CRONACAPRIMO PIANO

L’ultima frontiera della truffa, pensionati nel mirino anche a Ischia

Alcuni anziani ricevono telefonate da ignoti che si spacciano per impiegati comunale o delle Poste, e chiedono notizie circa il ritiro delle pensioni mensili

Pensionati presi di mira dai malintenzionati. Accade purtroppo spesso, ed è quello che forse sta accadendo anche in questi tempi di pandemia da coronavirus. Da più di un cittadino isolano sono arrivate segnalazioni inquietanti relative ad anziani alla prese con la riscossione delle pensioni. Pare infatti che ignoti in questi giorni provino a telefonare a casa di pensionati millantando di essere impiegati postali o comunali, chiedendo agli ignari anziani se abbiano riscosso la pensione.

Non solo: cercano in modo insistente di sapere se essi si siano recati personalmente agli uffici postali. Attenzioni molto sospette, ove si pensi che i misteriosi interlocutori telefonici chiedono nome e cognome dei pensionati, arrivando persino a intimare (non si sa a quale titolo) di andare a riscuotere il dovuto, pena la possibile visita di un ufficiale giudiziario. Motivazioni evidentemente assurde, ma che possono fare breccia nei timori di alcuni anziani cittadini, bloccati nelle proprie abitazioni per via dei divieti di spostamento anti-contagio. Sono troppi gli indizi che fanno pensare a balordi che cercano di escogitare espedienti per conoscere dettagli sensibili con intenzioni non certo benevole. Anche se alcuni hanno provato a contattare le forze dell’ordine, queste ultime nulla possono fino a che la truffa non viene almeno tentata.

E che le segnalazioni emerse su suolo isolano non siano episodi isolati, lo testimoniano anche le cronache nazionali: in vari comuni d’Italia l’allerta è montata proprio in corrispondenza della consegna delle pensioni. Il pericolo di borseggi e di truffe è aumentato pensando ai tantissimi anziani usciti dalle proprie abitazioni per andare a riscuotere i contanti, che poi sarebbero stati conservati in casa. Elementi che aumentano esponenzialmente i rischi di subire borseggi o di esporsi agli inganni e ai raggiri di qualche malvivente. In tali frangenti le Forze dell’ordine hanno quindi dovuto, se possibile, aumentare il grado di sorveglianza, già molto alto visto il costante monitoraggio atto a verificare il rispetto delle norme di prevenzione anti-contagio. Sorveglianza che si è concretata in una speciale attenzione proprio in corrispondenza degli uffici postali dove al controllo si aggiunge anche l’opera di informazione a vantaggio degli anziani, che vengono edotti dei rischi che corrono e di come possono difendersi. Naturalmente si tratta di problemi che si presentano in misura minore per coloro che hanno scelto la modalità di accredito direttamente sul conto corrente. Ma gli altri, coloro che hanno necessità di recarsi negli uffici, sono i più esposti. E pare proprio che anche in tempi di pandemia la solerzia dei rapinatori e dei truffatori non conosca pause. Solerzia che si fonde con la maligna fantasia, perché per entrare nelle abitazioni degli ignari pensionati non vengono usate più, o almeno non soltanto, gli ormai logori stratagemmi consistenti nello spacciarsi per tecnici, operatori alle prese con riparazioni da compiere nelle abitazioni del quartiere, o componenti delle forze dell’ordine, ma anche con il qualificarsi come operatori sanitari: un espediente criminalmente subdolo per riuscire a introdursi nelle case degli ignari presi di mira. Di fronte a tali minacce il consiglio di non credere alle telefonate di dubbia provenienza, chiamando il 112 e gli altri consueti numeri di pronto intervento, come.

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