Un gesto di umanità al porto di Pozzuoli
La nave veloce stava partendo per Procida quando i marittimi, notando la donna correre sotto il sole, hanno riaperto il portellone. Un atto di buonsenso che ha evitato disagi e dimostrato attenzione verso i passeggeri

Una piccola storia di umanità, gentilezza e buonsenso si è consumata sabatoa mattina sul molo di Pozzuoli, sotto un sole estivo implacabile. Una turista, arrivata trafelata all’imbarco del traghetto veloce Caremar diretto a Procida, ha rischiato di perdere la corsa per una manciata di secondi. Il traghetto, noleggiato dalla compagnia Medmar, aveva già completato le manovre e stava per salpare, con il portellone di carico sollevato e l’equipaggio pronto alla partenza. Ma qualcosa ha colpito l’occhio attento di chi era in servizio. I marittimi hanno notato la donna correre verso l’imbarco, visibilmente provata dal caldo e in difficoltà. Ed è a questo punto che è scattata una decisione non scontata: il portellone è stato riabbassato, l’imbarco riaperto per pochi istanti, e la turista ha potuto salire a bordo, grata e commossa. Un gesto che può apparire semplice, ma che in molti porti del Golfo di Napoli – come sanno bene residenti e pendolari – non è affatto usuale. Anzi, in troppe occasioni si assiste a comportamenti rigidi, quando non inspiegabilmente ostili, nei confronti di chi arriva all’imbarco con pochi secondi di ritardo.
Tra coloro che hanno voluto pubblicamente ringraziare l’equipaggio Caremar per il comportamento esemplare c’è Gennaro Savio, giornalista, attivista civico e voce critica da anni delle disfunzioni nei trasporti marittimi del Golfo. In un intervento diffuso via social, Savio ha voluto non solo esprimere il proprio plauso per l’accaduto, ma anche mettere a confronto questo episodio positivo con altre esperienze vissute in prima persona, tutt’altro che edificanti. “Negli ultimi mesi – racconta Savio – ho documentato più volte episodi assurdi che si sono registrati sui porti di Ischia, Forio e al Molo Beverello di Napoli. Uno di questi ha coinvolto proprio me: con il biglietto fatto un minuto prima della partenza, sono arrivato sotto la scaletta dell’aliscafo Alilauro chiamando i marinai a gran voce. Erano a pochi metri da me, eppure mi hanno letteralmente tolto la passerella da sotto i piedi. Le mie proteste furono inutili”. E non si è trattato di un caso isolato. “Più volte – prosegue – ho assistito a episodi simili, dove turisti e residenti venivano lasciati a terra per pochi secondi di ritardo. La giustificazione? ‘Bisogna partire in orario’. Ma cosa cambia davvero se si parte 30, 60 o anche 120 secondi dopo su una tratta di oltre un’ora?”. Per questo motivo, Savio ha definito il gesto dei marittimi Caremar “un segno di straordinario buonsenso e umanità”, da valorizzare e non dare per scontato. “Bravi ragazzi e grazie per il gesto di umana cortesia. Mi piacerebbe stringervi la mano. Avete dimostrato cosa vuol dire accogliere, avere rispetto per gli utenti del mare e per chi sceglie le nostre isole. Il vostro comportamento dovrebbe essere la regola e non l’eccezione.”
Gennaro Savio elogia pubblicamente l’equipaggio: “Un esempio di rispetto per utenti e turisti”. L’attivista ricorda invece episodi contrari vissuti nei porti di Ischia e Napoli e aggiunge: “Quello che dovrebbe essere normale, spesso è l’eccezione”
Il suo intervento ha rapidamente trovato consenso online, tra utenti che hanno condiviso analoghe esperienze di “mancata umanità” o, al contrario, piccoli episodi di gentilezza rimasti impressi. In un periodo in cui il turismo rappresenta una risorsa vitale e la qualità dell’accoglienza un valore competitivo, gesti come quello di Pozzuoli dovrebbero rappresentare la normalità, non un evento degno di nota. Eppure, come sottolinea lo stesso Savio, nel Golfo di Napoli l’eccezione positiva fa notizia, e proprio per questo va raccontata. Non solo per elogiare un equipaggio attento, ma per sollecitare un cambio culturale nel modo in cui si interpretano le regole e il rapporto con i viaggiatori. Una riflessione che riguarda non solo le compagnie marittime, ma anche chi amministra i porti, le autorità di controllo e in ultima istanza il rispetto del diritto alla mobilità e alla dignità dei cittadini. Intanto, la turista in questione è arrivata a Procida. E, con ogni probabilità, ricorderà quel piccolo gesto come il più bello della sua giornata e non solo.
Ero presente e ho assistito alla scena
Per questo il terremoto a Pozzuoli è stato più forte del solito, meravigliata di questo gesto di umanità
Peccato che gesti così se ne vedono pochi.
Evidentemente la conoscevano. Più di una volta sono stato lasciato a terra, anche con i bambini in auto, perché era stato data precedenza a chi conoscevano. Ma se piace la favoletta buonista che mette a posto le coscienze, va bene così….
Biagio Di Meglio dipende dal capitano.
Sono d’accordo con i commenti precedenti, un atto assolutamente eccezionale che non conferma i soliti comportamenti degli equipaggi, spesso e volentieri sono proprio gli isolani a rimanere a terra, per 1 minuto di ritardo, senza diritto di parola e magari con il biglietto tra le mani
La gentilezza e la disponibilità, ma anche l’ educazione diffusa, anche stradale e ambientale, dovrebbe essere la normalità su un’isola turistica, invece rappresenta un’ eccezione…
… è capitato per caso…io isolana se arrivo pochi minuti dopo l’orario di partenza sicuramente resto a terra … i favoritismi sono dovuti a conoscenze … raramente a gentilezza
Certamente vista prima d’ alzare ponte
X distanza enorme di linea
Certamente stava con occhiali colorati
Questo nn si puo”
Questo gesto merita che questa nave,col suo equipaggio, coli a picchi almeno 10 secondi dopo il resto di tutte le bagnarole circolanti nel golfo ovviamente con equipaggi e armatori annessi…non se ne salva nessuno…..