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Varchi “killer” a Ischia, centinaia di multe si abbattono sugli ischitani

ISCHIA. Rischia di trasformarsi in una vera e propria mattanza, una strage che definire degli “innocenti” non sarebbe corretto visto che tutti i cittadini erano stati messi al corrente ed a tempo debito. Fatto sta che quello delle contravvenzioni registrate dalle telecamere ubicate all’ingresso delle nuove zone a traffico limitato del Comune di Ischia – entrate ufficialmente in funzione lo scorso 1 marzo dopo mesi e mesi di proroghe e differimenti del periodo cosiddetto di “pre esercizio” – rischiano davvero di infliggere un colpo pesantissimo alle tasche dei cittadini ischitani ed isolani in genere. Secondo alcune voci che circolano dal comando di polizia municipale di via Iasolino, infatti, sarebbero centinaia e centinaia le contravvenzioni fin qui elevate con il nuovo sistema di automazione che riconosce le targhe e di fatto le “registra” rendendo così impossibile le furbate che si commettevano in passato, quando il segnale stradale veniva ignorato o si provava ad infilarsi dietro qualche macchina che apriva il pilomat col suo badge. Un numero di infrazioni spaventoso, che probabilmente né i tutori dell’ordine né tantomeno gli amministratori comunali si aspettavano ma che francamente a noi era parso inevitabile sin dai giorni immediatamente successivi all’entrata in vigore dei varchi con la dicitura “attivo”. Troppe, infatti, nelle fasce orarie di chiusura alla circolazione veicolare, erano le macchine che si infilavano tranquillamente, come se niente fosse. Alle volte  – specialmente ad Ischia Porto all’altezza del platano – si assisteva a vere e proprie processioni, il che rendeva obiettivamente difficile pensare che si potesse trattare di tutti veicoli legittimamente autorizzati.

IMPRESSIONANTE IL NUMERO DI MULTE, AUTOMOBILISTI “KAMIKAZE”

A questo punto tre sono le ipotesi da prendere in considerazione. La prima può riguardare, ma in minima parte (almeno ci piace sperarlo), la strafottenza dei cittadini che se ne sono fregati della presenza delle disposizioni vigenti pensando che dalle parti del municipio ischitano scherzassero ancora (ci può stare, in fondo dopo mesi trascorsi nell’inerzia più assoluta, difficile pensare che si adottasse un provvedimento). Un alibi, ma certo marginale, può essere costituito da una comunicazione non efficace e perentoria dell’ordinanza firmata dal comandante della polizia locale Chiara Boccanfuso, che di fatto apriva le danze al “nuovo corso”. Infine, si potrebbe provare ad accampare l’alibi del non comprendere la differenza delle diciture “attivo” e “non attivo” ma questa attenuante francamente non regge visto che di macchine ne passavano ad ogni ora del giorno e della notte. Nei giorni scorsi, peraltro, era circolata la voce che addirittura nonostante l’ordinanza i dispositivi non fossero ancora entrati in funzione, ma invece sono perfettamente operativi. E adesso, i contravventori si preparino a ricevere a domicilio costosissime “sfogliatelle” dal costo di ottanta euro cadauna, non propriamente bruscolini. Tra l’altro nei giorni scorsi, secondo quanto si apprende, un paio di cittadini si sono recati al Comune ed hanno chiesto di poter incontrare il sindaco Enzo Ferrandino, al quale hanno di fatto consegnato una lettera che rappresentava una sorta di “mea culpa”, un documento nel quale praticamente si chiedeva “pietà” al primo cittadino. La percezione che in tanti avevano reiteratamente violato i divieti era palpabile, così come le conseguenze che si sarebbero abbattute sul capo – pardon sul portafogli – dell’esercito di negligenti. Nella circostanza pare pure che Enzo si sia mosso a compassione, riferendo ai suoi interlocutori che avrebbe provato a capire se era possibile evitare il peggio, ma raccomandando comunque agli stessi di rispettare le regole perché il tempo della tolleranza era decisamente scaduto.

IL COMUNE CORRE AI RIPARI E “RINFRESCA” LA MEMORIA AI CITTADINI

Sarà un caso ma proprio nella mattinata di ieri il Comune di Ischia ha nuovamente rinfrescato la memoria ai suoi cittadini, con un post diffuso attraverso i canali social ed un comunicato trasmesso agli organi di informazione. Nello stesso si legge che “con il mese di marzo si è dato ufficialmente il via al controllo elettronico per il rilevamento degli accessi alle Ztl del Comune d’Ischia. Appare però necessario ricordare che, la dicitura “varco attivo” indica il periodo in cui il transito è vietato, mentre  “varco non attivo” quello in cui il transito è, invece, consentito; un indirizzo, questo, dato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.«Terminato il periodo di pre -esercizio è importante ora che la  cittadinanza faccia attenzione ai segnali, una piccola accortezza utile a non incorrere in sanzioni», questo il monito del Sindaco Enzo Ferrandino”. Poi tutte le altre info, che a questo punto – visto quello che sta succedendo – invitiamo i nostri lettori a leggere con estrema attenzione: “Ricordiamo, inoltre, che gli orari delle zone a traffico limitate, previsti dall’ordinanza emessa dal Comandante della Polizia Municipale, sono: Via Iasolino (varchi 1e 2) tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 13:00; Via Porto (varco 3) solo sabato, domenica e festivi dalle ore 8:00 alle 15:00 e dalle 19:00 alle 4.00; Via Roma/delle Terme e via Cortese (varchi 4,5, e 6)   solo sabato, domenica e festivi dalle 10:30    alle  13:00 e 17:00 – 06:00; Ischia Ponte (varchi 7 e 8) solo sabato, domenica e festivi dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Inoltre, per il varco 3 (via Porto) viene consentito il transito ai veicoli dei pescatori, con i propri natanti autorizzati all’ormeggio lungo il tratto interessato, e ai veicoli dei dipendenti del cantiere, esclusivamente nella fascia oraria 8.00 – 12:00 e 17:00 – 19:00. In via sperimentale, per le ZTL di via porto, via Roma/delle Terme, via Cortese e Ischia Ponte, potranno circolare i veicoli a due ruote, rientranti nelle autorizzazioni al transito, anche a motore acceso, ma a passo d’uomo e utilizzando la massima cautela e prudenza per la sicurezza dei pedoni. I veicoli autorizzati al transito dal varco 5 potranno raggiungere il proprio posto auto privato sui tratti di Via V. Colonna compresi tra via Gigante e  via R. Gianturco, via R. Gianturco e Via  F. D’Avalos, Via F. D’Avalos e Via Gianturco, percorrendo il tratto di via V.Colonna transitando nei due sensi nell’area pedonale.  I veicoli autorizzati di via G.B. Vico, attraverso il varco 8, residenti dal civico 48 in avanti, vengono registrati tra quelli autorizzati al transito attraverso il varco 7 – via Seminario – con obbligo di svolta verso via G.B. Vico dall’incrocio con via Luigi Mazzella, durante le ore di vigenza della ztl. I veicoli già autorizzati ad accedere alla ztl di via V. Colonna del varco 6, vengono registrati tra i veicoli autorizzati all’accesso attraverso il varco 5”. E poi il “pistolotto” finale, con l’ultimo avviso rivolto ai cittadini: “La città ideale è quella in cui tutti, spontaneamente, rispettano le norme. Si invita, pertanto, la cittadinanza a verificare il possesso dei requisiti e di verificare di aver presentato la richiesta di inserimento del proprio veicolo nel database creato per il sistema, recandosi presso gli uffici del Comando di Polizia Locale per il ritiro delle autorizzazioni. Il rilascio avverrà tutto i giorni feriali dalle ore 9:30 alle ore 12:30 e dalle 15:00 alle 17:00 previo pagamento dei prescritti diritti di istruttoria per l’importo di 10 euro con moneta magnetica o con esibizione di versamento da effettuarsi sul conto corrente postale 23002801, intestato a Tesoreria del Comune di Ischia indicando la causale “diritti di segreteria rilascio autorizzazione accesso Ztl”.

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E chiudiamo con un paio di indiscrezioni, le ultime di questo “doloroso” capitolo. Ritornando al disinteresse dei cittadini, pare che ci sarebbero anche soggetti autorizzati a poter chiedere la deroga per accedere in determinate ZTL che però fin qui non si sono affatto curati di esperire le procedure necessarie per poter vedere il numero della propria targa inserito all’interno del database ottenendo così la “dispensa”. Un’altra stranezza è rappresentata dal fatto che in alcune aree, contrariamente a quanto accadeva in passato, è consentito accedere con i mezzi a due ruote, anche se con tutte le cautele del caso. Secondo alcune voci “maliziose”, il dettaglio contenuto nell’ordinanza del comandante Chiara Boccanfuso sarebbe da attribuire al fatto che le telecamere non riuscirebbero a leggere i numeri di targa di ciclomotori e motocicli, rendendo così di fatto inevitabile il loro scorazzare in tutte le zone interdette alla circolazione in determinate fasce orarie della giornata. Un inconveniente di natura tecnica, questo, al quale si starebbe cercando di porre rimedio. Ma che, se confermato, sarebbe oltremodo “imbarazzante”.

Gaetano Ferrandino

 

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