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Un commissario per i depuratori, “penserà” anche a Casamicciola e Forio

In Italia sono una moda, in Campania una consuetudine di cui proprio non si può fare a meno. E così anno nuovo vita vecchia, dalle nostre parti si riparte con i commissariamenti. E stavolta sono di quelli che pesano che riguardano molto da vicino la nostra isola. Su disposizione della presidenza del consiglio dei ministri, infatti, si provvederà ad affidare ad un commissario unico di governo quelli che sono i lavori da portare a compimento per depuratori e fognature. Perché il problema da risolvere, al netto di quello di casa nostra, è rilevante: all’appello mancano 90 strutture che avrebbero dovuto essere già funzionanti e che invece attualmente non sono operative o in alcuni casi sono addirittura ancora ferme alla fase progettuale. Dalle nostre parti ci sono i casi spinosi di Ischia, Casamicciola e Forio oltre naturalmente a quelli legati alla città di Napoli.

Il commissario sarà nominato entro il 30 gennaio, questo è quanto riportato nel decreto numero 243 del 29 dicembre scorso, emanato dopo aver sentito i presidenti delle Regioni interessate, e quindi di conseguenza anche il governatore campano Vincenzo De Luca. Nell’attesa di scoprire chi sarà il prescelto quel che è certo è che resterà in carica per tre anni e dovrà appaltare e collaudare gli impianti. Che, solo per quanto riguarda Napoli, Casamicciola e Forio valgono 130 milioni di euro. Sempre nel capoluogo partenopeo e sul versante ischitano si era arrivati in precedenza – e parliamo del 2012 – a nominare analoga figura dopo la procedura di infrazione che era stata avviata dall’Unione Europea. Una serie di magagne, quelle commesse nel Belpaese, che aveva indotto la Commissione europea a chiedere alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia ad una multa salatissima, pari addirittura ad 82 milioni di euro. Alla quale bisognava aggiungere, come ciliegina sulla torta, 350.000 euro al giorno. Insomma, una mazzata di quelle capaci di stendere un toro… Di fronte a scenari così cupi e foschi, capirete come la strada del commissario fosse l’unica praticabile per provare a uscire da una situazione di evidente impasse.

Per capire le intenzioni e le strategie basta ritornare al precitato decreto dello scorso 29 dicembre, dove si legge tra l’altro che “le regioni destinatarie delle risorse già trasferite nel 2012, per le quali non risulti intervenuta l’aggiudicazione provvisoria dei lavori, provvedono a trasferirle sulla contabilità speciale intestata al commissario unico”. E questo, detto per inciso, è anche il caso di Casamicciola e Forio dove le cose stanno addirittura ancora più indietro. Nel decreto si fa presente anche che per i lavori finanziati con le tariffe pagate dai cittadini toccherà ai gestori del servizio idrico interessato provvedere a trasferire in tempi celeri le risorse nel frattempo incassate. Quella della figura di un commissario legata alla risoluzione del problema della depurazione non è certamente una “primizia” in Campania. Non a caso, già quando si trattò di mettere in funzione una serie di impianti (Cuma, Marcianise, Acerra, Napoli Nord e Regi Lagni) si era resa necessaria la nomina di Nicola Dell’Acqua. Cambiano i suonatori, verrebbe voglia di dire, ma la musica evidentemente resta la stessa.

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