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Casapound alle elezioni del 4 marzo? Pericolo di rigurgiti neofascisti

Preoccupa e non poco il prepotente ritorno dei rigurgiti neofascisti nel nostro Paese. Infatti in Italia proliferano partitini e organizzazioni di estrema destra che tentano di rivalutare quella cultura xenofoba,  razzista, intollerante e violenta che fu alla base del famigerato ventennio fascista. E proliferano perché il potere politico di centro, centrodestra e centrosinistra che nei decenni ha governato l’Italia, non si è minimamente preoccupato di vietare cortei nostalgici che si organizzavano nel Paese e di mettere fuori legge quelle organizzazioni politiche che direttamente o in maniera camuffata si richiamano al fascismo e che oggi avanzano nella società. E non lo hanno fatto nonostante lo prevedesse la Costituzione repubblicana e antifascista scritta col sangue dei Partigiani morti per liberare l’Italia dalla tragedia del nazi-fascismo. Sui rigurgiti neofascisti, è intervenuto il Segretario generale del PCIM-L Domenico Savio il quale nel corso di una conferenza stampa ha tra l’altro affermato che in Italia c’è bisogno di riprendere la formazione dell’antifascismo militante nelle scuole e nella società.

“Vergognosa e preoccupante – ha tra l’altro dichiarato Domenico savio – è la presenza alle elezioni delle liste di Casa Pound e, tra l’altro, in tutti i collegi nazionali, cioè dell’organizzazione di estrema destra a cui fanno riferimento le forze reazionarie del neofascismo, del nazismo, del razzismo, dell’odio razziale, della lotta al diverso e del ritorno al fascismo e al nazismo. Quasi come se la lotta antifascista durante il ventennio mussoliniano, la Resistenza, la guerra civile di Liberazione e la conquista della Repubblica e della Costituzione borghese e democratica, ma antifascista, non ci fossero mai stati. Oggi in Italia e in Europa il pericolo del ritorno al fascismo e al nazismo, anche se non immediato, è reale e la responsabilità è di tutte quelle forze politiche di centrodestra, di centro e di centrosinistra che hanno aperto, a patire dall’ex PCI, oramai già integrato pienamente nel sistema e nel potere capitalistico, alla ignobile e irresponsabile conciliazione tra la lotta partigiana e gli assassinii della repubblichina di Salò. Dopo la sconfitta del fascismo e del nazismo – che causarono circa 60 milioni di morti – ad opera principalmente delle forze partigiane e delle gloriose armate dell’Unione Sovietica, magistralmente guidate dal compagno Stalin, e dopo appena 70 anni da quella universale tragedia chi avrebbe mai potuto immaginare che sul vecchio continente sarebbero rinate ed essere persino presenti alle elezioni forze neonazifascistie, che rappresentano un tragico ritorno al passato. Tale possibilità è nello stato delle cose sopravvissute a quelle tragedie. Generatori del fascismo e del nazismo sono stati e rimangono il sistema capitalistico e la sua espansione imperialistica, che nei momenti di difficoltà del loro potere economico e sociale ricorrono ai regimi più violenti e li finanziano senza risparmio. Purtroppo in Italia dopo il 25 aprile 1945, ripetiamo nonostante la Resistenza e la guerra civile di Liberazione, è sopravvissuto l’ordine capitalistico e imperialistico, il potere politico è rimasto saldo nelle mani della classe borghese, lo Stato, nelle sue diverse articolazioni istituzionali, sostanzialmente è rimasto quello vecchio albertino e fascista, la legislazione è ancora fondata sui principi disumani e incivili del potere e dello sfruttamento padronale del lavoro altrui, il voto è una delega, senza la possibilità per gli elettori di revocare gli eletti che non rispettano il programma elettorale o passano da uno schieramento all’altro, e i governi che si sono succeduti sono stati tutti di natura borghese, clericale e capitalistica. Questo perché dopo la Resistenza e la Liberazione, anche per responsabilità della svolta revisionista di Togliatti e del PCI, la rivoluzione proletaria, la conquista del potere alla classe lavoratrice e la costruzione dello Stato proletario non ci sono stati. Oggi – ha concluso Domenico Savio – c’è bisogno di riprendere l’educazione, la formazione nelle scuole, nella società dell’antifascismo. Un antifascismo militante per evitare in futuro di trovarci ad essere governati da un’altra tragedia fascista o nazista che sia. Per la cronaca ricordiamo che  proprio il PCIM-L guidato da Domenico Savio negli anni è stato oggetto di episodi sconcertanti ad opera di anonimi dalla cultura fascista come quando nel settembre del 2010 a Forio, di notte, vennero imbrattate le tabelle della sede nazionale del Partito con svastiche e croci celtiche.

Gennaro Savio

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