Tutti i segreti del “Sexy Gate” in tonaca
Un sacerdote stimato e una donna sposata travolti da un amore proibito. Il marito scopre la relazione e la notizia si diffonde nella comunità dello Schiappone, raggiungendo persino l’attenzione nazionale. Il parroco, 58 anni, si autosospende. Ma ecco come sono andati i fatti sin dalla loro genesi…

Non è una fiction ma una storia vera: un prete, una fedele e un amore proibito trasformano un Santuario in un teatro di passione e scandalo. Folgorato sulla via dell’amore, il parroco della parrocchia dello Schiappone si ritrova sospeso, lasciando un’intera comunità divisa tra sconcerto e comprensione. Nella piccola frazione dello Schiappone, a Barano d’Ischia, una relazione proibita ha travolto vite e certezze. Lui, un sacerdote di 58 anni, stimato e amato per il suo impegno spirituale; lei, una donna di 41 anni, sposata e madre di due figli, conosciuta per la sua devozione e la partecipazione attiva alla vita parrocchiale. Quelle che inizialmente potevano sembrare semplici affinità spirituali e intese elettive si sono trasformate, col tempo, in un legame che ha superato i confini della fede, sfociando in un sentimento che ha travolto entrambi, travalicando sia i voti sacerdotali che la promessa matrimoniale, e travolgendo entrambi in una passione proibita.
La scoperta di una relazione proibita
Lei, molto attiva nella parrocchia, assidua frequentatrice di pellegrinaggi, era spesso vista durante le celebrazioni e le feste. Devota e generosa, durante l’ultima celebrazione mariana di settembre, aveva offerto dolci fatti in casa ai fedeli che si erano radunati in onore della Madonna. Lui, sacerdote di grande carisma, era riuscito a riportare vitalità e partecipazione alla parrocchia, facendola tornare un punto di riferimento per la comunità. Ma sotto questa superficie di apparente normalità, si stava consumando una relazione che andava oltre il lecito. La verità è venuta alla luce quando il marito della donna, insospettito da alcuni comportamenti, ha scoperto la relazione. La notizia, diffusa inizialmente in cerchie ristrette, ha rapidamente preso piede nell’intera comunità, diventando un caso di dominio pubblico. Il parroco, sopraffatto dal peso dello scandalo imminente, ha deciso di confessare tutto al vescovo Carlo Villano, che non ha avuto altra scelta se non quella di sospenderlo dalle sue funzioni.
Un’isola che si divide e il clamore nazionale
Come spesso accade in una realtà insulare come quella di Ischia, la vicenda è diventata subito il tema centrale delle discussioni locali. I fedeli si sono divisi tra chi condanna il sacerdote, ricordando il vincolo dei voti di castità, e chi lo comprende come uomo, travolto da un sentimento che ne ha rivelato le fragilità. Ma non si è fermata qui: la storia ha oltrepassato i confini dell’isola, finendo sulle pagine dei quotidiani nazionali e attirando persino le telecamere della televisione pubblica, sbarcate a Ischia in cerca di dettagli su un caso che mescola sacro e profano. E ieri i riflettori della Rai si sono accesi sulla realtà semi-letargica del Vatoliere e dello Schiappone portando ancora una volta l’isola agli occhi del clamore generale.
Non è la prima volta: il precedente del parroco di Lacco Ameno
Non è la prima volta che Ischia si trova a confrontarsi con una vicenda simile. Nel 2019, don Gianfranco Del Neso, parroco di Lacco Ameno, decise di lasciare l’abito talare per amore. La relazione portò alla nascita di un figlio, e il sacerdote, con coraggio, scelse di dedicarsi alla sua nuova famiglia. Tuttavia, questa scelta lo costrinse a lasciare l’isola, dove non trovò l’accoglienza che forse sperava. La comunità, ferita e divisa, non fece molto per trattenere il sacerdote, e il suo addio rimane un episodio che continua a far riflettere.
Un parroco che aveva riportato la parrocchia in vita
La sospensione del parroco dello Schiappone rappresenta una perdita significativa per la comunità, non solo dal punto di vista spirituale. Negli anni, il sacerdote si era distinto per la sua capacità di riavvicinare i fedeli alla Chiesa, trasformando una parrocchia in declino in un luogo di aggregazione e partecipazione. Tra i suoi successi, c’è stato il rilancio della festa mariana di settembre, un evento che era caduto quasi nell’oblio ma che, grazie anche al suo impegno, aveva ritrovato nuova linfa e data nuova coesione ai parrocchiani molti devoti, diventando un momento di condivisione e spiritualità per l’intera isola. Il suo carisma e la sua dedizione avevano fatto sì che tanti fedeli, soprattutto giovani, tornassero a frequentare la parrocchia, vedendo in lui una figura non solo di guida religiosa, ma anche di sostegno umano. La sua sospensione lascia ora un vuoto profondo, e la comunità si interroga su come potrà andare avanti senza una figura che, nonostante le sue scelte, ha dato tanto.
Un finale aperto
La vicenda del parroco dello Schiappone non è solo una storia di scandalo, ma anche di fragilità umana, di fede messa alla prova e di comunità chiamate a riflettere. In un’isola come Ischia, dove il sacro e il profano si intrecciano da secoli, questo episodio è destinato a lasciare un segno, riaccendendo dibattiti mai sopiti sul celibato sacerdotale e sul ruolo della Chiesa nel confrontarsi con le fragilità dei suoi uomini. Come scrisse Umberto Eco, “l’amore è più divino e più umano di ogni altro sentimento”. Forse è proprio in questa tensione tra il sacro e l’umano che si nasconde il cuore di questa storia, che non è solo quella di un prete e di una donna, ma quella di un’intera comunità.