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Un vecchio quadro di sant’Anna avviò la storia dell’antica chiesetta

Sant’Anna è ricordata e celebrata a Ischia da oltre cinque secoli per merito iniziale di Donna Laura Sanseverino-D’Avalos, che da religiosa praticante qual’era, chiese al marito capitano Innico D’Avalos e favorito del Re Ferdinando d’Aragona, di usare tutta la sua ascendenza verso i suoi superiori a Corte, affinchè gli permettessero di costruire una  chiesetta nei pressi di quello stesso luogo,  dove  da poco era stata costruita la Torre, in quella stessa  ampia distesa di terreno con facile discesa a mare, davanti al Castello, in un contesto panoramico mozzafiato. Innico D’Avalos  che aveva seguito personalmente i lavori di costruzione della Torre, ottenne il benestare e i fondi. La  Chiesetta potè  presto vedere la luce ed essere aperta al culto non solo per  la sua famiglia, ma anche per gli  abitanti dell’intera zona. Donna Laura Sanseverino-D’avalos felice per essere stata così particolarmente accontentata, in occasione di una visita del Re sul Castello, si recò per ringraziarlo personalmente a nome anche della comunità che avrebbe frequentato la chiesetta nell’area della Torre.

La chiesa fu consacrata  direttamente dal Vescovo.d’Ischia  Donato Strineo nel 1504 nello stesso anno in cui prese possesso della Diocesi isolana. Il Vescovo Strineo,  era impegnato presso la curia di Napoli reggendo il Vicariato Generale per disposizione del  Cardinale Carafa,  a sua volta trattenuto a Roma. Il Vescovo Donato Strineo si recava ad Ischia sul Castello solo in occasioni solenni, o a seguito di particolari inviti che gli venivano formulati da personaggi influenti dell’isola. L’invito che gli pervenne dalla famiglia D’Avalos era di  quelli che non si potevano rifiutare, anche perché il Vescovo, era a conoscenza dell’opera meritoria dei coniugi D’Avalos relativa alla realizzazione di una chiesetta  fatta sorgere poco distante dalla Torre. Il Vescovo Strineo successe a Berardino de Leiz  di Roma che dopo la nomina a Vescovo d’Ischia  con bolla di Papa Alessandro VI, fu sostituito in meno di un anno da un nuovo Vescovo Mons. Giovanni Stinco proveniente dalla vicina isola di Capri. Anch’egli fu pastore sull’isola per pochi mesi. Mons. Donato Strineo accettò l’invito di buon grado e fu felice di assolvere allo storico compito di consacrare il Tempietto ed elevarlo al culto del Signore  ed alla venerazione di Sant’Anna, la madre della Santa Vergine Maria.

Ciò fu possibile perché Donna Laura Sanseverino nel corso della cerimonia di consacrazione, donò alla nuova chiesetta che aveva fortemente voluto, un prezioso quadro raffigurante l’immagine della Santa  a cui tra l’altro era molto affezionato, essendo il dipinto di autore ignoto, un gradito regalo di nozze di una sua cugina  di Napoli Doriana Sanseverino, con cui aveva rapporti familiari frequenti. Donna Laura il quadro l’aveva portato con sé dal Castello sua prima dimora nella Torre ove si era trasferita, sistemandolo in una delle sue stanze con particolare cura e attenzione. Il giorno della consacrazione della chiesetta coincise con la cerimonia di battesimo, sia pur con un anno di ritardo, della piccola Costanza d’Avalos  che Donna Laura, sua madre, volle che si effettuasse in quella importante circostanza, nella stessa nuova chiesetta che dopo la sua costruzione decise fosse dedicata a S.Anna,  proprio in riferimento a quel quadro che aveva portato con sé durante il suo trasferimento dal castello alla Torre. Al rito religioso presero parte il Vescovo Strineo, il suo Vicario nella Cattedrale sul Castello don Catello Di Bernardo, altri membri delle famiglie D’Avalos e Sanseverino e una folta rappresentanza di semplici popolani contadini e pescatori dell’altipiano del Soronzano, di Cartaromana e del Borgo di Celsa. Fu una cerimonia nella cerimonia notevolmente toccante e benedetta per l’appunto dal Vescovo di Ischia Mons. Donato Strineo ritornato sull’isola su specifico invito, per  legare il suo nome ad un felice evento che sarebbe quindi passato  alla storia.

La Chiesetta fu così dedicata a S. Anna per effetto di quel particolare quadro, andato poi perso con i paramenti ed altri oggetti di arredo sacro di quel tempo, Negli anni successivi il vecchio quadro scomparso fu sostituito con una statuetta lignea  di artistico pregio, andata persa anch’essa con l’andar del tempo, ma ritrovata e tutt’ora custodita  quale storico reperto sacro da un privato cittadino ischitano. Il tempietto divenuto  rudere, è stato per lungo tempo abbandonato all’incuria ed alla indifferenza pubblica. Solo di recente la piccola chiesa, per un debito con la storia, è stata restaurata e riportata alla sua antica funzione di luogo di culto. La festa in onore di S.Anna nel corso degli anni è divenuta un grande evento turistico di cui il paese va orgoglioso. E’ denominata  la Festa  a Mare agli Scogli di S.Anna  a cui è stato aggiunto il Palio di Sant’Anna per premiare le migliori barche addobbate in gara. Con le innovazioni apportate, il Palio ‘ stato eliminato, lasciando solo i tradizionali premi in denaro. Quell’anno 1504, ricordato per la successione di diversi eventi positivi a favore famiglia D’Avalos, si concluse inaspettatamente nel peggiore dei modi. Infatti il 12 dicembre morì Innico D’Avalos a soli 34 anni lasciando vedova la moglie Laura Sanseverino e orfani di tanto padre i due figli piccoli Costanza e Alfonso.

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