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Turismo a Ischia tra rilancio e importanza delle terme

Pensare a qualcosa che possa rimettere in moto il mercato del turismo ha necessità di uno studio rigoroso e scientifico che come premessa ha l’analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza dell’offerta complessiva dell’isola. Tra i punti di forza: un patrimonio storico ed ambientale di grande valore; una tradizione termale importante conosciuta in Europa e nel Mondo; il prodotto termale/benessere di notevole consistenza; patrimonio ricettivo di grande prestigio. Tra i punti di debolezza: traffico e conseguente inquinamento acustico e ambientale non sostenibile; territori a tratti compromessi, campagne mediatiche che hanno offuscato la bellezza dell’isola in seguito alle frane, al fenomeno dell’abusivismo edilizio, agli scarichi abusivi in mare, al terremoto del 2017.

La performance della ricettività turistica a Ischia, a differenza dell’intera Italia dove ha segnato un andamento positivo nel quinquennio 2012 – 2016 con un trend medio del + 2,5 % reagisce alla crisi con una politica dei prezzi sempre più al ribasso riuscendo ad intercettare fasce di mercato sicuramente interessanti come quelle dei pensionati, tra i pochi in tempo di crisi, ad avere tempo e mezzi per andare in vacanza ma ad esaurimento in quanto gli assegni pensionistici saranno sempre più bassi a causa delle riforme che si sono avute negli ultimi anni. Risultati positivi di questa politica, almeno per le aziende che la perseguono anche nei mesi invernali, sono rappresentati dai livelli occupazionali garantiti per l’intero anno.  Però i margini ristretti che comporta  non riescono a generare benessere diffuso per l’indotto e per l’intera collettività. Ne soffre soprattutto l’immagine che è quella che l’ isola risulta essere perennemente in saldo, la qual cosa lascia perplessi i consumatori e li rende restii a pagare il prodotto a prezzo pieno nel momento in cui i saldi finiscono e comunque a tentare di spuntare un prezzo più basso rispetto a quello proposto.

Le imprese con piccola capacità produttiva sono spiazzate dalle grandi concentrazioni alberghiere che attraverso economie di scala riescono più agevolmente a contenere i prezzi offrendo al contempo strutture di prestigio dotate di tutti i confort e i servizi necessari a intercettare una domanda costituita in larga misura da turisti con bassa capacità di spesa. Il rafforzamento delle concentrazioni del ricettivo nelle mani di pochi imprenditori finisce inevitabilmente per dettare le regole del mercato turistico a Ischia: in termini di prezzi, offerte e immagine dell’intera isola. Il mercato turistico isolano continua ad attestarsi, per quanto riguarda il totale dei pernottamenti su un 75 % di italiani e un 25 % di stranieri, con uno scostamento per i soli alberghi a 5 stelle dove il le presenze straniere sono più elevate aumentano fino al 45 % del totale.

Criticità del sistema è la scarsa percentuale di turisti stranieri che scelgono l’isola per le vacanze. Anche questo dato è in controtendenza al dato nazionale che vede un incremento pressoché costante del mercato straniero. In definitiva appare chiara l’incapacità dell’imprenditoria locale di sostituire quei turisti tedeschi che fino agli ultimi anni del secolo scorso bilanciavano il numero di turisti italiani. Alla politica che purtroppo non è più praticabile e ancora di meno lo sarà nei prossimi anni dell’”offerta termale assistita” dagli enti mutualistici pubblici e privati italiani e stranieri, non è seguita una politica che rilanciasse il termalismo non assistito. Eppure il termalismo ha reso ricca la nostra isola e continua a rappresentare la discriminante tra la nostra offerta e quella delle altre località turistiche.

Il termalismo ad Ischia costituisce un caso unico nel suo genere perché unisce le proprietà terapeutiche dell’acqua termale a quelle dell’acqua marina con in più gli effetti benefici dell’ elioterapia. Sono poche le stazioni termali italiane site in località di mare e ancora meno quelle che hanno acque delle nostre stesse caratteristiche. Il nostro maggiore competitor é la stazione termale di Abano Terme che comunque non ha il mare. Il patrimonio termale non è adeguatamente valorizzato e spesso è poco conosciuto dagli stessi operatori a cui sfugge la tradizione certificata da oltre due millenni di storia, quella che vedeva i centurioni dell’Impero Romano venire a Ischia per guarire più rapidamente delle ferite riportate nelle battaglie, quella che vedeva l’Eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi alleviare i traumi delle sue ferite. L’offerta  termale –  che ad Ischia si esprime in forma variegata e copre l’intera filiera di prodotto: alberghi con terme in house, stabilimenti termali, parchi termali e cosmetica termale – rimane il fulcro della leva del possibile rilancio dell’economia isolana. Un progetto di sviluppo che possa vedere finalmente gli operatori costituiti in rete d’imprese passa necessariamente attraverso la valorizzazione del termalismo. Mettendo da parte rancori e antiche rivalità e smettendo di fare come quei pescatori che non ti diranno mai quali sono i mari più ricchi di pesce occorre un cambio di mentalità dove insieme operatori del ricettivo, della ristorazione, del commercio e dell’intrattenimento facciano massa critica e, interagendo con i poteri locali con maggiore peso di contrattazione,  si incamminino verso un percorso virtuoso che possa portare l’isola fuori dalle secche in cui si è arenata negli ultimi 15 anni. Il supporto economico non manca: esistono finanziamenti alle imprese per ristrutturazione e ammodernamenti, per certificazioni di qualità, per informatizzazione, per la formazione degli addetti, per azioni di internazionalizzazione,  per nuove iniziative e tanto altro ancora. Il supporto finanziario viene garantito attraverso i fondi europei dallo Stato, dalle Regioni e dalle Camere di Commercio.

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Partendo da una politica che in primo luogo rimetta in ordine il territorio soprattutto sotto l’aspetto della mobilità, che metta in evidenza l’importanza dell’acqua termale per raggiungere livelli di benessere psicofisici che difficilmente raggiungibili in altro modo, istituendo laboratori di ricerca medico/scientifica in grado di certificare gli effetti della terapie termale,  valorizzando in primo luogo quelli che costituiscono un’ offerta unica, i parchi termali, vero e proprio punto di partenza per il rilancio dell’isola e facendo una campagna pubblicitaria non sterile e spesso inutile come avviene adesso con la partecipazione alle varie fiere del turismo, l’offerta turistica di Ischia potrebbe riproporsi all’intero mercato internazionale delle vacanze e tentare di recuperare il prestigio perso da troppo tempo.

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Mario Rispoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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