Tutte le ombre e gli insopportabili silenzi del post terremoto

Sono trascorse ormai più di due settimane, quasi tre, da quel maledetto 21 agosto quando alle 20.57 la terra ha tremato seminando paura, distruzione e anche morte sulla nostra isola in particolare tra Casamicciola e Lacco Ameno. Diciassette giorni da un evento così drammatico crediamo sia un arco di tempo fondamentalmente più che sufficiente per cominciare a porsi una domanda. Che poi altro non è – e il lettore perdonerà il gioco di parole – che il chiedersi come mai non siano state date ancora risposte. Sulla nostra isola ci sono tuttora vigili del fuoco, protezione civile, geometri e geometri laureati e qualche rappresentante del consiglio nazionale dell’ordine dei geologi. In più “scienziati” che a turno vanno e vengono da Ischia e certo non vi si recano per fare qualche ritemprante bagno settembrino. Le perplessità su quanto successo quel lunedì sera sono e continuano ad essere tante, addirittura troppe, in una località per giunta dalla conformazione particolare come questo meraviglioso scoglio.

Ebbene, fin qui nessuno ha emesso un comunicato stampa, redatto uno straccio di nota, dato un minimo di spiegazione. Perché è vero che un sisma non si prevede e dunque non si spiega, ma attorno a questo evento naturale ruotano e girano una serie di fattori che hanno portato a formulare una miriade di ipotesi. Magari siamo davanti a delle suggestioni, ma ci farebbe piacere (quantomeno) che le stesse venissero smentite seccamente. E invece nulla, solo silenzio. Un silenzio al quale però, siamo sinceri, è arrivata l’ora di dire basta. Ed è opportuno che i sindaci, gli amministratori, le istituzioni – per quanto in questi giorni alle prese con problemi di ben altra levatura – bussino alle porte di chi di competenza e pretendano che si faccia chiarezza. Perché se è giusto non allarmare nessuno anche con “teoremi” che potrebbero rivelarsi astrusi, è giusto che la cittadinanza venga messa repentinamente al corrente di qualche eventuale anomalia. Noi, intanto, proviamo a riannodare i fili del discorso cominciando dall’inizio e mettendo sul tavolo degli interrogativi una serie di questioni:

Ci fermiamo qui, anche se potremmo proseguire con un’altra serie di osservazioni che però vi evitiamo perché altrimenti finiremmo per voler dar credito anche a tutti i “chiacchiericci” di paese. Ma siamo preoccupati e crediamo abbiamo fondato motivo per esserlo. E allora, dopo le discussioni relative a magnitudo e posizione dell’epicentro, siamo davvero curiosi di conoscere come si spiegano gli eventi che vi abbiamo appena elencato. Perché, in un modo o nell’altro, una spiegazione deve pur esserci. E a questo punto, non ce ne vogliate, alla favola che nessuno se ne sia accorto o nessuno ci creda davvero non ci crediamo più. Anzi, non ci abbiamo mai creduto. Ma adesso è davvero giunta l’ora di smetterla con i silenzi. E di tranquillizzarci tutti. In fondo, non aspettiamo altro.

Gaetano Ferrandino

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