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Vende l’hashish a due tredicenni, arrestato e condannato

ISCHIA. Questo non è soltanto un fatto di cronaca. E comunque, non è un fatto di cronaca come tutti gli altri. Perché mette insieme gli ingredienti di una pesantissima miscellanea. Punto uno, l’età media degli spacciatori sulla nostra isola si abbassa sempre più, segno evidente che il mercato è diventato fiorente e che vivere nell’illegalità costituisce una valida occasione di guadagno. Punto due, le pinete e i parchi pubblici non sono più luoghi dove pensare solo a svagarsi e a divertirsi ma anche d’incontri per attività poco lecite (quando non ti capita di beccare il maniaco che si masturba). Punto tre, sulla nostra isola c’è qualcosa che non va se delle ragazzine infraquattordicenni in pineta non ci vanno per giocare o fare jogging ma per comprare lo spinello. E’ un campanello d’allarme che dovrebbe suonare come le sirene in tempo di guerra ma che noi continueremo impunemente ad ignorare. Ma c’è anche il punto quattro, quello costituito dalla presenza sulla nostra isola di forze dell’ordine che riescono quotidianamente ad arginare – con una meticolosa attività di prevenzione e repressione – fenomeni delinquenziali ed in particolare quello legato al consumo di droga che è sempre più in ascesa.

E il risultato conseguito è di quelli considerevoli e nasce proprio da una precisa disposzione del dirigente del commissariato di polizia di Ischia, il vicequestore Alberto Mannelli, che negli ultimi tempi aveva intensificato i servizi di controllo nelle pinete ischitane, soprattutto dopo una serie di segnalazioni ritenute evidentemente molto attendibili. E questo anche attraverso l’utilizzo di personale in borghese, in grado di non dare nell’occhio e di mimetizzarsi abilmente nei parchi del Comune capofila dell’isola verde. Ed è stato proprio nel corso di uno di questi sopralluoghi che gli agenti hanno sorpreso e tratto in stato di arresto, proprio con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti, il 24enne Antonio Buonomo. L’uomo è stato sorpreso all’interno della Pineta degli Atleti in via Michele Mazzella ma il particolare che lascia maggiormente allibiti è un altro: il giovane aveva appena ceduto una sigaretta di hashish già confezionata a due clienti che però erano giovanissime, entrambe di 13 anni. Gli uomini a disposizione di Mannelli bloccavano sia lo spacciatori che le baby clienti. Poi si procedeva ad una perquisizione personale: addosso ad Antonio Buonomo venivano rinvenuti circa tre grammi di hashish. Condotto negli uffici di via delle Terme veniva sottoposto agli adempimenti di rito, poi dell’accaduto veniva informato il sostituto procuratore di turno. Il magistrato disponeva la custodia dell’arrestato ai domiciliari in attesa del processo per direttissima che è stato celebrato ieri mattina dinanzi al giudice del Tribunale di Napoli. L’arresto operato dalla polizia è stato convalidato, l’uomo è stato condannato a due anni di reclusione con pena sospesa.

I particolari più inquietanti della vicenda sono rappresentati dall’interrogatorio cui sono state sottoposte le due giovanissime acquirenti, ovviamente alla presenza dei rispettivi genitori. Il vicequestore Alberto Mannelli ha incontrato forti resistenze da parte delle ragazzine, che proprio non volevano ammettere di aver acquistato hashish dal Buonomo. Ci sono volute tecniche investigative “sofisticate” e da poliziotti “navigati” per metterle l’una contro l’altra e non fare in modo non soltanto che raccontassero la verità ma anche dettagli francamente allarmanti. Entrambe, infatti, hanno ammesso che l’acquisto di quello spinello non era un fatto saltuario, ma rivelato che acquistavano una piccola stecchetta di sostanza stupefacente ogni due giorni. Insomma, un ritmo e un consumo di hashish davvero spaventoso se parliamo di due adolescenti. E di non essere nemmeno le uniche persone ma di conoscere altri coetanei che facevano altrettanto. E questi dettagli hanno sorpreso non poco anche gli uomini della polizia isolana che quasi non credevano alle loro orecchie di fronte ad ammissioni fatte in maniera così candida. Alla fine, ovviamente, le ragazze sono state riaffidate ai rispettivi genitori e segnalate alla prefettura ai Napoli ai sensi dell’art. 75 della Legge Stupefacenti.

Gaetano Ferrandino

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