POLITICA

La polemica – Menico Scala: si continua a dire bugie sui debiti del Comune di Procida

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Nei giorni scorsi, il capogruppo di “Per Procida”, Menico Scala, è ritornato su alcune questioni che hanno tenuto banco in questi primi mesi di Amministrazione a guida de “La Procida che Vorrei”. Critico sulle problematiche ordinarie: «L’unico rilevante problema affrontato dall’Amministrazione per obblighi di legge è stato l’attuazione della nuova normativa sulla contabilità degli Enti Locali su cui si sono prodotte cifre mastodontiche. Rileviamo che non c’è bisogno di alcuna nuova pubblicazione da parte dell’Amministrazione, basta attenersi ai dati indicati negli atti ufficiali – scrive Menico Scala –  peraltro ampiamente riportati in modo corretto dalla stampa locale, sia sul cartaceo che per via telematica, tranne che da un blog. Il Conto Consuntivo al 31.12.2014, dopo il riaccertamento dei residui, presenta un Avanzo di Amministrazione di 2,0 milioni di Euro, tenendo conto dello scorporo dai residui passivi dei 10,4 mil. di Euro per il mutuo ventennale col quale si è provveduto a liquidare i creditori al 31.12.2013. Come si vede, per differenza, i debiti al 31.12.2014 ammonterebbero a 8.4 mil. di Euro. Sono di importo inferiore se si tiene conto che rilevanti entrate da lotta all’evasione allora in corso di accertamento, in base alla nuova normativa, sono crediti confluiti nel Bilancio 2015 e successivi. Volendo aggiungere ai debiti anche gli ipotizzati 1,1 mil,derivanti da contenzioso, si raggiunge uno sbilancio reale di circa 9.0mildi euro. La rimanente parte dei 22 mil. indicati nel Piano è rappresentata da accantonamenti a garanzia per eventuali minori incassi dai residui attivi e vincoli vari che si sono destinati a ridursi man mano che le entrate vengono realizzate, indipendentemente dai debiti.  E’ stato ampiamente chiarito – rimarca Scala –  il giochino scandalistico dell’utilizzo del termine “massa passiva” per far credere che si tratti di debiti, mentre si è “sorvolato”, per esempio, sulle misure adottare dalla precedente Amministrazione di riduzione della spesa corrente e quella del personale dipendente, nei trent’anni che la legge prevede per azzerare la situazione attiva e passiva dei residui, si registra un risparmio di oltre 30 milioni di Euro, che da solo é più che sufficiente a coprire anche le peggiori evenienze.

Da sottolineare, inoltre, il positivo contributo dato dal gruppo “Per Procida” per l’attuazione delle direttive della Corte dei Conti per armonizzare il piano di riequilibrio ed il piano di riaccertamento dei residui, ostinatamente disatteso dall’Amministrazione che addirittura ne continua a negare l’esistenza, salvo poi a invocarne l’applicazione a termini di legge scaduti. Era l’occasione per porre rimedio alla mancata vendita di beni patrimoniali per aste andare deserte ed evitare le minacce di dissesto. Invece, tra l’altro, sono state confermate previsioni di Entrate non più ottenibili. Ora – conclude il capogruppo di “Per Procida” – bisogna affidarsi al buon cuore della Corte, che auspichiamo, prima di decidere il dissesto, attenda l’accoglimento da parte del Parlamento delle recenti proposte dell’ANCI per mettere i Comuni italiani in condizione di rispettare le contrastanti normative contabili. Se dichiarazione di dissesto dovesse esserci  la responsabilità ultima è di chi non è stato in grado di gestire le nuove normative, pur in presenza delle ereditate, concrete prospettive di riequilibrio strutturale della finanza dell’Ente».

 

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