TURISMO: LA REGIONE PUNTA SU CULTURA E CINEMA, IL MINISTERO SULLA GASTRONOMIA

Il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, rivendica il merito del Governo di essere riusciti a realizzare già 10 dei 20 punti del contratto di governo. Peccato che tra i 10 punti non ancora realizzati, ce n’è uno che andava realizzato fin dalla nascita del Governo e che interessa molto anche Ischia: l’istituzione di un Ministero autonomo per il Turismo. Cosa di cui si avverte l’assoluto bisogno assieme ad un potenziamento dell’ENIT , soprattutto ridisegnando la divisione dei poteri tra Ente Nazionale Turismo e Regioni, in tema di propaganda turistica all’estero. Cosa ha fatto il Governo? Si è limitato a scorporare ( 2/7/2018) il Turismo dal Ministero dei Beni Ambientali e inserirlo , come semplice Dipartimento, nel Ministero dell’Agricoltura, perché così ha preteso il ministro leghista Gian Marco Centinaio. Tanto è vero che il Ministero retto da Centinaio si chiama MIPAAFT ( Ministero Politiche Agricole, Alimentare, Forestali e del Turismo). Il Ministro Centinaio è persona competente: laureato in Scienze Politiche all’Università di Pavia, ha avuto esperienze amministrative importanti ( Vicesindaco e assessore alla Cultura e al Marketing territoriale, dal 2009 al 2014, al Comune di Pavia, retto dal uno dei Sindaci giovani più bravi del PDL, Alessandro Cattaneo). A parte, pertanto, la sua militanza nella Lega, che può non piacere, Centinaio ha le carte in regola per l’incarico affidatogli. Un po’ meno rassicuranti sono i suoi 2 Sottosegretari: Alessandra Pesce, 5 Stelle, laureata in Economia e Commercio a La Sapienza di Roma, ma versata e preparata molto più sul versante agricolo che turistico, avendo anche conseguito il dottorato di ricerca in Agricoltura Istituzioni e Ambiente per lo Sviluppo, oltre che essere Dirigente di ricerca presso il CREA ( Consiglio Ricerca Economia Agraria); altro Sottosegretario è Franco Manzato, laureato in filosofia che, come la maggior parte dei leghisti,viene da esperienze amministrative locali ( consigliere comunale di Oderzo, consigliere regionale del veneto, Assessore regionale all’Agricoltura, Parchi, Aree Protette). Dunque persona competente, con le dovute esperienze amministrative, ma anche lui versato più per l’agricoltura. E non poteva essere diversamente, dal momento che, al varo del Governo,il Ministero dell’Agricoltura non incorporava ancora il Turismo. Sottolineiamo ancora che il Ministro è di Pavia, il Sottosegretario Manzato della provincia di Treviso e la Sottosegretaria Pesce è di Roma. Quindi tutti scarsi conoscitori della realtà meridionale  e più attenti alle esigenze territoriali del centro nord. Così come teniamo a sottolineare che, nelle dichiarazioni programmatiche, il Ministro Centinaio ha preannunciato l’istituzione di un tavolo di concertazione con le Regioni e l’ENIT, che studierà i vari

settori turistici a 126 mani, cioè col contributo dei top manager di settore. Già da adesso, però, le linee guida sembrano essere : la lotta all’abusivismo alberghiero ( e questo farà sicuramente contenti gli albergatori dell’isola d’Ischia), lotta all’abusivismo di guide e agenzie turistiche. E’ inoltre intenzione di istituire un’Accademia del Turismo, per la formazione di Direttori d’albergo. Prevale la logica della tutela- del tessuto esistente- da  insidie che si ritengono provenire dalla globalizzazione, piuttosto  che considerare alcune modernità come nuove opportunità economiche. Ma sicuramente peggio è la proposta del rappresentante isolano della Lega, ing. Pitone, che insiste per controlli capillari e stringenti all’imbarco e sbarco di navi ed aliscafi. A parte la difficoltà pratica di simili misure, non daremmo un’immagine positiva del nostro turismo, amplificando all’esterno messaggi di pericolo sociale e di infiltrazioni malavitosi. Tornando al trio di vertice del MIPAAFT ( Centinaio, Manzato, Pesce) c’è il rischio che prevalga una visione del turismo troppo legata alla sola gastronomia e troppo ritenuta interconnessa all’agricoltura, dimenticando tanti altri attrattori culturali e altri cosiddetti “ beni immateriali”. E’ vero che l’enogastronomia è un fattore importante e trainante: il 25,9% dei visitatori degusta vini e piatti made in Italy; il 18,7% acquista in loco prodotti tipici e artigianali del territorio e l’11,3% partecipa ad eventi enogastronomici ( dati Unioncamere). Ciò è vero anche per Ischia, basti pensare agli eventi con gli chef stellati, che riscuotono grande successo. Però è altrettanto vero che l’enogastronomia viene comunque al terzo posto, tra le ragioni di scelta della destinazione di vacanza. Al primo posto resta la “ cultura”, al secondo “ l’aspetto naturalistico”. E Ischia può vantare primati anche in questi due rami fondamentali. E difatti la Regione Campania, Assessorato al Turismo, retto da Matera, punta tutto sulla cultura. Ricordiamo, in particolare, la Legge Regionale sugli “ incentivi al sistema produttivo della cultura” e i “ contributi ex art. 6 comma 5-Interventi speciali”. Ma soprattutto citiamo il Piano Cinema 2018, col bando di gara indetto il 4/5/2018 ( Decreto 354) scaduto il 21/6/2018. Ebbene, per il 2018, l’isola d’Ischia ha fatto la parte da leone. Ischia Film Festival di Michelangelo Messina ovvero l’Associazione Culturale Art Movie & Music,  con 98 punti, si è classificata al 1° posto, con una spesa ammissibile di 180.000 euro e un contributo assegnato di 80.000 euro. Nella graduatoria delle assegnazioni è entrata inoltre Ischia Global Film Festival a cura dell’Accademia Internazionale Arte, con 76 punti, spesa ammissibile 119.000 euro, contributo assegnato 60.000 euro. Sempre in graduatoria, su scalini più bassi, troviamo anche il Procida Film Festival, con 59 punti e 20.000 euro di contributo e il Capri Film Festival, con 71 punti e 60.000 euro di contributi. L’assessorato regionale alla Cultura, si avvale di un competente staff che vede presente il nostro stimato compaesano Ciro Cenatiempo, assieme a Nadia De Simone e Maria Rosaria Delli Santi, che costituiscono l’UOD Promozione e Valorizzazione delle Attività Artistiche e Culturali. Ad Ischia abbiamo visto, in questi ultimi tempi, quanta importanza d’ immagine possa avere la location cinematografica. Ma siamo in grado di offrire anche altre eccellenze, ne cito qualcuna: il Teatro ( grazie Ronga!), la Musica ( grazie Giardini La Mortella per quella classica giovanile e grazie Accademia Internazionale Arte per quella Jazz), l’Archeologia ( anche quella marina di Aenaria), la Filosofia ( grazie prof.Mirelli!), l’Architettura ( grazie alla famiglia Mattera del Castello Aragonese e grazie a Giovannangelo De Angelis del PIDA. E grazie anche a Villard, progetto interuniversitario, che ha scelto quest’anno Ischia, come luogo di studio per progettazioni architettoniche, intorno al tema dell’acqua, come sorgente e origine storica), la Divulgazione Scientifica ( grazie Pietro Greco e Circolo Sadoul!), il Patrimonio Storico Culturale delle Chiese isolane ( grazie Curia Vescovile, con Di Lustro, Ernesta Mazzella e Annicelli) e tanti altri ancora. Vorrei aggiungere il Premio Ischia di Giornalismo ( col ringraziamento ai fratelli Valentino) ma, in questo momento, ho forti remore verso tanti presunti “ grandi firme” della carta stampata, della televisione e del web, che si ricordano di Ischia solo per infangarla con le fake news sui “ condoni tombali” e sull’isola dell’abusivismo. Probabilmente bisognerà valutare meglio, in futuro, i veri “ grandi giornalisti”, quelli che vengono a studiare sul posto le realtà che descrivono e non per un giorno o due e che vengano scevri da preconcetti di natura politica, geografica, etnografica. E i mezzi di informazione dovranno valutare quanta responsabilità hanno, se siamo arrivati al punto che i 5 Stelle li vogliono tacitare e sostanzialmente cancellarli per legge. Nelle Marche, tra Pesaro, Fano ed Urbino, si sta tenendo la VI edizione del Festival del Giornalismo Culturale, sarebbe bene che i “ mostri sacri”del giornalismo italiano andassero a ripassare i fondamentali del mestiere e dell’arte di dire la verità.

 

 

 

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