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NU a Forio, vince la continuità: alla Super Eco l’appalto settennale

L’azienda, già detentrice del servizio di gestione dei rifiuti all’ombra del Torrione, ha prevalso sull’unica concorrente, la AM Tecnology

La procedura è stata più accidentata del previsto, ma la Super Eco è riuscita a ottenere nuovamente l’appalto della gestione dei rifiuti a Forio, superando la concorrenza di un’unica azienda “rivale”. Come si ricorderà, il precedente affidamento era scaduto a novembre scorso. Un affidamento iniziato otto anni fa, dopo un biennio di controversie risolte innanzi al Tar a favore della Ego Eco, con quest’ultima poi coinvolta nelle note vicende giudiziarie e successivamente fallita. Il servizio fu poi rilevato dalla Super Eco, società dello stesso gruppo. Dallo scorso novembre numerosi rinvii hanno caratterizzato la procedura, dipanatasi proprio mentre è iniziata l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da covid 19, circostanza che ha provocato la sospensione dell’iter per riprenderlo successivamente non appena passato il momento emergenziale, in modo tale da assicurare la maggiore partecipazione possibile, visto che per presentare le offerte di gara occorreva necessariamente effettuare un sopralluogo sul territorio.

A maggio la procedura è ripresa, approvando il bando e il disciplinare, e indicendo finalmente la gara d’appalto per il “Servizio di gestione integrata di igiene urbana e servizi accessori”, da aggiudicare mediante Procedura aperta con il criterio dell’Offerta economicamente più vantaggiosa, nominando come Responsabile Unico del Procedimento il dottor Enzo Rando. Anche in questo caso il termine finale per la presentazione delle offerte è stato prorogato, e alla scadenza erano pervenute soltanto due offerte, quella della Super Eco, e quella della A.M. Tecnology. Tra le due, ha prevalso la proposta di aggiudicazione della prima, per l’importo complessivo di Euro 31.706.765,28, oltre oneri della sicurezza pari ad Euro 167.370,00 ed oltre Iva come per legge.

L’importo complessivo dell’appalto è di quasi 32 milioni di euro. La procedura era stata sospesa a causa dell’emergenza sanitaria, mentre l’opposizione consiliare aveva richiesto l’annullamento o la revoca del bando, sollevando diverse perplessità sui costi previsti, ritenuti eccessivi

Tuttavia anche stavolta non sono mancate controversie e contestazioni, come è ormai tradizione in tema di appalti di nettezza urbana all’ombra del Torrione. Prima fra tutte, la richiesta di “annullamento e/o revoca del bando e per la revisione del capitolato e degli oneri al fine di non esporre l’amministrazione a contenziosi da parte anche degli utenti per i costi eccessivi imputati”. A giugno infatti una nota firmata dai consiglieri comunali di minoranza di Forio Ignazio Di Lustro, Vincenzo Di Maio, Jessica Maria Lavista, Stani Verde, Leonardo D’Abundo e Nino Savio, aveva un oggetto chiaro: “Richiesta annullamento del bando per l’affidamento del servizio integrato e di gestione dei rifiuti per il settennio 2020-2027 nel Comune di Forio, con revisione del capitolato e gli oneri per non esporre l’amministrazione a contenziosi da parte anche degli utenti per i costi eccessivi imputati e dai partecipanti alla procedura stessa”. La minoranza contestava alcune anomalie a partire dal fatto che nel capitolato è stato previsto l’acquisto di nuovi automezzi per l’esecuzione dell’appalto settennale. A tal proposito i consiglieri comunali scrivono che “un utilizzo di 7 anni non esaurisce la vita utile dei suddetti beni (mediamente 10-15 anni) specialmente con le limitate percorrenze giornaliere in termini di chilometri percorsi nel Comune di Forio”. Poi Verde e gli altri aggiunsero ancora che “non si ritiene sia stato corretto applicare il 12% di costi generali ed utile d’impresa anche al costo degli automezzi e attrezzature ‘pagati’ dal Comune all’appaltatore, già remunerati a costo di listino come evidenziato nel documento”. I firmatari della nota fecero anche un’altra osservazione: “Nessun riferimento al rifiuto di prendere in carico gli automezzi dell’appalto in scadenza: è stata fatta una perizia degli automezzi? Sono stati valutati talmente degradati da non avere alcuna utilità o valore? Come mai il Comune rinuncia ad esempio ad acquisirli ed a metterli sul mercato, se proprio non vuole riutilizzarli e pretende mezzi sempre nuovi?”. Perplessità la minoranza esprimeva anche per quel che riguarda l’incremento dell’organico ed i livelli del personale. ad esempio anche relativamente ai costi di sicurezza, sottolineando che “il nuovo appalto prevede n. 60 addetti di cui 7 impiegati ed uno con livello di quadro. Si osserva e domanda quanto segue: chi ha autorizzato e quando l’incremento di pianta organica da 50 a 60 unità con oneri derivanti a carico del Comune e dei cittadini in quanto soggetti passivi TARI con copertura 100 per cento dei costi? Chi ha autorizzato e quando (con quale provvedimento e quale istruttoria) l’inserimento di una figura di livello ‘quadro’ a oltre 74.000 euro annui? Quale piano industriale ha previsto tali incrementi di spesa? Per ottenere quali risultati?”. Interrogativi a parte, l’appalto anche stavolta avrà durata settennale.

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