Truffatori nella rete
La polizia continua la caccia ai delinquenti che cercano di raggirare gli anziani portando via i loro risparmi: ieri pomeriggio un giovane napoletano fermato e condotto in commissariato (nel mirino un’anziana cui sottrarre 4.500 euro) , altre tre persone denunciate all’autorità giudiziaria dopo essere state identificate anche grazie all’ausilio di videocamere di sorveglianza
E’ diventata una battaglia senza esclusione di colpi quella che ormai si combatte sulla nostra isola tra un manipolo di delinquenti specializzato nelle truffe agli anziani e le forze dell’ordine che hanno alzato un vero e proprio “muro” intensificando controlli e attività su un fenomeno che nelle ultime settimane sta conoscendo una recrudescenza da definire spaventosa più che preoccupante. Dopo i risultati conseguiti nello scorso fine settimana, con due denunce all’autorità giudiziaria e una somma di denaro di 5.400 euro restituita ad una 81enne casamicciolese cui era stata illecitamente sottratta, nella giornata di ieri gli agenti del commissariato di polizia di Ischia – guidati dal vicequestore Ciro Re – hanno messo a segno un altro colpo significativo contro questi criminali senza scrupoli (spesso anche di giovane se non addirittura giovanissima età) che sbarcano sull’isola con l’intento di mettere a segno la classica truffa del finto nipote.
Ieri pomeriggio è stato fermato e condotto presso gli uffici di via delle Terme – perché sorpreso in flagranza di reato – un giovane napoletano che avrebbe tentato una truffa nella zona di via Astiere a Barano. Se non fossero intervenuti i poliziotti il suo bottino sarebbe stato pari a 4.500 euro ma il piano del truffatore non è riuscito e così lo stesso è giunto in commissariato a sirene spiegate come documentano le foto che vedete in pagina. Nell’attesa di capire quale sarà la sorte del giovane, e a dimostrazione di come la piaga delle truffe agli anziani abbia davvero subito una preoccupante accelerazione, va sottolineato come le indagini condotte dal personale della ps hanno consentito di assicurare alla giustizia altri tre soggetti. Si tratta di persone che sono ritenuti responsabili in due casi di tentativi di truffa ed in un terzo di una truffa portata purtroppo a compimento. Ad incastrarli sarebbero state anche le immagini di alcune videocamere di sorveglianza ubicate nelle zone in cui hanno “operato” e che sono servite a mettere gli inquirenti sulla pista giusta per risalire all’identità dei truffatori.
L’attenzione dei tutori dell’ordine, in ogni caso, resta altissima così come l’appello agli anziani di non erogare a nessuno somme di denaro richieste telefonicamente ed in maniera sospetta e nel caso di avvertire telefonicamente e immediatamente polizia e carabinieri in ogni circostanza che può destare anche il minimo sospetto. L’impressione, infatti, è che ormai a Ischia si annidino una serie di personaggi che hanno piantato le tende sullo “scoglio” e che non intendono allontanarsi dallo stesso prima di aver rimediato un cospicuo bottino. La speranza è che tutti i “pesci” che stanno cadendo nella “rete” possano fungere da deterrente e consigliare a questi soggetti di rientrare immediatamente in terraferma per evitare guai.
Comincia con un’innocua telefonata e finisce facendo perdere migliaia di euro ad alcune vittime: la truffa del falso nipote è nota da molti anni ed è ancora una di quelle più utilizzate dai criminali. Questi ultimi sono ben organizzati. Negli elenchi telefonici ricercano in modo specifico persone con i nomi più comuni tra gli anziani; la truffa del falso nipote è principalmente rivolta a donne anziane. Dall’indirizzo i truffatori identificano se la loro vittima vive in un quartiere socialmente svantaggiato oppure in una zona più signorile. In questo modo possono stimare quanto denaro riescano ad estorcere tramite l’inganno. Infine i truffatori chiamano. Conducono la conversazione con frasi come “Indovina un po’ chi parla!”. In questo modo invogliano la vittima a pronunciare il nome di un parente o conoscente. In seguito, i truffatori fingono di essere questa persona. Raccontano che hanno urgente bisogno di molto denaro. Il motivo: emergenze finanziarie, ad esempio un incidente, debiti o l’acquisto di un’automobile.
Con telefonate ripetute, i truffatori tengono la loro vittima sotto pressione, non lasciandogli il tempo di consultarsi con la famiglia. Se la vittima acconsente, i truffatori riescono ad ottenere il denaro. Il presunto nipote spiega alla vittima che non può ritirare personalmente il denaro e quindi manda un amico. A volte alla vittima è chiesto di trasferire il denaro su un conto anche se per adesso questa casistica non ha mai riguardato la nostra isola.