CULTURA & SOCIETA'

Una conferenza all’Istituto Telese di Ischia sui rapporti tra cibo e letteratura

L’evento, tenutosi davanti ad alcune classi del quinto anno, ha visto come protagonista il Dott. Francesco de Core, Direttore de Il Mattino

Continuano gli appuntamenti primaverili del Telese nell’ottica di un’offerta formativa sempre più interessante e completa. Qualche giorno fa, infatti, ha avuto luogo presso il noto istituto alberghiero isolano la conferenza “Cibo e letteratura” con la presenza del Dott. Francesco de Core, Direttore del prestigioso quotidiano Il Mattino. Durante l’incontro si è discusso attorno al tema legato all’interconnessione tra più materie che, solo a un primo impatto, possono sembrare incompatibili o, comunque, difficili da collegarsi.

Questa osmosi tra più livelli di lettura della realtà dovrebbe invece essere lo spirito guida di ognuno di noi. La conferenza, in particolare, ha posto l’accento sul binomio cibo-letteratura, un binomio che è ricco di esempi e di grandi nomi. Il primo a parlare è stato Mario Sironi, dirigente dell’Istituto Telese: «Lo studio della letteratura non deve essere più la sequenza di correnti e autori che si sono susseguiti nel corso del secoli. C’è una visione troppo schematica e ingessata su questi temi che porta i ragazzi e le ragazze a vedere le opere letterarie e gli autori come un qualcosa di distante da loro. Per avere un approccio più concreto alla letteratura, a mio modo di vedere, è necessario invece interfacciarsi con le altre materie e allargare il più possibile lo sguardo facendo collegamenti interdisciplinari. È con questo atteggiamento che intendiamo affrontare lo studio che deve essere un piacere e una continua scoperta. In particolare, i punti di contatto tra cibo e letteratura nelle opere letterarie sono davvero tanti. Pensiamo, ad esempio, alla celebre cena di Trimalcione nel Satyricon di Petronio, al pranzo di Babette o, ancora, ad alcuni capolavori del napoletano Giambattista Basile in cui il cibo è il vero protagonista.

C’è tanto su cui riflettere, molto da studiare e il nostro obiettivo come Istituto Telese è quello di dare ai nostri studenti e alle nostre studentesse un’offerta formativa sempre più variegata e stimolante. In quest’ottica rientra l’incontro con il Dott. Francesco de Core, Direttore de Il Mattino che ringrazio per la sua presenza». Ha poi preso la parola proprio de Core che ha focalizzato la sua attenzione sul ruolo delle pietanze e della tavola nelle opere letterarie più conosciute: «Essere qui per me è un piacere perché sono un grande appassionato di letteratura. Credo fortemente nella commistione tra più materie scolastiche e, in questo senso, l’incontro qui all’Istituto Telese è davvero foriero di spunti di riflessione perché ci consente di tracciare un quadro sul particolare rapporto che c’è tra il cibo e la letteratura. Sono molteplici gli esempi che si possono fare.

Pensiamo, ad esempio, al pranzo di Babette di Karen Blixen, ai rognoni di James Joyce, al timballo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa o, ancora, alle omelette di Antonio Tabucchi. In tanti romanzi e in tanti racconti brevi la funzione del cibo è fondamentale sia dal punto di vista della memoria che dell’identità. Tanti autori hanno rappresentato la loro società attraverso la descrizione di piatti perché il cibo, se ci pensiamo bene, ha anche una funzione culturale. Fa parte dei nostri usi e costumi. La tavola imbandita ha un grande valore perché costituisce un momento di condivisione in cui si possono ritrovare tante persone che la pensano diversamente su determinate tematiche. Proprio per questo motivo mi sento di dire che il cibo unisce sempre». Il Direttore de Il Mattino ha proseguito: «Oggi il rapporto con il cibo è cambiato tantissimo rispetto al passato. Una volta c’era più attenzione alla buona tavola, mentre adesso con i ritmi frenetici imposti da un società che viaggia così velocemente tendiamo semplicemente ad alimentarci piuttosto che a gustare i cibi. La fretta e gli spostamenti ci portano a questa vita accelerata, ma quando ci rassereniamo attorno alla tavola riscopriamo i sapori e il gusto dei piatti della nostra tradizione. È proprio nei momenti di convivialità che ci rendiamo conto del carattere identitario del cibo».

Francesco de Core ha concluso: «Va detto che il cibo si può coniugare anche con altri ambiti, non solo la letteratura. Pensiamo, ad esempio, alla storia dell’arte che è ricca di esempi in questo senso. Mi vengono in mente le opere di Arcimboldo, le nature morte di Caravaggio, i mercati di Guttuso e i quadri di Paul Cézanne in cui vengono rappresentati mele e pere. Insomma, il cibo si lega a una serie sterminata di settori perché a tavola ci si manifesta in modo realistico senza filtri ed è uno specchio anche della nostra società». La conferenza è proseguita e poi giunta al termine con alcuni studenti del Telese che hanno rivolto al Dott. Francesco de Core le loro domande e curiosità, non solo in merito al tema dell’incontro ma in generale del mondo del giornalismo e dei media.

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