Truffa del finto carabiniere, in due arrestati dall’Arma
Finiscono in manette Ivan Vettolieri (23 anni) e Bruno Ciannoccoli (20), già noti alle forze dell’ordine. I carabinieri li hanno arrestati dopo che avevano raggirato una 85enne di Barano, dalla cui abitazione avevano portato via 30.000 euro in denaro contante e gioielli per oltre 40.000 euro. I preziosi sono stati ritrovati, i soldi no: i due giovani tradotti nel carcere di Poggioreale
Campagne informative e mediatiche ed anche un’attività preventiva decisamente significativa posta in essere dalle forze dell’ordine hanno provveduto a far sì che questo deprecabile crimine si consumasse in maniera decisamente meno marcata sulla nostra isola, ma purtroppo il fenomeno è davvero difficile da debellare e a volte c’è ancora chi cade nel tranello. Ci riferiamo alle truffe agli anziani, messe in atto da vere e proprie bande di criminali che tra l’altro hanno raggiunto un livello di specializzazione davvero elevato e che proprio per questo diventano un “nemico” ancora più difficile da combattere. L’ultimo episodio in ordine di tempo ha però assicurato due soggetti alla giustizia, grazie alla tempestività dei militari dell’Arma ma anche a un episodio casuale e fortuito che ha messo gli investigatori sulla traccia giusta evitando che potesse consumarsi una vera e propria beffa. I Carabinieri della Compagnia di Ischia hanno arrestato per rapina impropria, lesioni personali e truffa in concorso Ivan Vettolieri e Bruno Ciannoccoli. Il primo ha 23 anni mentre l’altro 20, sono entrambi già noti alle forze dell’ordine.
I fatti in questione si sono verificati a Barano, dove una donna di 85 anni a sua insaputa sta per cadere nella ormai collaudata truffa del finto carabiniere che ha arrestato il nipote della vittima per aver investito qualcuno. L’anziana viene convinta che per salvare il proprio nipote deve consegnare tutto ciò che ha, in particolare gioielli e orologi per un valore complessivo di 40mila euro e la somma in contanti di 30mila euro. La donna riceve il delinquente in casa e gli consegna tutto quanto richiesto e tra l’altro tutto quanto in suo possesso. Il colpo sembra portato a compimento, peraltro pure con una notevole refurtiva ma ecco che accade l’imprevisto, il peggior colpo di “sfiga” che potesse succedere ai delinquenti. In casa dell’anziana donna entra non un parente qualsiasi ma il nipote: sì, avete capito bene, proprio quello che a dire dei truffatori era stato arrestato e che la nonnina si ritrova davanti capendo a quel punto di essere stata oggetto di un raggiro. Manco a dirlo, la colluttazione è inevitabile. Uno dei due truffatori aggredisce l’uomo, lo prende a pugni e fugge verso il complice che intanto lo attendeva all’esterno dell’abitazione senza mai aspettarsi un simile contrattempo.
Avevano ottenuto il “bottino” sostenendo che sarebbe servito per far scarcerare il nipote che aveva investito qualcuno: ma il nipote, con una casualità impressionante, è giunto in casa proprio mentre si stava consumando il crimine dando così l’allarme
Scatta così la chiamata al 112 e i Carabinieri si mettono alla ricerca dei truffatori tra i comuni di Barano e Casamicciola. La descrizione dei 2 è dettagliata e i militari setacciano la zona visionando tutte le telecamere presenti. La “maglia” delle ricerche funziona e i due vengono rintracciati. Il 23enne viene fermato mentre era a bordo di un autobus di linea diretto verso Casamicciola Terme mentre il più giovane viene bloccato nei pressi del porto commerciale in sella a uno scooter preso a noleggio, mentre tentava di imbarcarsi per la terra ferma. La refurtiva è stata parzialmente rinvenuta, sfortunatamente del denaro nessuna traccia. Gioielli e orologi sono stati trovati, erano in uno zaino di uno dei 2, e consegnati alla legittima proprietaria. Gli arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Poggioreale in attesa dell’udienza di convalida che si svolgerà al massimo nella giornata di lunedì. Le indagini dei militari guidati dal capitano Tiziano Laganà proseguono per valuta
Indagini in corso per individuare eventuali complici. Non aver ritrovato il denaro lascia supporre che lo stesso sia stato occultato da qualche parte o anche ceduto a terzi che abbiano provveduto a prenderlo in custodia proprio per evitarne il ritrovamento in caso di arresto.