ARCHIVIOARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Truffa delle bancarelle a Forio, ci sono ventuno indagati

La faccenda è diventata seria, maledettamente seria. E soprattutto, nell’attesa di fare chiarezza, coinvolge un bel numero di soggetti. Il “Bancarella Gate” scoperto all’ombra del Torrione al termine di una complessa e laboriosa indagine condotta dagli uomini della polizia municipale di Forio – guidati dal comandante Giovangiuseppe Iacono – rischia di assumere contorni deflagranti. Nell’attesa che l’autorità giudiziaria e dunque la Procura della Repubblica di Napoli, che è stata ampiamente notiziata dell’accaduto, decida i passi da muovere e soprattutto le modalità con cui dovrà essere condotta l’eventuale ulteriore indagine, spunta che ci sono ben ventuno comunicazioni di notizia di reato a norma dell’art. 347 del codice di procedura penale a carico di ventuno persone. Sarà proprio la magistratura adesso a dover valutare se a loro carico si possano ravvisare responsabilità in una storia che presenta profili di gravità notevoli, configurandosi tra l’altro il reato di truffa all’ente pubblico.

Nel mirino sono finiti i seguenti nominativi, tutti legati evidentemente alle manifestazioni fieristiche che riguardano le feste patronali che si svolgono a Forio. Si tratta nell’ordine di Ernesto Guagliuolo (nato a Ottaviano e residente a Forio d’Ischia, classe 1983), Giuseppina De Cicco (nata a Napoli e residente a Casoria, classe 1956), Giuseppe Miranda (nato a Terzigno e residente a Casamicciola Terme, classe 1964), Alfonso Russo (nato a Ottaviano e residente a Forio, classe 1959), Angelo Cutarelli (nato a Napoli e residente a Qualiano, classe 1980), Patrizia Banco (nata a Napoli e residente a Casamicciola Terme, classe 1951), Giuseppe Lucci (nato a Napoli ed ivi residente, classe 1951), Carmine Tedesco (nato a Napoli ed ivi residente, classe 1971), Giuseppe Sandomenico (nato a San Giovan Giuseppe Vesuviano e residente a Forio, classe 1970), Vincenzo Muriello (nato a Napoli e residente a Forio, classe 1954), Raffaele Califano (nato a Nocera Inferiore ed ivi residente, classe 1945), Pasquale Amoroso (nato a Napoli e residente a Giugliano in Campania, classe 1965), Mariano Fusco (nato a Torre e residente a Casamicciola Terme, classe 1961), Nunzio Formisano (nato a Torre del Greco e residente a Forio, classe 1968), Raffaele Guida (nato a Napoli e residente a Ischia, classe 1965), Rosaria Pignataro (nata a Nocera Inferiore e residente ad Angri, classe 1979), Antonio Pisano (nato a Napoli ed ivi residente, classe 1980), Vittorio Cerio (nato a Santa Maria Capua Vetere e residente ad Aversa, classe 1973), Anna Esposito (nata ad Aversa ed ivi residente, classe 1980), Luigi Califano (nato a Nocera Inferiore e residente a Ischia, classe 1971).

Come detto, toccherà adesso alla Procura valutare le posizioni singole di coloro che sono stati iscritti nel registro degli indagati. L’indagine è partita nel momento in cui, il comandante Iacono verificò i dettagli relativi alla regolarità dello svolgimento della manifestazione fieristica legata come da tradizione alla celebrazione della festività di San Vito. In particolare il comandante stava verificando i bollettini di versamento postali degli oneri che i concessionari delle bancarelle devono versare all’ente per l’occupazione del suolo pubblico. Una serie di carte che passavano davanti agli occhi di Iacono che a un certo punto si è accorto di un particolare francamente incredibile: di fatto in maniera artata su un bollettino veniva superato lo spazio destinato alla compilazione. L’obiettivo, evidentemente, era quello di occultare timbro apposto sul bollettino medesimo da Poste Italiane, che indicava chiaramente l’importo pagato. Che, ovviamente differiva chiaramente da quello scritto nel modello di pagamento. Inizialmente il comandante ha pensato di trovarsi dinanzi ad un caso singolo, isolato, poi però insospettito ha iniziato a controllare i bollettini rimanendo subito colpito da un altro particolare che – questo sì – ad un’attenta occhiata era chiaramente visibile: la calligrafia che pareva aver compilato i bollettini era la stessa, senza alcuna ombra di dubbio. E non è tutto, perché Giovan Giuseppe Iacono si rendeva conto in breve tempo facendo un controllo a campione e verificando una serie di dati con l’ufficio postale di Forio, che il debordamento della scrittura sul documento era teso a nascondere le prime cifre degli importi versati in modo da procedere al versamento della parte centesimale e solamente una piccola quota (ossia decine) della parte intera. Insomma, un gran bel casino. Ora però, fuori il colpevole. O i colpevoli.

Gaetano Ferrandino

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex