CULTURA & SOCIETA'

Un natale a colori a Forio con la mostra d’arte “Dipingendo il Natale al Café Centrale”: dalla fuga in Egitto alla Madonna con bambino in chiave moderna, da polvere di stelle a Babbo Natale

La mostra natalizia collettiva curata dall’ artista foriana Ylenia Pilato durerà fino al 6 gennaio 2025 – Così si è espressa Ylenia Pilato: L'idea di scegliere il Café Centrale come location per creare l'evento mi è venuta da una profonda ispirazione del passato. Tutti sappiamo che tra l'800 e gli inizi del '900 Parigi era la meta imprescindibile dei più grandi artisti, pittori, poeti, scrittori e intellettuali che arrivavano da tutta Europa ed anche da più lontano per respirare l'aria frizzante d'arte e di cultura della Ville Lumiere. I café parisiens erano tra i luoghi preferiti da questi artisti per ritrovarsi la sera davanti a un buon piatto, un bel bicchiere di vino e nuvole di fumo a discutere d'arte, anche solo per scambiarsi idee e pensieri.  Ho immaginato un po' di questa atmosfera bohemienne di inizio secolo qui al Café Centrale. Come recitava lo spot della Bauli: a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai..." 

Dicembre significa Natale e al Café Centrale di Forio è entrato nel vivo. Domenica 22 dicembre 2024 è stata inaugurata la mostra collettiva d’arte intitolata” Dipingendo il Natale al Café Centrale” organizzata dalla curatrice ed artista Ylenia Pilato. Le opere degli artisti si sono ispirate al Natale, con lo scopo di diffondere lo spirito di questa festività religiosa cristiana in una forma di ricorrenza che segua il corso dei tempi restando sempre attuale, al di là del significato religioso. L’artista Clementina Petroni ha presentato un’opera raffigurante una scena presepiale.

Per ritrovare il senso del Natale guardiamo Gesù adagiato nella mangiatoia: un piccolo oggetto, ma il segno con cui Cristo entra nella scena del mondo. E che ci dice che a Natale” Dio è vicino, rinasce la fiducia”. Anche in questo Natale un’umanita’ insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto, come fu per Gesù, ai più piccoli, a tanti nascituri poveri e dimenticati.  Pensiamo soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizie.  Ma Gesù viene proprio li’, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto.  In Lui, bambino di Betlemme, c’è ogni bambino. E c’è l’invito a guardare la vita, la politica e la storia con gli occhi dei bambini. L’opera dell’artista Ambrogio Castaldi, invece, è stata significativa per il soggetto raffigurato, ovvero la fuga in Egitto, il celebre episodio narrato all’interno del Vangelo secondo Matteo. Ambrogio ha usato colori tonali molto d’impatto al fine di far calare il visitatore nella scena. L’artista Barbara Telacka ha presentato un’opera molto vivace nei colori, raffigurante la magia e lo scintillio delle luminarie natalizie tutte diverse nei decori creando una bella armonia cromatica. L’artista Rania Andon ha partecipato alla mostra collettiva d’arte con uno dei suoi delicati acquerelli raffigurante un uccellino tra i rami, simbolo di prosperità e di speranza.  L’artista Ylenia Pilato ha raffigurato nella sua opera scintillante intitolata “Polvere di stelle” un angelo vestito a festa circondato dalle quattro candele dell’avvento e dall’albero di Natale. Altri simboli sono state le campane a festa, tutto realizzato con collage di stoffe pregiate. L’artista Adelante Gianni Mattera ha presentato un’opera in chiave astratta, dove domina il colore rosso. Un’opera che simboleggia gioia, vitalità e speranza.  Tutti valori che risuonano profondamente durante le festività natalizie. 

Questo colore evocano sentimenti di calore e accoglienza, in un’atmosfera di festa e convivialità, la stessa vissuta al Café Centrale dove agli artisti è stata offerta una deliziosa cioccolata calda durante la serata inaugurale.  L’artista Viola Marylù ha raffigurato una Madonna con bambino in chiave moderna, volendo rendere omaggio a una scena intima. Il visitatore è stato attirato dagli incarnati ben in primo piano e assoluti protagonisti dell’opera. L’artista Magda Kismet ha partecipato con un’opera raffigurante anch’essa una Madonna con bambino , utilizzando colori prettamente mediterranei. Il tema è tra i più antichi dell’arte cristiana. L’artista Giovanni Iacono ha raffigurato, invece, una scena dello sposalizio della vergine. Un soggetto iconografico molto diffuso nella pittura, specie in opere rinascimentali. L’artista Patrizia Di Costanzo in arte Patri’ ha presentato la sua opera raffigurante un fantasioso pupazzo di neve. Una creazione magica che richiama la fantasia dei bambini, ma che ha incantato durante il vernissage anche i grandi per la sua semplicità e simpatia. L’ artista Michael F. Feuerberg ha celebrato la figura del Babbo Natale, diventato simbolo profano indiscusso del Natale, personaggio frequente ed immancabile, il quale ha reso l’opera d’arte ancora più natalizia. L’artista Gino Ciriminna ha presentato un’opera raffigurante lo scambio dei doni a Natale. Sullo sfondo un simpatico Babbo Natale, il presepe e l’albero di Natale tutti in chiave naif. L’artista Giancarlo Ruopoli ha esposto un’opera raffigurante Papa Francesco. Il papa ci invita a guardare la mangiatoia dove nasce Gesù, per far rinascere la fiducia nella sua vicinanza, la carità verso gli ultimi e la speranza in chi l’ha smarrita. La mostra ” Dipingendo il Natale al Café Centrale” è stata una mostra speciale, dove il sacro si è mescolato al profano in un’allestimento originale. Ben due ambienti del bar sono stati decorati con le opere appese alle pareti.

In particolare, l’androne azzurro ha permesso di ospitare alcune opere come se fosse una piccola galleria. Difficile non sentire lo spirito natalizio in questo luogo addobbato a festa. Già dall’esterno una miriade di luci incornicia l’ingresso del bar. Sul piazzale antistante le bellissime installazioni luminose dedicate ad Alice nel paese delle meraviglie hanno completato lo scenario da fiaba di Forio in Merryland. La mostra è stata arricchita dalla presentazione del libro ” Il Sogno di Natale ” dello scrittore Salvatore Di Costanzo, il quale dal vivo ha spiegato la trama a tutti i presenti: in un freddo dicembre, la vita di Giovanni, un tredicenne solitario, è segnata da tensioni familiari e bullismo a scuola. La sua esistenza sembra soffocata da un crescente senso di isolamento, fino a quando decide di prendersi cura di una cagnolina randagia, Rosaspina. Questo gesto semplice ma profondo inizia s creare un ponte tra lui e la sua famiglia, in particolare con suo padre Rosario, un uomo tormentato dal proprio passato e da incomprensioni irrisolte con il suo anziano genitore, Anselmo. Mentre il Natale si avvicina, il passato di Rosario emerge attraverso ricordi significativi, rivelando ferite che necessitano di essere guarite per riportare serenità nella famiglia.  Ma quando un incidente minaccia la nuova armonia familiare, un’avventura straordinaria si apre per Giovanni. Il giovane esprime un desiderio, alla stella di Natale, evocando così stellino, lo spirito della stella, che appare per guidarlo in un viaggio magico. Accompagnato da suo nonno Anselmo e dalla sua coraggiosa compagna di scuola Anna, Giovanni parte per liberare Rosaspina dal malvagio stregone Avgrunn. Attraverso torri mistiche e castelli oscuri, il gruppo affronta sfide che mettono alla prova il coraggio e la forza del legame tra loro. Nel mezzo delle battaglie tra le forze della luce e dell’oscurità, Giovanni scopre il vero potere della speranza e dell’amore.

Questo viaggio straordinario cambierà per sempre la vita del giovane e di chi gli sta vicino, restituendo a tutti la possibilità di un Natale ancora più luminoso e magico. La serata del vernissage, dunque, è stata un momento di condivisione e di cultura. Lo scrittore Umberto Lucio Amore ha letto il suo componimento a tema:” È Natale, anche nei vetri gelati, dove il gelo disegna abeti d’argento nelle case fredde dei poveri, senza stufe, senza calore, solo il fiato delle stelle che cavalcano felici la cometa. Le tasche rovesciate, vuote più del buio, eppure c’è chi canta, chi resiste, perché Natale è qui, e ogni anno bisogna festeggiare, anche solo con un sogno stretto tra le mani. Ma cos’è, davvero, il Natale? Non è il frastuonoregali, né la corsa al consumo di un attimo. È quando tendo una mano, quando ascolto il silenzio di un’anima in pena, quando riconosco i miei limiti e le mie fragilità come semi di umanità. Il senso del Natale è li’, nel dono che non si può impacchettare, nel dare alla vita ciò che sono, non ciò che spero di avere. Se imparassimo a vivere così, non una volta, ma ogni giorno, sarebbe sempre Natale. Un Natale che scalda, che accende le stelle anche nelle case più buie, e disegna alberi vivi nel cuore di chi ama”. Anche l’artista Clementina Petroni, sempre durante la serata inaugurale della mostra, ha letto il suo componimento ” L’albero della vita”, ottenendo diversi applausi. Il Natale si conferma essere il tema più rappresentato nella storia dell’arte ed è il periodo più ricco di tradizioni e di cultura.  Il risultato è stato una bella esposizione di opere che ha colto spunto proprio dal Natale, con da una parte i colori festosi tipici delle case addobbate a festa e dall’altra la soffice atmosfera di neve e magia.

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La curatrice dell’evento Ylenia Pilato si è espressa così:” Attraverso le opere esposte la rappresentazione visiva delle festività natalizie ha catturato l’immaginazione e l’essenza stessa di questa magica stagione dell’anno. Opere contemporanee che hanno unito tradizione e modernità in una bella esplosione di colore.  Ogni opera, con la sua unica interpretazione, ha contribuito a un dialogo senza tempo, facendoci riflettere sulla persistente magia del Natale attraverso gli occhi degli artisti che come noi l’hanno immortalata. Un Natale a colori, dove l’arte ha saputo regalare emozioni che dureranno ancora fino al 6 gennaio 2025, ultimo giorno della mostra ” Dipingendo il Natale al Café Centrale”. L’idea di scegliere il Café Centrale come location per creare l’evento mi è venuta da una profonda ispirazione del passato. Tutti sappiamo che tra l’800 e gli inizi del ‘900 Parigi era la meta imprescindibile dei più grandi artisti, pittori, poeti, scrittori e intellettuali che arrivavano da tutta Europa ed anche da più lontano per respirare l’aria frizzante d’arte e di cultura della ville lumiere. I Café parisiens erano tra i luoghi preferiti da questi artisti per ritrovarsi la sera davanti a un buon piatto, un bel bicchiere di vino e nuvole di fumo a discutere d’arte, anche solo per scambiarsi idee e pensieri.  Ho immaginato un po’ di questa atmosfera bohemienne di inizio secolo qui al Café Centrale. Come recitava lo spot della Bauli: a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai…”

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Collaborazione: Ylenia Pilato

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