Cristiano Rossetti, ci comunicò l’intenzione di trasferire le udienze del giovedì a Napoli, abbiamo immediatamente coinvolto i nostri referenti governativi. Roma era a conoscenza della questione già dalla fine di gennaio, ben prima che diventasse ufficiale a marzo. Noi, come avvocati, non possiamo intervenire politicamente se non sollecitando i nostri rappresentanti. Ciò che possiamo fare è agire sul piano legale, impugnando il provvedimento davanti al TAR. Ottenere una sospensiva sarebbe un risultato importante. Per questo ci siamo affidati a un professionista di grande esperienza nel diritto amministrativo, l’avvocato Alessandro Barbieri. Ora spetta ai giudici valutare la legittimità del provvedimento e l’opportunità di concedere la sospensione».
Da avvocato, ma anche da uomo di sport, cosa la rende ottimista e cosa invece la preoccupa?
«Di natura cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose, anche quando ci troviamo di fronte a un provvedimento di estrema gravità. È la prima volta che accade un fatto del genere, nonostante in passato vi siano stati periodi di indisponibilità dei giudici togati. Dal 2003, quando sono entrato in Associazione Forense, abbiamo sempre lottato per mantenere il presidio giudiziario, prima come pretura e poi come sezione distaccata. La Presidente del Tribunale ha giustificato la decisione con una carenza di magistrati. Il problema è che il provvedimento, inizialmente previsto per 90 giorni, è già stato prorogato per altri 90 e potrebbe essere ulteriormente esteso fino all’arrivo di nuovi giudici. Sono ottimista perché ci sono fondi in arrivo per il settore giustizia e l’organizzazione del tribunale di Ischia è efficiente, con personale giovane e qualificato. Tuttavia, manca la figura chiave del magistrato. Abbiamo avuto esempi di giudici che si sono trovati bene a Ischia, al punto da trasferirvisi definitivamente. Occorre incentivare i magistrati a scegliere la nostra sede, sia con vantaggi economici che con opportunità di carriera. E poi…».
E poi?
«Dal mio punto di vista, un magistrato dovrebbe restare in una sede relativamente piccola per non più di due o tre anni, per poi proseguire la propria carriera in altri contesti. Mi auguro che questa situazione spinga il governo a procedere rapidamente con l’assegnazione di nuovi giudici. Inserire forze giovani e motivate è essenziale per migliorare il sistema, proprio come avviene in una squadra di calcio quando si inseriscono nuovi talenti al posto dei veterani».
«Spero che l’isola, su questa e altre questioni (come ad esempio la sanità) possa dimostrare di essere coesa e determinata nel difendere una serie di diritti fondamentali»
Le faccio una domanda da cittadino isolano più che da professionista. La questione del Tribunale si aggiunge ad altre problematiche che affliggono Ischia, come la sanità e i trasporti. Ritiene che l’isola stia progressivamente perdendo attenzione da parte delle istituzioni?
«Comprendo questa percezione, ma voglio sottolineare un aspetto positivo: l’unità dei comuni nella battaglia per il Tribunale è un segnale importante. Se riusciamo a fare squadra su temi fondamentali come sanità, trasporti e istruzione, possiamo ottenere risultati concreti. Come Associazione Forense, ci siamo già messi a disposizione delle amministrazioni comunali per offrire il nostro supporto professionale su queste tematiche. Vedo anche una buona compattezza tra i sindaci, nonostante qualche differenza generazionale. Un aneddoto significativo: ho parlato con un sindaco politicamente distante dal governo attuale, il quale mi ha confessato di essere rimasto sorpreso dalla loro disponibilità nel concedere la proroga. In passato, esponenti dello stesso partito del sindaco non avevano mai considerato la stabilizzazione della sezione di Ischia. Questo dimostra che oggi il nostro obiettivo non è solo ottenere una proroga, ma puntare alla stabilizzazione definitiva del tribunale. Ischia deve dimostrare di essere unita e determinata a difendere i suoi diritti fondamentali».
Ultima domanda: la stabilizzazione è stata promessa, ma quando arriverà realmente?
«A volte, situazioni apparentemente negative possono portare a esiti positivi. Spero che questa crisi acceleri la riforma della geografia giudiziaria, più volte annunciata e mai attuata. Il nostro auspicio è che avvenga entro quest’anno, ma se così non fosse, dovremo intraprendere un’azione ancora più decisa. Il confronto tra il governo e una parte della magistratura è in corso a livelli molto alti, ma noi continueremo a lottare affinche Ischia ottenga ciò che le spetta».