CULTURA & SOCIETA'

La bellezza salverà il mondo? Giù i veli sull’edizione 2022 del Festival di Filosofia

Appuntamento dal 1 al 25 settembre presso il Castello Aragonese, i Giadini La mortella, la Biblioteca Antoniana e la Torre Guevara di Ischia. Tutto quello che c’è da sapere su un evento che ha un appeal sempre più diffuso e radicato

L’associazione culturale InSophia, ente no-profit ideatore del festival, in collaborazione con il Comune d’Ischia, il CRF – Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica, l’Università di Toronto, Mississauga (dipartimento di Visual Studies) e con il Liceo “A. Canova” di Treviso, con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Campania, della FISP (Federazione Internazionale delle Società Filosofiche) del Circolo “G. Sadoul”, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, della SFI (Società Filosofica Italiana), del Premio internazionale di Architettura “PIDA”, sono lieti di annunciare la settima edizione del festival internazionale di filosofia “La Filosofia, il Castello e la Torre – Ischia and Naples International Festival of Philosophy 2022” che si terrà a Ischia dal 1 al 25 settembre presso il Castello Aragonese, i Giardini la Mortella, la Biblioteca Antoniana, e la Torre Guevara di Ischia.

VIII edizione: Bellezza. Può davvero salvare il mondo?

Dopo la domanda sugli universi e sulla molteplicità, sulle differenze, il Festival Internazionale della Filosofia di Ischia e Napoli s’interroga sul tema della bellezza. Che cos’è la bellezza? Può servire al miglioramento dei rapporti umani, della nostra condizione comunitaria? La bellezza può davvero salvare il mondo? Interrogarsi sulla bellezza implica non poche difficoltà, specie quando la domanda si staglia sull’orizzonte etico. Essa è di fatto qualcosa che perviene al soggetto attraverso i sensi. La sua percezione dipende dalle condizioni mondane in cui il ricevente “ospita” una data realtà a lui straniera. Essa dipende dall’esperienza. Un’opera d’arte, un paesaggio, una sensazione, un essere vivente attraverso il suo corpo, esprimono bellezza, rimettendola agli altri nel modo del giudizio. Essa è dipendente dal piacere, da una reazione chimica che si attiva in noi. È un predicato, un mezzo che permette a tantissimi concetti ideali di costituirsi in un’identità reale, capace di declinarsi sempre diversamente nel tempo presente, nelle mode, nelle correnti culturali che essa percorre. Ma la bellezza mette in disaccordo una molteplicità di soggetti. Nella filosofia antica il concetto di kalokagathia ha rappresentato al meglio questo dissidio etico. Ciò che è bello, non è sempre buono.

La bellezza esiste senza l’essere umano? Quanti tipi di bellezza esistono allora in noi e fuori da noi? L’essere umano ha per questo cercato di catturare la bellezza, di crearla: basti pensare alla produzione d’arte, alla manipolazione della materia, degli oggetti; la bellezza viene percepita in tutte le forme e in tutti gli ambiti dello scibile umano, dalla filosofia alla matematica, dall’arte alla fisica, essa attraversa i concetti di simmetria, armonia. Ma quando diviene davvero buona? È vero che non ha nessun valore conoscitivo? Eppure, quando si “traduce” in altro, essa viene riconosciuta perché mezzo di ricongiungimento pratico a concetti di difficile comprensione: la bellezza “diviene” bontà, verità, virtù, bene comune. Tutto quello che creiamo tende a questa dimensione estetica atta a suscitare in noi ammirazione, raggiungendo la dimensione etica, nella misura in cui unisce e aggiunge valore condiviso all’esperienza stessa. Qual è allora il sentimento che da essa si emana verso l’umano, verso quel sentire che ci riunisce sotto il segno di un destino comune? La bellezza, fugace, viene espressa nella volontà umana di racchiuderla in opere, in artefatti. Rappresenta al meglio la sensazione di caducità della nostra esistenza: quando ci abbandona, ci angoscia. E per questo l’essere umano insegue, trova – idealizza, addirittura – la bellezza ovunque, anche nel suo contrario, cercando di traghettarla dalla sfera soggettiva a quella oggettiva. Per questo essa è espressione di pace nella contemplazione, ma ancor di più, di “guerra” interiore perché ossessiona chi la vuol rappresentare, produrre. È universale esclusivamente perché percepibile da tutti gli esseri umani. Alla luce di questi quesiti – accordati alla storia del pensiero umano – qual è il valore della bellezza in un mondo che la insegue paradossalmente come un bene comune soggettivo? Se essa è espressione di un bene comune e può essere tradotta come tale, attivando in noi una mozione salvifica verso il mondo, come possiamo ridefinirla? Come possiamo condividere la tensione escatologica che essa contiene ed esprime? Se la natura è sempre stata espressione di bellezza, perché allora noi esseri umani la dominiamo imbruttendola, distruggendo la nostra e unica dimora per guadagnare l’inferno dantesco? È possibile che l’idealità – che la bellezza esprime e che ha sempre espresso – ci abbia allontanati dal mondo reale? La bellezza è un Bene Comune, qualcosa che esprime condivisione nell’esistenza e oltre. La conoscenza potrebbe intervenire nell’ambito estetico accordando la sfera soggettiva a quella oggettiva? Il mondo – inteso come comunità globale – può salvare la bellezza?

Sezioni e aree d’intervento:

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Il festival apre la riflessione a tutti i saperi, dalla filosofia alla psicologia, dalla storia dell’arte alla biologia, alla fisica, tutti gli interventi con un contributo riflessivo critico e coerente con la call for papers verranno presi in considerazione per le sessioni conferenza (che si terranno a Ischia dal 22 al 25 settembre 2022). La capacità di comunicare a tutti il sapere acquisito negli anni di ricerca è fondamentale per essere selezionati. Qui di seguito, le aree di riferimento cui indirizzare la propria proposta di partecipazione:

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1. Filosofia antica, moderna e contemporanea. Che cos’è la bellezza? La domanda ontologica sulla genesi del concetto di bellezza. Kalokagathia. Esseri umani, belli e buoni. Che cos’è la bruttezza? Soggettività e oggettività. Occidente versus Oriente: principi filosofici a confronto.

2. Filosofia e storia delle religioni. Indagare le differenze storico-culturali nei canoni che definirono e definiscono la bellezza. La bellezza al servizio delle religioni e dei culti. La bellezza come veicolo per il raggiungimento della virtù morale. Scissione tra ideale e reale.

3. Scienza e filosofia della scienza. Scienza e filosofia in dialogo. La bellezza delle scoperte e dei traguardi scientifici. L’altra bellezza, quella che può salvare il mondo dall’azione perversa ed egoistica umana. Simmetria della bellezza. La pandemia: vecchi e nuovi scenari di un mondo “brutto”.

4. Storia, filosofia della storia e storia della scienza. Sviluppi storici degli accadimenti umani cosiddetti virtuosi e stadi di evoluzione possibili. Il concetto di apogeo e decadimento delle civiltà, la nostalgia dei tempi migliori. Magnificenze e brutture commesse dagli esseri umani.

5. Letteratura e arte. Escatologie e visioni dell’essere umano nella narrazione prospettica del sé e dell’alterità attraverso l’opera d’arte. I canoni di bellezza. La bellezza della natura. Gli inganni della bellezza. La bellezza come “canone fluido” oltre lo spazio Donna-Uomo. Poesia: gli oggetti dell’ispirazione umana. Donne assoggettate dalla bellezza? Estetica ed Etica a confronto nello spazio artistico. Mito e bellezza.

6. Psicologia. La bellezza come passe-partout per la società: l’individuo e la sua relazione con il corpo, con la propria immagine tra convenzione e stereotipi estetici. La sanità come “bello assoluto”. Patologia e dipendenze provocate dall’immagine: psicologia, psicoterapia e neuroscienze a confronto.

7. Filosofia politica e antropologia. Pluralismo ontologico ed epistemologico. La bellezza del particolarismo glocal. Globalizzazione come distruzione di bellezza? La democrazia come forma di bellezza etica. Oltre l’antropocentrismo: la bellezza senza l’umano.

8. Pedagogie. La buona cittadinanza: essere belli, essere buoni. Il compito istituzionale nella formazione delle nuove generazioni e l’ampliamento dei curricula alle nuove esigenze dettate dalla società contemporanea: saperi umanistici, etica, ecologie, formazione civica e politica.

9. Ecologia, economia e etica. La legge del più forte: belli e ricchi, brutti e poveri. Il potere d’acquisto dell’umano e la bellezza dell’affermazione individuale. Etica ed economia: uguaglianza sociale? Ecologia versus economia: consumismo, egocentrismo e finzione etica nel marketing internazionale. Vax e novax: la lotta di un’umanità confusa.

10. Architettura e design. Il bello architettonico e urbano, tra mainstream globale e estetiche della condivisione. “Eutopie” e politiche del bello. Il design: estetizzazione della merce e obsolescenza formale. Il “sex appeal dell’inorganico”: tra moda e consumo. Estetiche divergenti: kitsch e camp tra architettura e design.

11. Cinema e arti visive. Il concetto di bellezza nelle opere cinematografiche e artistiche. Il rapporto tra cinema, arte e filosofia. La capacità etica della bellezza nelle visioni soggettive dei registi e sceneggiatori acclamati dalla critica mondiale.

12. Tecnologia, saperi digitali e social media. La bellezza e l’utile: nuovi formati e forme. Le intelligenze artificiali, la bellezza oltre l’umano. Sentire la bellezza. Bellezza naturale e artificiale. Divisone e vicinanza, i social come scenari di una bellezza meno umana.

13. Non conventional-Philosophy. Sezione di taglio divulgativo rivolta a studiosi, poeti, letterati, scienziati, disposti a coinvolgere il pubblico in una discussione aperta e no filter in luoghi convenzionali e non.

14. Street-Philosophy. Sei un filosofo abituato a discorrere della madre delle scienze come faceva Socrate, in piazza, per strada? Mandaci un abstract!

PROCEDURE PER L’INVIO DELLE PROPOSTE

Lingua: Italiano, Inglese

Le proposte di relazione (della lunghezza massima di 1.500 caratteri), insieme a una breve nota autobiografica (si prega di specificare l’attuale provenienza istituzionale o, se non si è impegnati in una posizione accademica, la sede dove si è concluso l’ultimo percorso di ricerca/studio), dovranno essere inviate entro il 16 Aprile 2022 a: info@lafilosofiailcastellolatorre.it- direzione@lafilosofiailcastellolatorre.it – mirelliraffaele@gmail.com Si prega di inviare la breve biografia (massimo 10 righe) in un file a parte. Si prega di inviare file in formato *.doc o *.odt, non in formato *.pdf. Ciascuna relazione avrà a disposizione 20 minuti, più 10 minuti per la discussione. Sono ammesse relazioni in italiano e inglese. Sono gradite anche le proposte di panel. Ogni panel dovrà consistere di 3 o 4 relazioni su un tema comune. Il responsabile del panel, che può anche essere uno dei relatori, ha il compito di introdurre e guidare la discussione. La proposta di panel deve includere gli abstract di ciascuna relazione e una introduzione di una lunghezza massima di 500 caratteri. Si prevede il pagamento di una tassa di registrazione per i relatori. Verranno, inoltre, proposte soluzioni per il pernottamento sull’isola nella settimana dei lavori. Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa del festival o il direttore scientifico, scrivendo ai seguenti indirizzi: – info@lafilosofiailcastellolatorre.itdirezione@lafilosofiailcastellolatorre.it mirelliraffaele@gmail.com Sul sito potrete trovare tutte le info per inviare le proposte che comprendono anche la Summer School of Humanities, per il Young Thinkers Festival e il settore dedicato alla Psicologia: www.lafilosofiailcastellolatorre.it, Pagina FB: La Filosofia il Castello e la Torre, Instagram: @lafilosofiailcastelloelatorre.

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