Per il terzo anno consecutivo l’Energia Verde Idrica spa in liquidazione ha chiuso il bilancio in attivo, ed ancora una volta si registra un miglioramento rispetto all’anno precedente.
L’assemblea dell’EVI si è riunita in data primo luglio ed ha approvato il bilancio 2015, presentando un risultato @X008000positivo@X008000End pari ad euro 254.924.
Nel 2013 l’attivo era stato di 64.362 euro; nel 2014 si era attestato a 86.478 euro. Dal 2009 al 2013 tutti i bilanci si erano chiusi in negativo.
Quasi tutti col segno “più” ed in cospicuo miglioramento i principali indicatori finanziari aziendali:
il risultato dell’esercizio prima delle imposte è salito a + 500.862 euro (+ 315.300 nel 2014);
il valore della produzione è di 7.897.859 euro (7.222.384 euro nel 2014);
il valore aggiunto ammonta a 3.874.665 euro (3.220.429 nel 2014);
il risultato operativo sale ancora, attestandosi a 685.594 euro (539.967 euro nel 2014);
il Margine Operativo Lordo (MOL) è di 822.852 euro (678.579 euro nel 2014).
Solo il risultato ordinario è in lieve discesa, passando da 647.663 euro nel 2014 a 558.801 euro nel 2015. Questo accade a causa degli interessi passivi pagati nell’ambito del piano di recupero del debito per le forniture idriche, piano di rientro che, peraltro, procede in maniera regolare e senza intoppi.
Prosegue, dunque, l’opera di risanamento delle finanze aziendali effettuata dal Liquidatore Pierluca Ghirelli, in pieno accordo con i sindaci dell’isola d’Ischia. È prevedibile che entro breve tempo l’EVI spa potrà uscire dalla fase della liquidazione.
Nella sua relazione alla gestione del bilancio, allegata agli atti, il dott. Ghirelli scrive che “risulta evidente il progredire di un discorso di risanamento che oramai è in corso di attuazione da circa quattro anni”, e spiega: “l’attività di risanamento muove da due principali modifiche gestionali: riduzione dei costi ed adeguamento dei costi del servizio per l’utenza, costi che come oramai più volte detto e certificato, risultano innaturalmente al di sotto della media nazionale di riferimento”. In altre parole, le tariffe idriche applicate sull’isola d’Ischia sono state leggermente aumentate ma, tuttora, risultano tra le più basse d’Italia. A questo si aggiunge che, all’opposto, il servizio ha dei costi di gestione “superiori alla media nazionali”, a causa della “struttura delle reti, articolata in un ambito fisico tormentato, non pianeggiante e caratterizzato da significative condizioni di natura vulcanica”.
Ovviamente l’azione di risanamento si è svolta anche abbandonando una “politica dei costi non particolarmente attenta all’economicità ed all’efficientamento gestionale”, circostanza che aveva “causato i guasti finanziari del passato, in corso di risoluzione”.
Nella relazione del dott. Ghirelli si legge che un fattore importante è stato costituito “dall’attività di repressione dell’evasione nel pagamento delle fatture del servizio”, arrivando al “notevole risultato, in ultimo registrato, di un pagamento delle fatture emesse in misura superiore al 90 %”.
Con queste positive premesse diventa ancora più evidente “che la revoca dello stato di liquidazione si pone come elemento strategico anche in ordine alla necessità di poter procedere a sostanziali ammodernamenti della rete di distribuzione dell’acqua, così da ottimizzare il servizio, riducendo al massimo le perdite che pesano sul conto economico; tali investimenti inoltre, costituiranno un volano per gli adeguamenti tariffari, legati dal legislatore in via preferenziale agli investimenti effettuati sulle reti. Le maggiori economie che deriveranno da tale virtuoso meccanismo genereranno utili che, in parte, sarà possibile investire nel settore fognario, gestito strutturalmente in perdita, con importanti ricadute positive di ordine igienico ed ambientale”.
