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Carmine Monti: «Pascale e la maggioranza lontani anni luce dai cittadini»

di Francesco Castaldi

e Francesco Ferrandino

LACCO AMENO. Iniziamo dal capitolo dei lavori fognari. Un’opera che ha messo a dura prova la comunità nell’ultimo anno, influendo per lunghi periodi anche sull’aspetto estetico del paese.

«Noi della minoranza siamo intervenuti più volte su questo punto. Ci troviamo davanti a un vero e proprio caso di incuria da parte degli amministratori, che non hanno tenuto conto delle reali esigenze della nostra comunità, che sta soffrendo l’ennesimo Natale nel mezzo di un totale abbandono. Non è quindi soltanto una questione di lavori pubblici: abbiamo l’ingresso del paese contrassegnato da un cantiere ancora aperto ormai da un anno e mezzo, dove all’esterno ci sono ancora i pannelli per affiggere i manifesti elettorali. Mentre tutti gli altri paesi dell’isola respirano l’atmosfera natalizia, caratterizzata da adeguate illuminazioni, da un nutrito cartellone di eventi frutto di una programmazione tesa a trasmettere la reale essenza della festività a residenti e turisti, qui a Lacco sembra di vivere in un’altra isola, in una realtà completamente aliena. Anche oggi ho ricevuto una serie di segnalazioni perché non c’è stata la raccolta da parte del servizio di nettezza urbana e il paese è sommerso dai rifiuti. Ricordiamo che il Comune di Lacco Ameno tuttora non ha alcun contratto in essere con giardinieri, elettricisti, stradini. Ci si è limitati a una piccola opera di lifting per i tre mesi estivi, ma poi il paese è tornato all’abituale abbandono. Quest’amministrazione si è limitata a fare soltanto il “compitino”, concentrandosi sull’approvazione del bilancio di due anni fa».

Ecco, il bilancio riequilibrato 2014 di recente ha finalmente ricevuto l’assenso dal Ministero..

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«Finalmente, dopo mesi e mesi di attesa, è arrivato questo assenso, ma comunque così infarcito di prescrizioni che in pratica si può dire che il bilancio sia stato “riscritto” dal Ministero. Quest’ultimo, insieme al Prefetto, non ha voluto procedere allo scioglimento del Comune, come avrebbe dovuto essere ove si analizzassero consequenzialmente gli atti. La mancanza di vicinanza dell’amministrazione alla realtà del paese è avvertibile anche dalla nota vicenda del project financing per il Porto di Lacco Ameno».

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La struttura è stata infatti nuovamente affidata a Perrella, nonostante diverse perplessità.

«L’intera procedura di affidamento del porto è piena di ombre. A tutt’oggi il segretario comunale non ha provveduto a stipulare un contratto con la società di Perrella. Diciamocela tutta: è un’amministrazione con poca chiarezza e nessuna trasparenza, che è andata avanti a colpi di determine firmate dall’ingegner Gaetano Grasso, che si è assunto la responsabilità politica, civile e penale di porre in essere determinati atti. Si trincerano dietro scuse risibili, dicono sempre che “non possiamo fare nulla, il Comune è in dissesto”, e coloro che lo dicono sono proprio quelli che hanno amministrato da vent’anni questo paese, soprattutto nel periodo 2007-2012. Questo è lo scenario che si presenta attualmente a Lacco Ameno».

Infatti la vicenda del porto affonda le proprie radici nelle precedenti amministrazioni.

«Guardi, io sono convinto che la vicenda del porto turistico vada discussa in Consiglio comunale, perché tale struttura è un bene dell’intero paese, quindi la comunità intera deve avere la possibilità di discutere le iniziative adottate dagli amministratori. Ciò non è stato fatto, si continua a procedere a colpi di maggioranza, addirittura con delibere di giunta, per poi dare mano libera all’ingegner Grasso che ha portato avanti determinate procedure. Ritengo che tutto questo non sia assolutamente in linea con un’amministrazione democratica che dovrebbe quindi coinvolgere tutta la comunità su una problematica come quella del porto, un volano fondamentale dell’economia del nostro comune, e che rappresenta una delle poche entrate che potrebbero garantire una liquidità in grado di porre termine allo stato di dissesto. Fra l’altro, io penso che non ci fosse alcuna esigenza di dichiarare il dissesto. È stata una chiara operazione politica: hanno voluto fermare la mia amministrazione, che non era un’amministrazione “comoda” per chi deteneva determinati interessi, ma così facendo hanno gettato un intero paese nello squallore che vediamo ora».

Anche le ricchezze del territorio di conseguenza non vengono adeguatamente valorizzate.

«Villa Arbusto è l’esempio più noto: l’amministrazione ha in pratica ammesso di non avere idee circa il rilancio della struttura, e quindi hanno chiesto ai privati di proporre progetti. Alcuni di questi sono arrivati, ma poi si è fermato tutto. Al momento la situazione è stata “tamponata” grazie al servizio civile volontario, che ha dato la possibilità a diciotto giovani di lavorare presso il comune di Lacco Ameno grazie a progetti, è bene ricordarlo, riconducibili alle precedenti amministrazioni di cui io ho fatto parte, anche come sindaco».

Tuttavia, il fatto che in altri comuni come Ischia le luminarie siano così curate, potrebbe anche essere letto in chiave “elettorale”: il prossimo anno infatti nel comune capofila si vota il futuro inquilino di via Iasolino. Non sono ancora chiari gli schieramenti che si fronteggeranno. Lei come valuta lo scenario? Il senatore De Siano quale ruolo potrebbe rivestire in questa partita?

«Ritengo che sia ancora un po’ presto per delineare i possibili candidati sindaci e quelli che saranno gli schieramenti a Ischia. Sicuramente Domenico De Siano tenterà di fare la parte del leone, anche perché riveste il ruolo di coordinatore di Forza Italia in Campania, quindi necessariamente non si potrà tirare indietro nel tentativo di costruire un’alternativa di centro-destra. In un suo coinvolgimento personale non ci credo molto: non penso che si farà tentare dal raccogliere una sfida dove potrebbe anche perdere. A Ischia c’è comunque un certo fermento: in corsa sembrano esserci Enzo Ferrandino, Gianluca Trani, forse anche Gino Di Meglio. Vedremo».

Cosa chiede Carmine Monti a Babbo Natale  per il nuovo anno?

«Innanzitutto mi auguro che nelle famiglie di tutti gli isolani possa regnare tanta serenità. Spesso veniamo distratti da desideri futili, mentre tragedie enormi come le guerre in Medioriente ci riportano alla realtà, ricordandoci le cose importanti della vita. Vorrei che Babbo Natale riuscisse a portare anche in quei luoghi la pace e la serenità insieme all’opportunità di vivere una vita migliore».

E in ambito più strettamente isolano, magari per Lacco?

«Mi auguro che certe esperienze possano terminare quanto prima, per poi ripartire realmente, visto che la nostra comunità da un anno e otto mesi è praticamente ferma. Ecco, credo che Babbo Natale porterà molta carbonella agli attuali amministratori».

Una bocciatura su tutta linea, quindi.

«Noi della minoranza siamo diventati un punto di riferimento per gran parte della cittadinanza. Questa amministrazione si è “chiusa” su sé stessa, all’interno del Palazzo. Ma soprattutto è completamente sorda alle istanze che provengono dal territorio. Gli stessi cittadini, quando si tratta di segnalare dei disservizi, si rivolgono a  noi dell’opposizione, ma non si recano presso gli uffici comunali: lo ritengono totalmente inutile, perché sovente non ottengono nessuna risposta. Un chiaro segnale del fatto che la comunità è abbastanza stufa di questa amministrazione, che tra l’altro è in carica relativamente da poco tempo, e dovrebbe quindi essere ancora in piena fase propositiva. Invece sembrano vivere un mesto tramonto».

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