Un anno fa l’ultimo saluto a un medico straordinario di nome Vincenzo

Quello che uno è e fu solo alla morte si rivela e difatti il libro del Siracide afferma (11,28): “un uomo si conosce veramente alla fine”. Ci credo e si può affermare certamente del medico oncologo dottor Vincenzo Di Meglio che il 25 maggio dell’anno scorso inopinatamente ci lasciava, dopo essersi immolato nel servizio e assistenza di tanti pazienti e ammalati: “malato e mi avete visitato” (san Matteo 25, 26). Ci credo e alla fine è ciò che conta davvero.

“La professione medica l’aveva sempre sentita come una missione da compiere con senso di responsabilità e spirito di servizio, alieno da ogni logica di profitto…, accogliendo una visione cristiana della vita e della persona umana, costantemente animato da una forte passione civile e guidato da una profonda fede nel valore della libertà individuale”: così si legge nel profilo redatto dalla famiglia erede della grande mamma e Preside Anna Baldino Di Meglio. Ci credo, essendo stati amici e compagni di giovinezza ed averlo stimato e ammirato per la sua spiccata intelligenza e giovialità. Ci credo, perché la sua morte è coincisa nel 25 maggio 2020 col pubblico Messaggio mensile della Regina della Pace da Medjugorie: “Cari Figli, pregate con me per la vita nuova di tutti voi. Figlioli, nei vostri cuori sapete cosa deve cambiare: ritornate a Dio e ai suoi Comandamenti affinché lo Spirito Santo possa cambiare le vostre vite ed il volto di questa terra, che ha bisogno del rinnovamento nello Spirito. Figlioli, siate preghiera per tutti coloro che non pregano, siate gioia per tutti coloro che non vedono una via d’uscita, siate portatori della luce nelle tenebre di questo tempo inquieto. Pregate e chiedete l’aiuto e la protezione dei santi affinché anche voi bramare il cielo e le realtà celesti. Io sono con voi e vi proteggo e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. Ci credo a queste significative coincidenze che l’Amico Medico dottor Vincenzo Di Meglio ha additato in quel giorno, così come, a distanza di un anno, il 25 maggio 2021 con le seguenti espressioni della Regina della Pace da Medjugorie (verso il quarantesimo anniversario il 24 giugno prossimo): “Cari Figli, vi guardo e vi invito: ritornate a Dio perché Lui è amore e per amore ha mandato Me a voi per guidarvi sulla via della conversione. Lasciate il peccato e il male, decidetevi per la santità e la gioia regnerà; e voi sarete le mie mani tese in questo mondo perso. Desidero che siate preghiera e speranza per coloro che non hanno conosciuto il Dio d’amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Ci credo: in “questo tempo inquieto e perso” il Dottor Vincenzo Di Meglio è stato “le mie mani tese” e in questo servizio civile e cristiano si è immolato, somigliando in tal modo certamente a un celebre personaggio storico della Chiesa: Ildebrando di Soana, Papa San Gregorio VII, deceduto a Salerno il 25 maggio 1085, un’altra coincidenza del calendario liturgico alla quale credo. Ildebrando lottò coraggiosamente per le investiture e la profonda Riforma della Chiesa in contrasto con l’imperatore Enrico IV del Sacro Romano Impero: morì in esilio a Salerno e sulla sua tomba nel duomo fu posta la frase: “Ho amato la giustizia e ho odiato l’iniquità: perciò muoio in esilio”. Significativo e ci credo. Ancora: il dottor Vincenzo Di Meglio è, altresì, pronipote del Servo di Dio Don Ciro Scotti (col fratello Arcivescovo Giovanni): il grande Vescovo d’Ischia Mons. Pietro Lagnese (ora Vescovo di Caserta) per Don Ciro (24.03.1883 – 05.05.1943) ha avviato la causa di Beatificazione. Altra significativa coincidenza nella quale credo. Caro mio Amico Dottor Vincenzo, prega per noi ! Grazie. (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani MSM; docente Liceo; poeta; emerito ANC – Ass Naz Carabinieri (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)