Una nota dolente: una bellezza da proteggere

Ma anche le piazze più belle, per restare tali, hanno bisogno di cura e rispetto. Da quando è stata aperta al pubblico, la nuova piazza di Casamicciola ha iniziato a vivere la sua quotidianità, accogliendo residenti e turisti, famiglie e visitatori curiosi. Tuttavia, non sono mancate alcune criticità che rischiano di comprometterne la fruizione serena.
Gruppi di ragazzi giocano a pallone indisturbati, trasformando lo spazio in un campo da gioco, mentre le city bike sfrecciano ad alta velocità, zigzagando tra i passanti, creando situazioni di disagio e pericolo per pedoni e famiglie con bambini.
Si tratta di comportamenti che, seppur frutto dell’entusiasmo e della vivacità giovanile, vanno regolati con attenzione, per preservare il senso e la funzione della piazza: un luogo d’incontro, di bellezza, di armonia.
Ci si augura che l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Giosi Ferrandino, possa presto intervenire con misure adeguate – che siano regolamenti, sorveglianza o sensibilizzazione – per restituire alla piazza quel senso di rispetto e ordine che merita, garantendo a tutti una fruizione sicura e piacevole.
La piazza è un bene comune, e come tale va tutelata con responsabilità collettiva. Il rispetto degli spazi pubblici è un gesto di amore verso la propria comunità, e siamo cer
Tutta Ischia è una bellezza da proteggere non solo la nuova piazza di Casamicciola. Il rispetto deve esistere su tutte le strade di Ischia. Ma questo non lo si vede per niente, l’inciviltà e la maleducazione delle persone non finirà mai di esistere.
Le criticità della nuova Piazza Marina sicuramente aumenteranno tra qualche mese con l’arrivo della “mazzamma” estiva. Oltre alle pallonate e alle city-bike che sfrecciano, arriveranno i monopattini elettrici e gli scooter ad invadere la piazza di notte: lo fanno a Napoli a piazza Dante e a piazza Plebiscito che di notte diventano dei circuiti dove i gomorroidi si sfogano, lo faranno anche da noi.
L’immobile del Capricho proteggeva dal vento e dal rumore del traffico, ora c’è una piazza d’armi che viene sferzata dal vento e il rumore non ha più barriere. Ho letto che addirittura si vorrebbe demolire anche l’immobile dove è situata l’edicola: la situazione peggiorerebbe ancora di più e poi ce ne pentiremo.
Il centro della piazza di notte è buio perché i lampioni esistenti non riescono ad illuminarlo, lo si vede nella foto a corredo del Tuo articolo: ci vuole un faro fissato da qualche parte per illuminare quella parte buia.
Mancano degli alberi per frenare il vento e proteggere dal sole estivo, e ci vogliono altre panchine: così la piazza potrebbe diventare un giardino da godere, anziché una pista dove correre o un campo da calcetto.
Poi se mi permetti una battuta, si è voluto creare una “agorà” come ai tempo dell’antica Grecia ma oggi non ci sono più i filosofi da ascoltare, a parte i vigili urbani che stanno lì a chiacchierare come se fossero filosofi.
Apprezzo gli sforzi dell’amministrazione ma bisogna apportare dei correttivi altrimenti la piazza rimarrà un’incompiuta alla mercé dei cosiddetti “vivaci”.