E adesso, inevitabilmente, anche il processo di globalizzazione inizia a mostrare le prime preoccupanti crepe. L’affanno di miliardi di proletari sta incalzando i pochi troppo ricchi, una forbice non più sopportabile. Mancano Statisti veri. I surrogati Macron, Johnson, Trump vengono inghiottiti dalla strategia saggia e millenaria della Cina.
Dell’Italia è inutile parlare. E’ sotto gli occhi di tutti il livello dei nostri politici, dei nostri imprenditori e dell’organizzazione dello Stato. E il popolo italiano? Se facciamo un excursus storico è solo sulla capacità di sopravvivenza degli italiani che possiamo contare. Solo se tiriamo le palle fuori come abbiamo sempre fatto in duemila anni di storia verremo fuori anche da questa pandemia. E potremmo ancora una volta insegnare qualcosa al mondo. Dovremmo incominciare dalla base.
Ad Ischia come siamo messi? Per adesso male, decisamente. Arrivano timidi farfugliamenti dei sindaci. Non si discute sul da farsi. Si aspettano gli eventi con preoccupante rassegnazione. Certo, non è facile muoversi, nessuno lo nega. Ma se si discutesse qualcosa magari potrebbe venir fuori.
Tantissimi lettori de Il Golfo leggono con attenzione l’articolo di Aniello Di Iorio che propone di creare dei posti ospedalieri, in alberghi, per accogliere dal continente malati da curare. Venerdì 8 marzo, sempre su Il Golfo, è venuta fuori la proposta degli amici al bar di creare una alternativa all’ospedale Rizzoli sul Palazzo Reale. Si aprono dopo il 3 aprile gli alberghi? Ci saranno la testa ed i soldi, per fare turismo, degli europei e degli italiani? E se la stagione va male come affronteremo la crisi? Nel mondo si pensa anche al dopo. Come mai ad Ischia tutti se ne fregano? L’idea di come sarà e cosa sarà il dopo coronavirus potrebbe partire anche da Ischia?
