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Turismo, Ischia si interroga sulla stagione che verrà

DI FRANCESCO FERRANDINO

ISCHIA. Con la settimana Santa inizia di fatto per l’isola d’Ischia la stagione turistica 2018. La prima dopo il sisma che ha colpito l’isola d’Ischia nel mezzo di un’estate che sembrava regalare numeri ancora una volta tutto sommato positivi all’industria che regge l’economia locale. Un evento drammatico le cui conseguenze sono ancora tutte da valutare, in un contesto dove permangono le contraddizioni e i problemi ben noti con cui l’isola si confronta da anni. È ovviamente ancora presto per azzardare previsioni che possano “reggere” per tutto l’arco della stagione, tuttavia abbiamo chiesto ad alcuni addetti ai lavori un primo giudizio sull’imminente partenza: quello che emerge è un quadro dove l’emergenza-sisma fa meno paura di quanto forse ci si attendeva alcuni mesi fa, nonostante siano tutti consapevoli di alcune ricadute negative, a partire dal fatto che alcune strutture rimarranno chiuse. I giudizi per larga parte concordano nel ritenere fondate le positive aspettative sul turismo proveniente dall’estero, mentre il ricordo del terremoto condiziona ancora gli ospiti provenienti dal resto della nostra regione. Per il resto, alcune tematiche non sono affatto sconosciute: una su tutte, l’assenza di coesione nel promuovere il prodotto-Ischia nella competizione internazionale con un adeguato marketing, cooperazione che manca anche a livello locale tra gli attori in campo.

 

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