CRONACA

Una proposta di legge per istituire lo psicologo di base

Nel 2021 sono stati spesi 1,7 miliardi per accedere a un servizio di supporto psicologico e si stima che il numero di persone con disturbi emotivi comuni sia aumentato del 25 per cento. Il 65 per cento della popolazione italiana ha affermato di vivere, o di aver vissuto di recente, un disagio psicologico. C’è quindi una grande richiesta da parte delle persone di sostegno psicologico e lo Stato deve poter offrire a tutti un servizio di cure primarie psicologiche sul territorio. Lo dichiara il vicepresidente della commissione Affari Sociali Luciano Ciocchetti (Fdi), primo firmatario della proposta di legge 814 ‘Istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell’ambito del Servizio sanitario nazionale’.
“Scopo della proposta di legge è quella di prevedere all’interno delle aziende sanitarie locali l’istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria, strutturato a livello di distretto sanitario e relativo all’area funzionale secondo le normative vigenti, al fine di garantire il benessere psicologico nell’ambito della medicina di assistenza primaria, nei servizi e nei presìdi sanitari e socio-sanitari territoriali, quale servizio migliorativo destinato alle famiglie e alle comunità. Il servizio garantirebbe così un primo livello di intervento psicologico che prevede la rapida presa in carico del paziente, di facile fruizione, efficiente, utile, con un impatto economico moderato e complementare con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari, attraverso la creazione di un sistema di cooperazione tra i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nonché con gli altri medici specialisti”.

“L’istituzione della figura dello psicologo di base è una misura importante e necessaria perché andrebbe ad affiancare i medici di famiglia e i pediatri. Da anni se ne parla, ma oggi ci sono tantissimi segnali che ci dicono che i tempi sono maturi”, ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari. L’obiettivo è “cogliere precocemente e diminuire il peso dei disturbi psicologici della popolazione”. I tempi per introdurre questa figura nell’assistenza di base sono maturi, precisa Lazzari, “non solo per affrontare i bisogni psicologici legati ai disturbi più gravi ma soprattutto per affrontare quelli legati a situazioni di malessere e disagio, che richiedono un ascolto tempestivo e un’azione di prevenzione, indispensabile per impedire che si trasformino in malattia”.

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