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Un’ora di audizione per Domenico De Siano

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Nel pomeriggio di ieri la Giunta per le Immunità del Senato della Repubblica si è riunita per discutere della domanda di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti del senatore Domenico De Siano, indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti dei rifiuti sull’asse Forio-Lacco Ameno e Monte di Procida. L’esponente politico lacchese si è ritrovato in udienza dinanzi al presidente, sen. Dario Stefano, e agli altri componenti, i senatori Giovanardi, Alicata e Buemi che hanno posto una serie di quesiti a De Siano, il quale ha puntualmente risposto alle domande che gli sono state fatte, potendo così svolgere le proprie argomentazioni difensive in relazione alla richiesta di arresto formulata dalla Procura di Napoli. L’audizione ha avuto inizio alle 15, per poi terminare alle 16:05. I successivi e rituali passaggi dell’esame sono stati poi rinviati: bisognerà quindi ancora attendere sulla decisione di Palazzo Madama. Al termine dell’audizione, bocche cucite nell’entourage del senatore e dei suoi difensori di fiducia. Un silenzio difficile da decifrare, così come resta arduo fare qualsiasi tipo di previsione sul responso  della Giunta delle Immunità che, ricordiamo, renderà un parere, mentre l’ultima e decisiva parola sulla richiesta della Procura spetterà all’Aula del Senato. È comunque molto probabile che nella decisione finale sulla sorte di De Siano possano influire anche equilibri politici di ampia portata, ove si consideri che più volte il Governo Renzi per approvare numerosi e controversi provvedimenti è spesso “costretto” a cercare sponde nelle file avversarie, viste le forti resistenze delle minoranze interne. Il senatore ricopre attualmente anche il ruolo di coordinatore regionale di Forza Italia: un compito che ha sin qui svolto con indubbia efficacia, visto che la Campania è l’unica regione dove il partito ha “retto” con significative percentuali di consenso, in un momento in cui il partito a livello nazionale attraversa invece una profonda crisi.  Anche per questo, nei giorni in cui è deflagrata l’inchiesta-rifiuti, Silvio Berlusconi ha espresso pubblicamente rinnovata stima e fiducia al due volte sindaco di Lacco Ameno. Se il Senato dovesse votare contro la richiesta della Procura, è probabile che De Siano si vedrà confermato nel suo ruolo direttivo a livello regionale. In caso contrario, il partito dovrebbe pensare a una successione.  Il procedimento penale a carico del senatore verte essenzialmente su alcune gare d’appalto per la raccolta dei rifiuti nei comuni di Forio, Lacco e Monte di Procida, nelle quali si sarebbero consolidate presunte connivenze per favorire l’assegnazione dei relativi appalti alla società Ego Eco. Sono sei le ipotesi di reato a carico di De Siano: una di associazione per delinquere al fine di influenzare l’assegnazione/aggiudicazione di appalti e commesse per la gestione della raccolta dei rifiuti (il Riesame ha però affermato l’assenza dei gravi indizi per tale ipotesi di reato), oltre a tre imputazioni per concorso in corruzione, e altre due per concorso in turbata libertà degli incanti.

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