CRONACAPRIMO PIANO

Un paese tra i rifiuti, è “boicottAMCA”?

A Casamicciola monnezza ovunque, con la politica che sembra rimanere a guardare. Le inefficienze della società partecipata che gestisce il servizio e l’ombra di una situazione pianificata a tavolino per screditare il “palazzo”

Una situazione che ha iniziato a implodere pian piano e che adesso ha raggiunto davvero livelli non più accettabili, anche perché ci troviamo nel cuore della stagione turistica e si rischia davvero di rimediare una figuraccia. Fermo restando che certi spettacoli non andrebbero riservati nemmeno ai residenti del territorio casamicciolese, costretti a fare i conti con un paese che in alcuni punti affoga letteralmente nell’immondizia. E tutto questo, non ce ne vogliano gli occupanti del palazzo municipale di via Salvatore Girardi, senza che nessuno intervenga e si decida a capire cosa sta succedendo. E lo diciamo senza mezzi termini e a scanso di equivoci ribadendo pure con forza il concetto: non è uno stato di cose tollerabile e bisogna comprendere da cosa è dettato questo improvviso corto circuito. Le proteste arrivano da ogni dove: c’è gente che ne parla per strada, chi si sfoga sui social, a quanto sembra anche diversi cittadini che hanno trasmesso dei messaggi in posta privata (corredati da foto che definire imbarazzanti è poco) sui canali social del Comune di Casamicciola Terme. Insomma, davvero una brutta gatta da pelare per l’amministrazione guidata dal sindaco Giosi Ferrandino all’interno della quale però si sta facendo strada anche un’ipotesi che sarebbe da definire a dir poco inquietante. Quella, cioè, di un boicottaggio interno all’azienda, messo in atto scientemente per creare problemi al palazzo soprattutto in termini di immagine.

Ma è davvero ipotizzabile uno scenario del genere o si tratta di un alibi che si sono inventati dalle parti di via Salvatore Girardi? Scava scava, sembra che in realtà un fondamento di verità dinanzi ad un teorema del genere possa esserci eccome, anche se all’atto pratico va comunque dimostrato. A renderlo credibile sono le parole di un dipendente della società partecipata, che al cronista ha sussurrato (nemmeno troppo) all’orecchio. “Ci sono dei movimenti strani, cose che francamente faccio fatica a comprendere. Ogni tanto arrivano segnalazioni che però vengono palesemente ignorate. Troppo palesemente, a mio modesto avviso. Sarò sincero, c’è davvero qualcosa che non mi torna, è come se si volessero accentuare problemi e criticità piuttosto che risolverli. E alle volte, per risolvere certe situazioni, non servirebbero nemmeno sforzi immani”. E’ chiaro che, dopo il rimescolamento delle carte e i nuovi equilibri instauratisi nella politica casamicciolese viene facile pensare che l’azienda possa essere utilizzata come strumento di forza cercando di fare pressione sulla politica stessa. Insomma, il teorema ci può stare eccome. Ma se fosse vero, questo non fa altro che aumentare il peso della responsabilità della classe di governo della cittadina termale, che proprio non può più rimanere inerme. E sembra che qualcosa si stia per muovere, con qualche testa che sta per rotolare giù e qualche figura – che negli ultimi anni ha fatto da incontrastato “dominus” – destinata nel migliore dei casi ad un drastico ridimensionamento. E per far sì che ciò accada, chi saluterà a breve sarà proprio l’attuale amministratore Gerardo Sorrentino. Tutto questo senza dimenticare che all’orizzonte c’è l’esito di una due diligence che metterà sul tavolo una situazione debitoria ormai difficilmente risolvibile. All’orizzonte, oltre a un paese che presenta troppi rifiuti in strada, c’è un’Amca destinata al concordato preventivo se non addirittura al fallimento. E con questi chiari di luna, dubitiamo che qualcuno possa versare lacrime in un caso come nell’altro. Intelligenti pauca…

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