CRONACA

Un anno senza Domenico Savio, una vita spesa a ricordo degli ultimi

Il leader del Pciml si spense il 13 marzo 2020, lasciando un vuoto incolmabile sulla nostra isola ma anche tra la classe lavoratrice italiana per la quale non si è mai risparmiato. Il ricorso del figlio Gennaro Savio

Un anno fa, e precisamente il 13 marzo 2020, moriva mio padre Domenico Savio. La pandemia da Covid-19 ed illockdown che ci teneva tutti reclusi in casa, ci impedirono di poter organizzare l’estremo saluto che un uomo del popolo come lui meritava. E purtroppo, anche quest’anno in occasione del primo anniversario dalla morte, le restrizioni non ci consentono di poterlo ricordare in piazza come meriterebbe ed il ricordo pubblico è ulteriormente rimandato. Mai come in questo anno funesto di morte e di sofferenze ed in cui il popolo italiano patisce l’emergenza sanitaria e la profonda crisi economica che sta ulteriormente impoverendo la già martoriata classe lavoratrice italiana, la tua assenza, caro Papà, si fa sentire e tanto. Ci mancano le tue lucide ed impeccabili analisi politiche ed economiche del momento storico che stiamo vivendo.

Comizio di Domenico Savio per il NO del PCIML al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016.
Comizio di Domenico Savio per il NO del PCIML al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016.

Ci manca l’entusiasmo delle lotte che ti hanno visto protagonista indiscusso sin da ragazzo nel difendere con orgoglio e coraggio gli interessi delle masse lavoratrici e dei più deboli della società. Ci mancano, e tanto, la tua esperienza politica e sindacale e la straordinaria cultura da statista politico quale sei stato. Con te l’Italia e l’isola d’Ischia hanno perso il sicuro e coerente punto di riferimento e la guida politica marxista-leninista nella rivendicazione dei diritti negati e calpestati e, soprattutto, nella costruzione della nova società socialista dove vengano finalmente messi al bando lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le disuguaglianze economiche e sociali frutto della scellerata divisioni in classi della società capitalistica e la negazione dei diritti più elementari che ad un essere umano dovrebbero essere sempre garantiti come il diritto al lavoro, alla casa, allo studio e alla salute. A me, personalmente, manchi tremendamente sia come Dirigente politico checome papà. Un papà amorevole che nonostante gli incessanti impegni per cui trascorrevi intere notti seduto alla scrivania a scrivere e a studiare, non hai fatto mai mancare a me, a mamma e a mia sorella Gabriella, la tua presenza rassicurante accompagnandoci giorno dopo giorno, passo dopo passo, nel nostro percorso di vita sino alla fine dei tuoi giorni.

Domenico Savio
Domenico Savio

Grazie per avermi impartito un’educazione di “ferro” senza mai ricorrere a schiaffi o ramanzine anche quando il tutto sarebbe stato ampiamente meritato, ma facendo sempre e solo leva sugli esempi di serietà ed onestà che si manifestavano nel tuo agire quotidiano e per cui, credimi, ti rimpiangono tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti e frequentarti. E questo è dimostrato dalle testimonianze che i nostri concittadini quotidianamente mi narrano attraverso aneddoti e racconti. Spero che presto riesca a far si che il piazzale antistante il mercato di Forio ti venga intestato, perché il tuo esempio di coraggio, determinazione e coerenza politica nella difesa degli interessi collettivi e dei più deboli della società merita di essere tramandato alle future generazioni. E’ stato l’ultimo argomento di cui abbiamo parlato sul letto di morte prima di salutarci per sempre. E’ l’ultima promessa che ti ho fatto e che manterrò. Puoi contarci. Ciao papà, che la terra ti sia lieve.

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