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Rizzoli, the day after: carezze per D’Amore, schiaffi per Capuano

ISCHIA. Che la vicenda non potesse finire in una bolla di sapone lo si era intuito subito. Perché era talmente paradossale e surreale che aveva varcato in brevissimo tempo i confini della nostra isola, finendo con l’attirare inevitabilmente l’attenzione anche dei media regionali e nazionali. L’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno rimasto senza lenzuola e coperte da mettere a disposizione dei propri pazienti (quelli isolani se non altro se le sono fatte portare da casa da qualche parente, per un turista ha dovuto provvedere l’albergo in cui alloggiava) è una situazione che definire imbarazzante può apparire quasi comico. E così nella giornata di ieri è dovuta uscire allo scoperto anche l’Asl Na 2 Nord, con una nota magari di circostanza ma in ogni caso significativa e comunque doverosa. A firmarla, ovviamente, il manager Antonio D’Amore, che così si è espresso: “In merito all’episodio relativo alla mancanza di lenzuola e biancheria presso l’ospedale Rizzoli di Ischia, la Direzione Aziendale ha incaricato il proprio Servizio Ispettivo di effettuare un’indagine per verificare i fatti e individuare le responsabilità circa l’accaduto. Sono desolato per quanto successo e mi scuso per il disagio arrecato al nostro paziente. Saremo inflessibili nell’individuare i responsabili di quanto accaduto. Ci stiamo impegnando in modo totale per migliorare la sanità, superando ogni giorno mille difficoltà; un episodio del genere ci fa tornare indietro di anni. Non possiamo tollerarlo. L’ospedale di Ischia è al centro di importanti iniziative di riorganizzazione volte a potenziare la dotazione di personale e a selezionare i dirigenti che dovranno ricoprire le posizioni attualmente vacanti”.

Sulla vicenda è naturalmente tornato anche il comitato unitario per il diritto alla salute, che aveva portato alla luce l’incresciosa vicenda con una nota indirizzata al direttore sanitario del presidio isolano, Luigi Capuano. In una nuova nota firmata dal presidente Gianna Napoleone, si legge quanto segue: “Il Cudas Ischia ha accolto con viva soddisfazione il comunicato diramato qualche ora fa dalla Direzione generale dell’Asl Na2 Nord, con cui si annuncia una inchiesta interna per verificare le responsabilità in merito alla carenza di lenzuola al Rizzoli, da noi segnalata alla Direzione sanitaria dell’ospedale lacchese e, per conoscenza, al direttore generale D’Amore. Che nella sua dichiarazione ha mostrato di aver pienamente colto la gravità dell’episodio a causa della brutta figura che ci ha procurato – come isola – con il turista per il quale è stato necessario far arrivare lenzuola dall’albergo in cui trascorre la vacanza ischitana. E ringraziamo il manager per aver provveduto con tempestività a porgere le doverose scuse dell’Azienda al malcapitato, come avevamo sollecitato ieri al direttore sanitario Capuano. A proposito, poi, delle dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo sulla carenza di biancheria da noi evidenziata, ci stupiamo sinceramente del suo stupore, visto che il problema non è affatto nuovo né contingente, ma ha semplicemente richiamato maggiormente l’attenzione ieri in quanto è stato un turista ad essere colpito da un disservizio che, ahinoi, hanno non di rado patito i pazienti isolani. Ci risulta, infatti, che la carenza si era già manifestata fin dallo scorso inverno e che, a quanto pare, neppure l’arrivo dell’estate, seppure con il prevedibile incremento di attività legato alla stagione turistica, è servito a normalizzare la situazione, anzi. Eppure, di solito, prima dei periodi di atteso aumento delle prestazioni da erogare, si dovrebbe provvedere per tempo anche ad incrementare la disponibilità di beni ad esse necessari”.

La numero uno del Cudas rincara poi la dose: “Come si fa in ogni casa quando si attendono ospiti o nelle tante strutture ricettive grandi e piccole della nostra isola in corrispondenza dei periodi di maggior lavoro. Invece, al Rizzoli la dotazione reale è sempre al di sotto, anche molto al di sotto, di quella che dovrebbe essere già rispetto alle esigenze basiche quotidiane dell’ospedale. In queste condizioni, fare scorte diventa utopia. Ma, forse, basterebbe verificare ogni giorno se i pezzi consegnati corrispondono a quelli previsti dal capitolato d’appalto e se la dotazione reale e/o quella scritta sulla carta sono adeguate agli effettivi bisogni della struttura. Considerato che tutti i pazienti hanno diritto alla biancheria e a biancheria pulita. Che non si debba, per esempio, girare quando si sporca, perché non c’è la possibilità di cambio. Fortunatamente, ora si farà piena luce sulla situazione, come stabilito dalla Direzione generale, appurando le origini della carenza e approntando i dovuti correttivi. Si auspica con la massima chiarezza e trasparenza, evitando sterili rimpalli di responsabilità e comodi scaricabarile. Per garantire finalmente ai pazienti dell’ospedale isolano residenti e forestieri, e in ogni stagione dell’anno, l’accoglienza decorosa che è loro dovuta”. Insomma, carezze a D’Amore e schiaffi a Capuano. Più chiaro di così davvero non si può…

Gaetano Ferrandino

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