CULTURA & SOCIETA'

Una vita al servizio della Chiesa: testimonianze storiche del Cardinale foriano Luigi Lavitrano in mostra oggi al museo diocesano di Ischia Ponte con la benedizione del vescovo di Ischia mons. Carlo Villano

A 75 anni dalla scomparsa di sua Eminenza il Cardinale Luigi Lavitrano (1874–1950) eccezionale rievocazione storica in omaggio alla memoria dell’unico porporato isolano della storia della chiesa ischitana - Interverranno all’evento “Una vita al servizio della Chiesa” il Vescovo di Ischia sua ecc. Mons. Carlo Villano, il Com. Francesco Irace, Don Emanuel Monte, la dott. Ssa Lucia Annicelli e la dott.ssa Ylenia Patalano. Tra i palazzi storici di forio, lungo la strada lastricata che conduce a San Vito, si notano diverse costruzioni signorili, dietro le cui imposte si narrano storie che vanno oltre il quotidiano e investono la sfera sociale e culturale della nostra isola. Ve ne è uno in particolare, che merita di essere attenzionato. Si trova dopo il Palazzo Cigliano, con la relativa Torre e segue a Palazzo Milone. Sulla sinistra, prima del laboratorio di analisi Sciaudone, dove c'è un piccolo vicoletto, infondo al quale si scorge un grande portone. In quel palazzo in via Roma n 45 viveva la famiglia paterna di un bambino  che da grande sarebbe diventato cardinale. Luigi Lavitrano, nel maggio 1936 istituì a sue spese, in questa sede, l'Opera Pia Casa Giuseppina

A 75 anni dalla scomparsa di Sua Eminenza il Cardinale Luigi Lavitrano (1874–1950), il MUDIS di Ischia Ponte (Museo Diocesano) rende omaggio nel tardo pomeriggio di oggi a una delle figure più rilevanti del clero isolano e della Chiesa del Novecento con una mostra che ripercorre le tappe della sua vita, attraverso testimonianze, documenti, video e materiali d’archivio, con l’intento di far conoscere al pubblico il valore umano e cristiano della sua eredità. Interverranno all’evento “Una Vita al Servizio della Chiesa” il Vescovo di Ischia Sua Ecc. Mons. Carlo Villano, il Com. Francesco Irace, Don Emanuel Monte, la Dott. ssa Lucia Annicelli e la Dott.ssa Ylenia Patalano.

CARDINALE LUIGI LAVITRANO

Sua Eminenza Luigi Lavitrano foriano doc è stato un unico cardinale e arcivescovo cattolico isolano . Dopo il terremoto del 1883 viene condotto a Castelmorrone (Ce) in un istituto diretto dalle suore della carità, dove compie i primi studi. Terminato il corso di studi primari, viene affidato a padre Filippo Valentini, nella cui scuola a Roma compie i studi liceali e nel 1897 consegue la laura in Teologia. Il 26 marzo 1898 viene ordinato sacerdote a Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano. Nel 1914 è eletto Vescovo di Cava dei Tirreni, Sarno e nel 1924 è promosso Arcivescovo di Benevento. Il 29 settembre 1928 è nominato arcivescovo di Palermo, incarico che lascia quando il 14 maggio 1945 papa Pio XII lo nomina prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi. È creato cardinale nel concistoro del 16 dicembre 1929. Nacque a Forio d’Ischia il 7 marzo 1874. Il 21 marzo 1898 fu ordinato sacerdote nella basilica di San Giovanni in Laterano. Insegnò nel seminario dell’isola d’Ischia, divenne vice-rettore presso la Scuola Apostolica, poi direttore della rivista Monitore Ecclesiastico (19101914), e anche rettore del Collegio Apostolico Leoniano. Fu anche procuratore della Santa Congregazione dei Riti, ponente in varie cause di beatificazione, consultore della Sacra Romana Rota e di vari dicasteri vaticani. Pio XI lo creò cardinale nel concistoro del 16 dicembre 1929 Partecipò al conclave del 1939 che elesse Pio XII. Fu il terzo gran priore dell’Ordine militare del Santissimo Salvatore di Santa Brigida di Svezia. Morì il 2 agosto 1950 a Castel Gandolfo. Le sue spoglie riposano nella basilica di Santa Maria di Loreto di Forio; sulla sua lapide, coronata da un busto, è apposta la scritta Labor et dolor vita mea fuit. Seconda la descrizione di Felicia Lamonca, Luigi Lavitrano, rimasto orfano del padre ad appena otto anni, dopo il terremoto del 1883, con l’aiuto di suor Antonietta Westhowen, superiora dell’istituto delle Figlie della Carità di Castel Morrone, piccolo centro agricolo presso Caserta, si trasferisce a Castel Morrone, dove frequenta e completa le scuole elementari. Terminato il corso di studi primari compie gli studi liceali a Roma, conseguendo nel 1897 la laurea in teologia. Su disposizione del vescovo di Ischia, fa ritorno a Forio per insegnare nel seminario dell’isola. Richiamato a Roma, ricopre incarichi di responsabilità: vicerettore presso la Scuola Apostolica, poi di direttore della prestigiosa rivista Il Monitore ecclesiastico (1910 – 1914) ed infine, di rettore del Collegio Apostolico Leoniano, di procuratore della S. Congregazione dei Riti, di ponente in varie cause di beatificazione, di consultore della S. Romana Rota e di vari dicasteri vaticani.

La Scuola femminile del Cardinale Luigi Lavitrano a Forio – Tra i palazzi storici di Forio, lungo la strada lastricata che conduce a San Vito, si notano diverse costruzioni signorili, dietro le cui imposte si narrano storie che vanno oltre il quotidiano e investono la sfera sociale e culturale della nostra isola. Ve ne è uno in particolare, che merita di essere attenzionato. Si trova dopo il palazzo Cigliano, con la relativa torre e segue a Palazzo Milone. Sulla sinistra, prima del Laboratorio di Analisi Sciaudone, dove c’è un piccolo vicoletto, infondo al quale si scorge un grande portone. In quel palazzo in via Roma n 45 viveva la famiglia paterna di un bambino  che da grande sarebbe diventato Cardinale. Luigi Lavitrano, nel maggio 1936 istituì a sue spese, in questa sede, l’Opera Pia Casa Giuseppina. Giuseppina era  sua madre  e l’Opera doveva garantire assistenza ai poveri e agli orfani, in modo particolare alle donne. Si pensava alla realizzazione di una scuola e nella primavera del 1937, alla presenza di tutte le Autorità locali venne posta la prima pietra di quella che un anno dopo sarebbe stata riconosciuta come scuola parificata e regificata, nel 1939, con il nome di “Regia Scuola di Avviamento Professionale industriale femminile”. in questa scuola c’erano tre aule scolastiche e tre sale per le esercitazioni. Lo scopo era quello di preparare le ragazze, che frequentavano l’istituto, a trovare un lavoro adatto a loro e ad apprendere come governare la casa. Questa scuola durava tre anni e accanto alle materie principali come Italiano, Matematica, Storia e Geografia, prestava grande attenzione alle attività pratiche come il ricamo, la cucina, il giardinaggio e i lavori “donneschi”. Dopo i primi tre anni le ragazze potevano continuare gli studi,  frequentando la Scuola Professionale femminile per altri tre anni, per terminare infine con il Magistero Professionale, che le abilitava all’insegnamento dell’ Economia Domestica nelle Scuole Medie di Avviamento.

Nel 1939 oramai la scuola era da un anno sede di esami ed il Cardinale Lavtrano, che poteva ora contare anche su un sussidio di 5.000 lire all’anno, continuava ad ampliare la scuola, che ora aveva sei aule disposte su due corridoi,  una cucina equipaggiata, una sala da pranzo, la lavanderia e la stireria. C’erano anche due bidelle, una delle quali alloggiava nell’Istituto. Le aule avevano delle stufe che riscaldavano l’ambiente nelle giornate più fredde, ma durante il giorno mancava la corrente e dunque non avendo la luce non potevano nemmeno accendere la radio. Per incoraggiare le iscrizioni il Cardinale fece affiggere dei manifesti con tutti i dati necessari per le iscrizioni. Convincere le famiglie, prevalentemente povere, a iscrivere le figlie a scuola non era facile, perchè le donne dovevano aiutare in casa e pensare alla famiglia e non perdere tempo studiando. Ed è sempre il Cardinale che nel 1939 istituì a sue spese la Scuola Professionale Femminile nei locali dell’Opera Pia, divenuto poi Istituto Lavitrano, difronte al Palazzo Cigliano e nel 1940 organizzò privatamente anche della classi di Magistero, senza che le ragazze dovesserp recarsi a Palermo per gli ultimi due anni, dove nel 1932 il Cardinale aveva istituito il primo Magistero Femminile. Per le alunne più brave l’Opera Pia prevedeva delle borse di studio e non mancavano agevolazioni con le società di autobus per coloro che venivano da fuori.

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