CRONACAPRIMO PIANO

Un’unica tassa di soggiorno sull’isola

La proposta arriva dal presidente del consiglio comunale di Lacco Ameno e commissario cittadino di Fratelli d’Italia, Dante De Luise. L’idea è lanciare un balzello che eviti una serie di incongruenze e paradossi sul territorio

Torna l’estate e tornano i temi chiave della stagione turistica, dai trasporti, all’accoglienza sono ciclici i ritornelli. Non può mancare ovviamente la discussione ed il dibattito sull’imposta di soggiorno. Un’imposta da rimettere in forma a cui i comuni guardano con indubbio interesse. Nel 2024 l’imposta di soggiorno ha portato nelle casse dei comuni italiani più di un miliardo. Ha però vari difetti. Per esempio, non tutti gli enti possono introdurla. Servirebbe più omogeneità nelle regole e più trasparenza sulla destinazione del gettito. Ad Ischia il problema della sua istituzione non si pone essendo prevista in tutte e sei le municipalità. Eppure, qualche correttivo non guasterebbe per favorire il settore turistico si prepara all’imminente stagione estiva, con l’obiettivo di consolidare e migliorare i risultati positivi del 2024 in termini di attrattività e introiti. Guardandola dall’obbiettivo dei comuni, magari, per rendere le nostre località più sostenibili e resilienti, proprio sfruttando il ruolo non trascurabile svolto dall’imposta di soggiorno. Il tributo comunale, ripristinato con il Dlgs 23/2011, ha infatti come obiettivo l’attuazione di politiche specifiche in materia di turismo, di ambiente, di recupero e fruizione dei beni culturali. E ha una duplice finalità, fiscale ed extra fiscale: contribuire alla sostenibilità sia finanziaria, sia turistico-ambientale degli enti locali. Ma l’imposta di soggiorno è pronta per la stagione estiva? A ben vedere non del tutto e a farlo notare è l’inconsueta proposta di Dante De Luise, Presidente del consiglio comunale di Lacco Ameno e coordinatore locale di Fratelli d’Italia che ha indirizzato una nota ad hoc ai sei sindaci dei comuni dell’Isola d’Ischia. Basta dare uno sguardo alle attuali tariffe imposte, alla eterogeneità delle scelte dei singoli campanili per rendersi conto del germe di bontà che reca insita la proposta De Luise al vaglio dei sindaci e amministrazioni ischitane che ora dovranno decidere se muoversi o meno, in maniera sincrona ed unitaria. Questo, anche con l’obbiettivo di dare impulso ai servizi del turismo. Poi tutto è perfettibile. Non escluso che proprio per tale motivo gli inquilini della Torre di Santa Restituta, si muovano anche da soli. Le modifiche riguardano le strutture alberghiere, per fittacamere e b&b, invece, tutto resta invariato.

A spiegarci l’humus della proposta è lo stesso De Luise: «Il mio è un invito alle amministrazioni comunali dell’intera isola, per fare un ragionamento unitario e fare sistema su un tema che riguarda tutti.Le mie osservazioni sono per le strutture ricettive e parlo di alberghi, equiparare un euro per ogni stella nel periodo di alta stagione che va dal primo di maggio al 31 di ottobre.E di dimezzare , portando al 50% le tariffe per la sessione di bassa stagione. Quindi si tratta di un piccolo aumento che sul periodo lungo porterà un gettino maggiore e fondamentale per il rilancio del territorio sotto il profilo turistico culturale e di servizi annessi.Poi altro indirizzo che ho suggerito è la tassa di soggiorno per quanto riguarda la nautica da diporto, dai due euro giornaliero a 4€- conclude infine l’esponete di Fdi- Ricordo che la tassa di soggiorno è destinata al miglioramento turistico , eventi cultura estetica cittadina e manutenzione del territorio.Spero si colga l’occasione per un confronto politico sul tema». Come sintetizzato lo Presidente del Consiglio Comunale, avendo riscontrato l’applicazione diversificata in ciascun Comune dell’Isola d’Ischia dell’imposta di soggiorno, al fine di fornire ai numerosi turisti che frequentano l’isola un parametro unitario e semplificato in relazione al pagamento della medesima e al contempo migliorare i servizi connessi all’utilizzazione dei relativi introiti, De Luise ha scelto di rivolgersi ai sindaci per tentare di fare squadra, chiedendo a ciascuna istituzione locale per quanto di competenza, di convocare i relativi Consigli Comunali per adottare la deliberazione avente ad oggetto Variazione Tariffa Imposta di soggiorno con una imposta isolana unitaria.

TARIFFA ISOLA D’ISCHIA

Ecco le richieste di modifica per una tassa di soggiorno isola d’Ischia

PERIODO DI ALTA STAGIONE DAL 1.05 AL 31.10 DI OGNI ANNO – Per le strutture ricettive alberghiere: E 1,00 per ogni stella riconosciuta; – Per i Comuni dotati di porto e/o approdo turistico: E 4,00 per ogni imbarcazione.

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PERIODO DI BASSA STAGIONE DAL 1.11 AL 30.04 DI OGNI ANNO – Per le strutture ricettive alberghiere: C 0.50 per ogni stella riconosciuta; – Per i Comuni dotati di porto e/o approdo turistico: E 2,00 per ogni imbarcazione.

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L’imposta di soggiorno è stata disegnata dal legislatore come un’imposta di consumo, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo pagato per il pernottamento, individuato come indice mediato della capacità contributiva del pernottante. Nonostante i comuni abbiano la facoltà di decidere se introdurre il tributo e con quali aliquote, gli spazi di autonomia sono ridotti a causa dei vincoli sull’eleggibilità dell’ente e sull’imposta massima ammissibile.

Quando fu introdotto il tributo, si attendeva un regolamento nazionale che ne declinasse la disciplina attuativa generale, d’intesa con la Conferenza stato-città e autonomie locali. L’atto non è mai stato emanato e i comuni hanno introdotto l’imposta con regolamenti propri, seguendo criteri di semplificazione amministrativa, che hanno generalmente portato a un’articolazione delle aliquote diversificate non per prezzo, ma per tipologia e pregio della struttura (aliquote fisse crescenti con le “stelle” degli hotel, i “soli” per gli agriturismi, e così via). Tecnicismi a parte, l’idea di De Luise potrebbe essere un buon punto di partenza verso la regolamentazione nazionale partendo proprio da Ischia.

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