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«Un male noto: grandi afflussi ma fatturati relativamente ridotti»

«Il dato dello scarto tra fatturato e indebitamento relativo alla stagione 2014 mi sembra quantomeno eccessivo per essere del tutto veritiero. Di certo, è incontestabile che gli albergatori dell’isola d’Ischia vendano male il proprio prodotto: grande quantità di presenze a fronte di fatturati  relativamente ridotti. Riempire l’albergo non significa affatto riempirlo “bene”.  Altrettanto certo è il netto calo dei fatturati dal 2007 a oggi. È vero, c’è stato un incremento delle presenze, ma il rapporto costo/ricavo medio è calato notevolmente, a fronte  di oneri burocratici e fiscali che sono cresciuti in maniera rilevante. Se le imposte aumentano e i ricavi calano, si arriva inevitabilmente  al default. La Regione ha poi calato un ennesimo balzello che sa molto di truffa. Mi riferisco a una vecchia legge regionale  del ’72 che l’ente ha  “riesumato”. Essa garantiva un’entrata alla regione Campania a fronte  di una concessione  nazionale (ad esempio quelle termali), percependo il 10% di quello che l’imprenditore versava allo Stato. Tale norma aveva una sua ragion d’essere all’epoca, ma oggi gli oneri concessori sono già devoluti interamente alla Regione, e rispolverare tale legge (mai abolita significa) dover versare  all’ente regionale una percentuale su un onere concessorio nazionale, che non esiste più. Ecco perché parlo di “truffa”. Fra l’altro, la Regione  ne esige il pagamento a ritroso anche  per gli ultimi cinque anni. Il paradosso conclusivo viene dalla mail di posta certificata con cui è stata diramata l’imposizione. Le ultime  parole della mail erano infatti: “riduzione oneri burocratici”. Una vera e propria beffa».

 

 

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