CULTURA & SOCIETA'

«Tu sei la mia speranza» (Sal 71,5)

28 e 29 marzo le “24 Ore per il Signore”

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

Ieri 28 e oggi 29 marzo 2025, alla vigilia della IV Domenica di Quaresima, si sta svolgendo la dodicesima edizione di “24 Ore per il Signore”, l’iniziativa voluta da Papa Francesco che invita i fedeli di tutto il mondo a partecipare all’adorazione Eucaristica e al Sacramento della Riconciliazione. Tipicamente, le chiese di tutto il mondo rimangono aperte per ore prolungate, offrendo uno spazio accogliente per la riflessione personale e il culto comunitario, sottolineando la chiamata universale alla santità e il potere trasformativo dell’amore di Dio.

Per questa edizione, all’interno del Giubileo del 2025, particolarmente dedicato alla Speranza, il motto scelto dal Santo Padre è tratto dalle parole del Salmista: «Tu sei la mia speranza» (Sal 71,5).

Ogni Giubileo ha un modo particolare di essere vissuto, sia per le circostanze storiche, sia per il contenuto profondo e il modo concreto di realizzarlo secondo l’intenzione del Santo Padre, che si esprime particolarmente nella Bolla di indizione. Il Giubileo 2025 è alla luce della: “Spes non confundit”, “La speranza non delude”, tratto dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani. Questo Anno Santo quindi, Giubileo della Speranza, tutti, ovunque si trovino nel mondo, sono invitati a diventare “Pellegrini di Speranza”. Il presente sussidio intende offrire alcuni suggerimenti per consentire alle parrocchie e alle comunità cristiane di prepararsi a vivere questa iniziativa. Si tratta, ovviamente, di proposte che possono essere adattate in base alle esigenze e alle consuetudini locali. Lo scopo dell’evento è rimettere al centro della vita della pastorale della Chiesa, quindi delle nostre comunità, delle nostre parrocchie, di tutte le realtà ecclesiali, il sacramento della riconciliazione. Questo è il centro del messaggio evangelico: la Misericordia di Dio, che ci dà la certezza che davanti al Signore nessuno troverà un giudice, ma troverà piuttosto un padre che lo accoglie, lo consola e gli indica anche il cammino per rinnovarsi.

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