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“Uniamoci per la sicurezza”, gli studenti del Liceo di nuovo in piazza

Ieri mattina sit in nell’area di Piazzale dell’Ancora a Casamicciola: obiettivo dei ragazzi mantenere alta l’attenzione su un tema davvero delicato e mai così sentito dalla comunità isolana

DI GIADA FERRANDINO

Nella mattinata di ieri, all’insegna del motto “Uniamoci per la sicurezza”, gli studenti del Liceo Statale Giorgio Buchner si sono impegnati nuovamente in una manifestazione con la richiesta di maggiore sicurezza e prudenza sulle strade. Guidati dai rappresentanti di istituto e della consulta gli studenti si sono riuniti a Via Salvatore Girardi, nell’area di Piazzale dell’Ancora a Casamicciola, dove hanno ascoltato i discorsi significativi dei loro rappresentanti e poi si sono disposti in fila indiana sul marciapiede per farsi vedere e per lanciare il loro messaggio a ogni passante. Il primo a parlare è stato Stefano Mattera, il rappresentante dell’istituto superiore Mattei, il quale non ha voluto parlare di sicurezza stradale ma ha voluto lanciare due appelli. Questi, dice il rappresentante, sono rivolti soprattutto a chi ha criticato le iniziative intraprese dai giovani dell’isola, da quelle legali, come le manifestazioni, a quelle illegali come l’occupazione di due delle scuole superiori presenti sull’isola. Qui cita Liliana Segre con la frase “L’indifferenza è complice”, dicendo che tutte le persone indifferenti al troppo sangue sulle strade dell’isola sono complici di tutte le catastrofi già successe e di quelle che eventualmente dovranno succedere. Conclude con un po’di delusione nei confronti degli studenti, troppi pochi alunni sono ancora interessati e coinvolti dalla sicurezza stradale, cosa che capiamo dalla bassa affluenza alla nuova manifestazione, ma il rappresentante è ancora più deluso dall’assenza dei sindaci e delle istituzioni.

Continua poi Stefano Trani, uno dei rappresentanti di istituto del liceo, con la lettura dell’elenco di alcunedelle vittime della strada ad Ischia dal 2007 fino a oggi. Al termine di questa lunga lista, anche il rappresentante del liceo lancia un appello a tutti, senza distinzioni di età, dicendo che prima di accendere il motore si deve accendere la testa. In memoria di tutte le vittime citate nella lista gli studenti si sono raccolti in un lunghissimo minuto di silenzio, che secondo Marco Trofa, un rappresentante di istituto del liceo, si esprime molto meglio delle parole. Un altro giovane che ha parlato durante la manifestazione è stato un ex rappresentante di istituto del liceo. Si esprime orgoglioso nei confronti della nuova generazione, per tutto quello che hanno fatto e continuano a fare per far sentire la propria voce, ma condivide la delusione degli altri rappresentanti nei confronti degli adulti che non si interessano a qualcosa che li riguarda in prima persona. Nota inoltre l’assenza di giornalisti che in precedenza si erano accaniti molto contro i rappresentanti delle scuole superiori che si sono dedicate a progetti per la promozione dell’ideale della sicurezza stradale. Spazio poi anche alla delusione ma soprattutto al dolore di un altro rappresentante di istituto del liceo, Stefano Di Meglio. Anche lui esprime delusione, ma questa volta nei confronti dei rappresentanti delle scuole superiori che non hanno aderito ai progetti per la sicurezza stradale nati dopo la perdita del diciassettenne Manuel Calise. La loro giustificazione che ha lasciato sconvolto il rappresentante sta nel fatto che non avevano rapporti di amicizia con Manuel. Stefano specifica che queste manifestazioni e tutti questi progetti non sono per riportare in vita il suo amico, ma per evitare che qualcun altro debba sentirsi dire che un suo amico, un suo coetaneo sia morto durante la notte, perché, aggiunge il rappresentante, è un dolore troppo grande dover comprare un mazzo di fiori da appoggiare su un bordo della strada. La manifestazione è poi terminata dopo il gesto degli studenti presenti di sistemarsi sul marciapiede, indossando i caschi, simbolo che ormai caratterizza la sicurezza stradale sul territorio ischitano.

Foto Franco Trani

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