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Udienze togate “scippate”, i Comuni ricorrono al Tar

Le sei municipalità dell’isola d’Ischia hanno conferito l’incarico all’avvocato Alessandro Barbieri: ai chiederà l’annullamento del decreto emesso dalla Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, che di fatto ha trasferito i processi del giovedì dalla sezione distaccata di Ischia al presidio giudiziario partenopeo

I comuni dell’isola d’Ischia hanno incaricato l’avvocato Alessandro Barbieri per presentare ricorso al TAR Campania contro il Decreto numero 6 emesso dalla Presidente del Tribunale di Napoli, dottoressa Garzo, che prevede lo spostamento delle udienze del giovedì dalla Sezione Distaccata di Ischia alla sede centrale del Tribunale di Napoli. Grazie all’impegno dell’avvocato Michele Calise del Comune di Forio, dell’avvocato Raffaele Montuori e della segretaria del Comune di Ischia, dottoressa Maria Grazia Loffredo, i sindaci isolani hanno optato per l’impugnazione del decreto dinanzi al TAR Campania, contrastando il trasferimento delle udienze “togate” presso la sede principale. Le sei amministrazioni locali hanno unanimemente deciso di contestare la “rimozione” delle udienze ischitane del giovedì, affidando la questione all’avvocato Alessandro Barbieri, che sarà incaricato di presentare il ricorso con l’obiettivo di ottenere la sospensione del provvedimento firmato dalla Presidente del Tribunale. La decisione rappresenta un evento significativo, probabilmente senza precedenti, in cui un decreto di un Presidente di Tribunale viene contestato in sede amministrativa.

Questa azione giunge dopo numerosi tentativi di confronto, chiusisi con la mancata risposta della Presidenza alle sollecitazioni avanzate. La delibera di giunta, che sarà adottata dai sei comuni, ha come oggetto: “Fruizione dei servizi di giustizia. Sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli. Ischia zona disagiata. Conferimento incarico legale, d‘intesa con le amministrazioni degli altri comuni dell’isola di Ischia, per proporre ricorso avverso il Decreto del Presidente del Tribunale di Napoli n.66 del 6 marzo 2025”. Il ricorso promosso dai sindaci, che rappresentano la cittadinanza, vera parte lesa dal provvedimento della Presidente Garzo, potrebbe ricevere ulteriore sostegno da ricorsi ad adiuvandum dell’Assoforense dell’isola e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Quest’ultimo, particolarmente vicino alla causa ischitana, ha già annunciato una presa di posizione concreta, convocando per il 3 aprile un’assemblea generale degli iscritti e proclamando la sospensione delle udienze penali e civili presso il Tribunale di Napoli. Una misura che rafforza la protesta isolana. La delibera si fonda su alcune premesse chiave: “I servizi sanitari, scolastici, di mobilità e di giustizia sono considerati dall’Unione Europea elementi essenziali per lo sviluppo territoriale e la loro carenza rappresenta una violazione di principi sanciti anche dalla Costituzione italiana. La loro riduzione, aggravata dalla costante diminuzione del personale addetto, configura una grave lesione dei diritti dei residenti dell’isola di Ischia. La Sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli gestisce un elevato numero di cause civili e penali, con un personale insufficiente per garantire un servizio adeguato. La sua collocazione insulare, unitamente alla difficoltà di collegamenti marittimi e terrestri, rende la sede disagiata per il personale proveniente dalla terraferma. Le isole minori, per la loro conformazione geografica, presentano criticità persistenti, riconosciute anche dalla Carta Costituzionale dell’Unione Europea, che prevede misure differenziate per i territori nazionali con specifiche problematiche.”

Ecco su cosa si fondano delibera e contestazione al decreto tra impatto economico e garanzia di una serie di servizi sanciti sia dall’Unione Europea che, per quanto riguarda le isole, sanciti dall’art. 119 della Costituzione

La delibera cita inoltre l’articolo 119, comma 6, della Costituzione, che stabilisce che “la Repubblica riconosce le peculiarità delle isole e promuove misure per eliminare gli svantaggi derivanti dall’insularità”. Le amministrazioni comunali hanno più volte ribadito, anche attraverso atti deliberativi, la necessità di garantire servizi pubblici adeguati, in particolare il diritto alla giustizia nella sede storica della Sezione distaccata di Ischia, concessa in comodato gratuito dal Comune di Ischia al Ministero della Giustizia. Il Decreto Legge n. 202 del 27 dicembre 2024, modificando parzialmente l’art. 10 comma 1 del D.lgs n. 14 del 19 febbraio 2014, ha prorogato l’operatività della Sezione distaccata di Ischia fino al 31 dicembre 2025. Secondo i sindaci, il Decreto n. 66 del 6 marzo 2025 stabilisce che i processi penali della Sezione Distaccata di Ischia, sottratti alla competenza dei giudici onorari, e gli incidenti di esecuzione in materia edilizia e ambientale vengano trasferiti presso la sede centrale, dove saranno trattati da un magistrato assegnato temporaneamente tramite interpello. L’efficacia del decreto è fissata dal 20 marzo 2025 fino all’assegnazione di un giudice togato alla Sezione distaccata di Ischia, senza una data certa. Il provvedimento comporta gravi ripercussioni per i comuni dell’isola e la comunità, rendendo di fatto inefficace la proroga legislativa dell’operatività della Sezione fino al 31 dicembre 2025. Il trasferimento dei processi, in particolare quelli relativi al cosiddetto “Codice Rosso”, implica il coinvolgimento di testimoni che dovranno recarsi a Napoli, con un aumento di costi e tempi, ostacolando le vittime di reato già provate dal percorso processuale.

I sindaci evidenziano inoltre che lo spostamento delle udienze comporterà il trasferimento di agenti della polizia municipale, forze dell’ordine e ufficiali con funzioni di polizia giudiziaria, riducendo il personale disponibile per il controllo del territorio proprio nei periodi di maggiore affluenza turistica. La stagione turistica di Ischia, che si estende da aprile a ottobre, vede la presenza di numerosi visitatori, con conseguenti esigenze di sicurezza e viabilità. Anche nei mesi di minor afflusso, la presenza di strutture alberghiere aperte tutto l’anno richiede un costante monitoraggio della viabilità e del rispetto del Codice della Strada. Alla luce di tali criticità, le sei amministrazioni comunali ritengono necessario ricorrere in sede amministrativa per ottenere l’annullamento e la sospensione del decreto presidenziale, adottando tutte le misure cautelari idonee. Un altro aspetto rilevante è la decisione unanime dei sindaci di affidare l’incarico legale a un unico avvocato, considerando l’identità delle posizioni processuali e degli interessi coinvolti. L’incarico è stato conferito all’avvocato Alessandro Barbieri del Foro di Napoli, esperto in diritto amministrativo ed enti locali, che ha accettato di rappresentare gli interessi dei comuni ischitani, in accordo con i legali delle altre amministrazioni dell’isola. L’obiettivo dichiarato delle amministrazioni isolane è garantire la continuità e l’effettività dei servizi pubblici, in particolare la tutela del diritto alla giustizia presso la Sezione distaccata di Ischia. Il decreto in questione, infatti, minaccia seriamente la fruizione agevole della giustizia da parte dei cittadini isolani, annullando nei fatti la proroga della sua operatività e aggravando ulteriormente le condizioni di chi deve accedere ai servizi giudiziari.

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