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Terremoto rifiuti sull’isola, tra intercettazioni, mazzette ed altro

Nella odierna mattinata, a conclusione di articolate indagini, ufficiali di PG della Squadra Mobile di Napoli – Sezione Anticorruzione hanno dato esecuzione  ad un’ordinanza  cautelare  emessa  dal GIP del Tribunale  di Napoli  nei  confronti  di nove persone,  di seguito indicate:

  • De Siano   Domenico,   già   consigliere   provinciale   e   regionale,   attualmente   Senatore  della

Repubblica;

  • Rumolo Oscar, Responsabile Finanziario del Comune di Lacco Ameno;
  • Ciummo Vittorio, imprenditore, titolare della società Ego Eco sn;
  • Antifono Salvatore, già consigliere comunale di Torre del   Greco;
  • Rando Vincenzo, Responsabile Ragioneria del Comune di Forio;
  • Di Matteo  Giulia,  Segretario Generale  del  Comune  di Monte  di  Procida ed  ex  Segretario

Generale del  Comune  di Lacco Ameno;

  • Iannuzzi Francesco, già sindaco di Monte di Procida;
  • Gallo Carmine,  legale  rappresentante  della  società I.T.E.,
  • Savoia Carlo, dipendente della società I.T.E.

indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ed alla turbata libertà degli incanti (i primi quattro), nonché per alcuni episodi di corruzione e turbativa d’asta, come appresso precisato nel dettaglio.

In particolare il GIP ha disposto la misura  degli  arresti  domiciliari  nei  confronti  dei  primi  tre indagati e quella dell’obbligo di presentazione alla P.G.  nei  confronti  degli  altri  sei; per  il senatore De Siano il GIP ha contestualmente disposto la sospensione dell’esecuzione del provvedimento, curando direttamente gli adempimenti connessi alla trasmissione della richiesta di autorizzazione all’arresto  alla Presidenza del Senato.

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Le indagini – partite dopo la presentazione di un esposto da parte di  tre consiglieri  del  Comune  di Forio d’Ischia – sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Napoli mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione di atti, appostamenti e pedinamenti, sotto il coordinamento della Sezione reati contro la  Pubblica Amministrazione della Procura di Napoli.

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I molteplici elementi raccolti hanno consentito a questo Ufficio di effettuare una ricostruzione degli accadimenti, pienamente condivisa dal GIP, sulla scorta della quale è stata ritenuta la sussistenza della gravità indiziaria in ordine alle ipotesi di reato innanzi indicate, riconducibili al settore degli appalti per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani nei comuni di Lacco Ameno, Forio d’Ischia e Monte di Procida.

Quanto al Comune di Lacco Ameno, dalle investigazioni sono emersi episodi di  favoritismo  a vantaggio della ditta Ego Eco di Ciummo Vittorio da parte della struttura municipale, mediante illegittime proroghe del servizio a beneficio della citata società; in cambio, e per effetto di accordi corruttivi, Ciummo avrebbe elargito diverse utilità a favore degli amministratori pubblici: segnatamente la somma complessiva di 30.000 € (corrisposta in più soluzioni a Rumolo Oscar), l’assunzione di diverse persone politicamente raccomandate, nonché la somma di € 5.000 a titolo di sponsorizzazione della squadra di calcio di Lacco Ameno (somma materialmente corrisposta al Rumolo).

Quanto al Comune di Monte di Procida, l’indebito affidamento dell’appalto alla Ego Eco sarebbe avvenuta mediante alterazione dei meccanismi  della gara, affidata  alla suddetta società  nonostante

 

questa difettasse di alcuni requisiti previsti dal bando di gaia. La turbativa d’asta sarebbe stata resa possibile grazie all’accordo illecito raggiunto tra Rumolo Oscar (operante in nome e per conto dell’allora consigliere provinciale De Siano Domenico), lannuzzi Franco e Di Matteo Giulia (rispettivamente Sindaco e Segretario generale di Monte di Procida), a beneficio della società di Ciummo Vittorio. Anche in tal caso, a fronte dell’affidamento dell’appalto, vi sarebbero state varie controprestazioni da parte  dell’imprenditore,  ovvero  la  corresponsione  di  ulteriori  somme  di denaro al Rumolo (longa manus ed intermediario di De Siano), l’offerta di somme di denaro a lannuzzi e l’impegno ad effettuare i rifornimenti di carburante per gli automezzi  dedicati  al  servizio  della raccolta rifiuti presso una stazione di servizio appartenente a soggetto gradito ad esponenti politici locali.

Quanto al Comune di Forio d’Ischia, sono emerse plurime collusioni dei pubblici ufficiali con imprenditori tra loro concorrenti, ovvero Gallo Carmine e Savoia Carlo, per la C.I.T.E., Ciummo Vittorio ed Antifono  Salvatore, per la Ego Eco.

Infatti, per un verso vi sarebbero state elargizioni di  denaro  da parte  della  Cile, in  cambio  di una serie di controprestazioni affidate – su indicazioni di De Siano e Rumolo, quest’ultimo nella  qualità di presidente della commissione di gara – a Rando Vincenzo, responsabile del procedimento: questi avrebbe consentito alla società di partecipare alla gaia benché  priva di alcuni requisiti previsti a pena di esclusione, avrebbe modificato il bando dopo la scadenza del termine per la presentazione delle offerte, ed avrebbe attribuito punteggi superiori, tal modo consentendo alla stessa C.I.. T.E. di  aggiudicarsi  la  gara stessa.

Per altro verso, intanto, sarebbero intervenute varie elargizioni da parte della Ego Eco di Ciummo Vittorio che, per il tramite di Antifono Salvatore, avrebbe offerto somme di denaro a  Rumolo (presidente  della  Commissione  di gaia e longa manus  di De Siano Domenico),  avrebbe   consegnato

15.000 € a Rando Vincenzo (per ottenere la sostituzione della busta con l’offerta di partecipazione alla gara) ed ulteriori somme  ad  altro  politico  locale per  ottenere  informazioni  sui punteggi  di gara, in tal modo incidendo negativamente sul regolare svolgimento della gara stessa.

In virtù della stabilità dei rapporti – che vanno anche al di là delle specifiche vicende oggetto di contestazione- e della pluralità degli episodi illeciti, agli indagati Ciummo, Antifono, Romolo e De Siano è altresì contestata la partecipazione  ad  una  associazione  a  delinquere  finalizzata alla corruzione ed alla turbata libertà degli incanti; secondo la già ricordata ricostruzione  dei fatti operata dalla Procura e fatta propria dal GIP, vi sarebbe una perfetta coincidenza di interessi tra il versante imprenditoriale (rappresentato da Ciummo ed Antofono) ed il versante politico (rappresentato da Rumolo e De Siano), testimoniato  anche dalla diuturna attività di procacciamento di tesserati -anche falsi od oggetto di compravendita- operata da Rumolo in vista delle elezioni del 2012 al congresso provinciale della compagine politica cui appartiene De Siano, al fine  di far apparire la corrente di quest’ultimo come la più votata all’interno del partito.

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