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“Troppe limitazioni: il 30 settembre saluterò definitivamente Forio, non merita il mio impegno musicale”

Di Antonello De Rosa

FORIO – Ci sono ordinanze che, a quanto pare, farebbero perdere la pazienza a tutti. Se non ai santi, di sicuro anche ai sacerdoti. Ed è proprio ciò che è capitato a Forio dove la decisione del sindaco Del Deo di attuare forti limitazioni ai cantanti e musicisti, per combattere – come si legge nel documento ufficiale – l’”inquinamento acustico notturno”,  ha suscitato il profondo sdegno di don Giuseppe Iacono – diacono, ma anche apprezzato pianista –  davvero esasperato per un’ordinanza che, come ha tenuto ben a precisare tramite un post su Facebook, risulta essere, a suo avviso, “sciagurata, vendicativa, nepotistica, e discriminatoria”.

Non usa mezzi termini il sacerdote che è solito allietare turisti e isolani anche presso il noto bar Calise situato nel cuore pulsante del comune di Ischia. Questa ordinanza, particolarmente restrittiva per ogni attività musicale, ha suscitato le ire di molti. Il grido di protesta di don Giuseppe è solo una delle numerose voci che chiede perentoriamente di cambiare rotta e di far tornare il comune di Forio un territorio che apra ai turisti e che non mortifichi le attività ricreative.

“Un sindaco, quattro donne e un funerale, quello del Comune di Forio. No, non è un titolo di un film, ma la cruda realtà, la morte dell’attrattiva turistica del paese decretata da 4 donne che decidono su una popolazione di migliaia di abitanti e altrettanti villeggianti, avallate da una sciagurata, vendicativa, nepotistica, discriminatoria ordinanza sindacale – queste le parole di fuoco diramate sui social, che in pochi attimi hanno totalizzato commenti, condivisioni e naturalmente anche un forte bottino di like – gli apprezzamenti che su Facebook valgono consenso e approvazione -.  Terminata questa parentesi lavorativa a Forio, – ha continuato, caustico, il parroco –  il 30 settembre, saluterò definitivamente, con tanto rimpianto, il mio paese, che non merita il mio impegno musicale, anche per l’indifferenza di tanti addetti ai lavori, come si usa dalle nostre parti.

Carico di risentimento e livore, ma soprattutto di sconforto, don Giuseppe ha concluso il suo post con una nota di ironia che canzona il destino poco vivace di Forio e dell’intera isola: “Prossima sicura ordinanza: cambio di nome da Forio a Fiuggi di Napoli. Altro che Capri o Cannes!”

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L’ordinanza, diramata nei primi giorni di agosto, dispone che i locali del centro di Forio che si trovano presso via F. Di Lustro, Via Cesare Calise (Pendio San Gaetano), Via E. Di Lustro, Corso F.Regine, Via Matteo Verde, Piazza Luca Balsofiore, Piazza Matteotti, Piazza San Leonardo, insomma, i luoghi più centrali del comune di Forio, debbano terminare le attività di intrattenimento musicale tassativamente entro lo scoccare della mezzanotte, con divieto assoluto di utilizzo di apparecchiature di amplificazione sonora e l’uso di strumenti elettronici ed elettrici, tranne, naturalmente, per quelle manifestazioni patrocinate dal Comune. Nel resto del Comune la musica – è il caso di dirlo – cambia poco: le note possono essere diffuse soltanto entro mezzanotte ed è concesso una piccola proroga di un’ora per le melodie diffuse all’interno dei locali.

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