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Tutti a Cava dell’isola, ma manca l’ordinanza per l’accesso

di Francesco Castaldi

FORIO – Con l’arrivo dell’estate sono in molti coloro che, anche nelle pause dal lavoro, non rinunciano per nulla al mondo a trovare un po’ di refrigerio dalla pressante canicola facendosi una nuotata nelle acque che circondano l’isola verde. Oltre all’arenile della Chiaia a quello di Citara, una delle spiagge più frequentate del comune turrito è senza ombra di dubbio Cava dell’isola, che da tempo immemore è uno dei luoghi prediletti dalla gioventù ischitana ma anche dai vacanzieri alla ricerca di una spiaggia dove prendere il sole, giocare a racchettoni e tuffarsi tra le onde del mare.

Negli ultimi anni, tuttavia, Cava dell’isola sta attraversando un periodo di progressiva decadenza, e ciò a causa dell’inesorabile erosione dell’arenile e anche della realizzazione di interventi edilizi che hanno pregiudicato la staticità del costone che affaccia proprio sulla spiaggia in oggetto. Nonostante gli interventi di contenimento eseguiti a suo tempo dai tecnici del ufficio demanio del comune di Forio, la questione della spiaggia di Cava non è stata ancora del tutto risolta, dal momento che sull’arenile sono ancora presenti reti e pali di ferro, che rappresentano un serio pericolo per coloro che quotidianamente si recano sulla spiaggia per trascorrervi il proprio tempo.

Ma le sorprese non finiscono qui. Infatti, stando a quanto dichiaratoci dal consigliere di minoranza Domenico Savio, l’amministrazione guidata dal primo cittadino Francesco Del Deo non avrebbe ancora provveduto ad emanare, tramite il comando di polizia municipale, l’ordinanza con la quale si regolamenta l’accesso dei bagnanti all’arenile di Cava dell’isola, che in ogni caso resta parzialmente interdetto. Le disposizioni valide per la stagione estiva 2015, infatti, sono cessate alla fine dello scorso mese di ottobre, e pertanto è necessario che l’ente provveda al loro tempestivo rinnovo. Una dimenticanza, quella del Comune  di Forio, che speriamo possa essere quanto prima colmata per evitare che sorgano spiacevoli incomprensioni.

Intanto, come  già puntualmente riferito dal nostro quotidiano appena due settimane fa, dopo un’estenuante tira e molla sembra che si sia raggiunta la quadratura del cerchio per la risoluzione delle problematiche che affliggono l’intera area di Cava dell’isola. Infatti Ciro Castiglione, amministratore della Casthotels (ovvero la catena alberghiera che detiene anche la proprietà del Baia delle Sirene, che sovrasta la spiaggia di Cava dell’isola), si sarebbe assunto l’onere di porre fino ad uno scempio incredibile che va avanti da oltre tre anni. Secondo quanto si apprende, infatti, l’imprenditore avrebbe dato mandato a una serie di professionisti e a spese proprie, dopo uno studio di fattibilità, avrebbe fatto redigere un progetto d’intervento sull’area, il cui costo è stato di circa 85.000 euro. Il progetto a difesa di Cava dell’isola sarà invece realizzato con ogni probabilità dalla Idrogeo srl di Sorrento, il cui costo presunto per la realizzazione sarà di circa 600.000 euro sempre a carico di Ciro Castiglione.

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Quella di Cava dell’isola è una brutta storia che va avanti da troppo tempo, esattamente dal 2013, quando l’arenile frequentatissimo dai giovani fu interessato dal crollo di un costone che causò la chiusura al pubblico dell’arenile per diversi mesi. La spiaggia venne poi riaperta solo a luglio 2014, dopo una serie di interventi di emergenza che prevedevano l’installazione di reti e pali di ferro lungo tutto il perimetro circostante, messi a protezione di eventuali frane. Gli amministratori avevano promesso che prima dell’apertura della stagione 2015 l’arenile sarebbe stato liberato dalla “palizzata per detenuti” presente in loco.

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L’ennesima disfatta, insomma, per quanti in questi anni si sono battuti in nome di Cava dell’isola e di chi, ancor prima del 2013, scese in campo in più di un’occasione per denunciare la sempre più insistente presenza di strutture edilizie costruite nella zona e che avrebbero portato alla perdita dell’arenile. Strutture tra le quali figura anche quella alberghiera della Baia della Sirene facente capo al gruppo Casthotels srl. Si spera davvero che questa sia la volta buona, anche se naturalmente i progetti di cui sopra dovranno necessariamente passare al vaglio della Sovrintendenza.

Bisognerà anche capire se possono avere un qualche fondamento le voci messe in giro dalle solite malelingue, secondo cui Castiglione potrebbe avere la possibilità di rifarsi dell’esoso investimento che andrà ad effettuare fittando il famigerato terreno di Panza al Comune, che potrebbe diventare l’area ecologica che tuttora manca all’ombra del Torrione. Ma questa è un’altra storia, per adesso speriamo che Cava possa tornare quella che era un tempo.

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