CULTURA & SOCIETA'

Il Vescovo Pascarella conclude i festeggiamenti in onore di San Ciro: domani la chiesa di Ischia celebra la candelora e la giornata mondiale della vita consacrata

Don Camillo D’Ambra in Cattedrale e Don Carlo Candido nella chiesa-santuario parrocchiale dello Spirito Santo a Ischia ponte avvieranno la cerimonia delle candele – lo stesso accadrà in tutte le altre parrocchie dell’isola - le candele della candelora di domani rappresentano “viva luce per illuminare le genti”, ma anche “fiaccole accese, come simbolo di luce e benevolenza divina”

San Ciro Martire, la Candelora e San Biagio, tre ricorrenze festive della Chiesa cristiana e cattolica che il calendario le colloca vicine, l’una appresso all’altra, distanziadole appena di un giorno. Ieri la solennità di San Ciro, festeggiato nella nostra isola ad Ischia centro, al Ciglio e nelle varie chiese isolana dove troneggia una statua del Santo medico, taumaturgo ed eremita. Ieri mattina nella chiesa della contrada di via delle terme ad Ischia il vescovo di Ischia Mons. Gennaro Pascarella ha concelebrato con i parroci del decanato di Ischia la santa E\ucarestia con l’atteso pontificale davanti ad una comunità parrocchiale devotissima del Santo patrono e protettore concludendo cosi i festeggianeti in onorfe di San Ciro per quest’anno 2022 ancora disturbato dalla emergenza sanitaria. Domani è la Candelora e dopodomani è San Biagio il Venerato Santo Vescovo che secondo la fede sana i mal di gola. Due importanti eventi religiosi, legati fra loro dal significativo simbolo della candela.

DOMANI DON CARLO CELEBRA LA CANDELORA NELLA SUA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO
DOMANI DON CARLO CELEBRA LA CANDELORA NELLA SUA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO

Per la Candelora, le candele c’entrano per il rito della loro benedizione e simbolo cristiano quale “Viva luce per illuminare le genti”, ma anche quali “fiaccole accese, come simbolo di luce e benevolenza divina”. Per San Biagio invece le candele hanno un significato d’affezione irrinunciabile, perché vengono usate per il sacro rito della benedizione della gola e della guarigione invocata per intercessione del Santo miracoloso. Quindi clima di festa fra i cattolici dell’isola, che in occasione però delle sole ricorrenze della candelora e della giornata mondiale della vita consacrata, in gran numerosi ritrovano oggi per la speciale occasione della visita pastorale del V escovo Pascarella, Nella ruota dell’anno, la Candelora è una sorta di porta tra l’inverno, oramai incamminato verso la sua conclusione, e la quasi vicina primavera, almeno qui da noi.. È il periodo adatto ai riti propiziatori per attirare fecondità e fertilità, riti che saranno determinanti per l’annata agricola che si avvicina. Le origini della Candelora vanno ricercate nelle antiche celebrazioni italiche, legate soprattutto alle divinità romane. Nella Roma antica il mese di febbraio era un momento contrassegnato dal caos, dal rimescolamento tra vecchio e nuovo e non a caso è ancora oggi legato al Carnevale, che lo avremo coincidenza strana il 5 marzo prossimo, ricorrenza del Santo Patrono e concittadino San Giovan Giuseppe della Croce. Alla Candelora sono legati vecchi riti osservati sull’isola dalle donne del primo novecento. Si racconta che in abitazioni di famiglie timorate di Dio del centro storico di Ischia Ponte e di Forio, nel giorno della Candelora la donna più anziana di casa, girasse per le stanze con una candela bianca accesa fra le mani per la purificazione della casa stessa e per la invocazione della luce sull’ambiente familiare. Il 2 febbraio, festa della presentazione del Signore al Tempio, è anche la 24esima Giornata Mondiale della Vita Consacrata ( in crisi generale) comparsa nel programma della Diocesi. E’ stata la festa che il popolo di Dio ama chiamare la Festa della Candelora.

IERI IL VESCOVO PASCARELLA CON DON MARCO TRANI ALLA FESTA DI SAN CIRO
IERI IL VESCOVO PASCARELLA CON DON MARCO TRANI ALLA FESTA DI SAN CIRO

Maria e Giuseppe, portando Gesù Bambino al Tempio per offrirlo al Signore, dopo quaranta giorni dalla nascita, incontrano anche  il vecchio Simeone, che, mosso dallo Spirito Santo, profetizza sul Bambino dicendo “i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.  La luce viene simboleggiata con la luce delle candele che vengono benedette in questo giorno per la processione, a significare come ogni battezzato risplende della luce di Cristo nella misura in cui  apre la sua mente e il suo cuore per accogliere la Parola di Gesù che è il Vangelo e lo mette in pratica, così che la vita del cristiano diventa la vita di un figlio della luce e non delle tenebre! La Candelora viene celebrata anche nella tradizione laica, ed alcuni studiosi sostengono che si tratti di una festività che ne sostituisce di una preesistente che si chiamava Imbolc nella tradizione celtica, e che rappresentava l’ideale passaggio tra l’inverno e la primavera ossia tra il momento di massimo buio e freddo e quello del risveglio e della luce. La Candelora, si colloca a metà inverno nel tempo astronomico e coincide nel ciclo agreste/vegetativo con la fine della stagione invernale e l’inizio di quella primaverile; il più famoso detto popolare infatti recita: “Quando vien la Candelora de l’inverno semo fora; ma se piove o tira il vento de l’inverno semo dentro.” Questo indica che se il giorno della candelora si avrà bel tempo, (ieri a Ischia non ha piovuto) si dovranno attendere ancora molte settimane perchè l’inverno termini ed arrivi la primavera. Al contrario, se il giorno della candelora fa brutto, la primavera è in arrivo. Questo passaggio dall’inverno alla primavera viene celebrato attraverso la purificazione e la preparazione alla nuova stagione. A Ischia da sempre il detto più ricorrente è sempre stato “A Cannelora, Estat Rint e Viern Fora”., quando naturalmente le condizioni del tempo non contraddicono la saggezza popolare.

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

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