CRONACAPOLITICA

Vendita dei beni comunali, Ischia ci riprova

Si dice che la perseveranza sia una virtù anche se alla lunga bisognerebbe rendersi conto del fatto che se certe cose non si concretizzano un motivo ci dovrà pur essere. Ma dal palazzo municipale di via Iasolino ad Ischia passano i mesi e pure gli anni e cambiano anche le amministrazioni ma su certe cose si insiste sempre nella speranza che il vento cambi. E così la giunta municipale guidata dal sindaco Enzo Ferrandino – e riunitasi al gran completo – ha votato una delibera di giunta avente ad oggetto “piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari, proposta al consiglio comunale”. Di fatto, come viene chiaramente ricordato nell’atto deliberativo “il competente settore dell’amministrazione ha attivato una procedura di ricognizione del patrimonio dell’ente, sulla base della documentazione presente negli archivi e negli uffici, predisponendo un elenco di immobili (terreni e fabbricati) suscettibili di valorizzazione e/o dimissione, non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali”. A questo punto l’esecutivo approva l’elenco da proporre poi al civico consesso che sarà pronunciato ancora una volta a pronunciarsi sulla materia che in passato non ha mai visto il Comune riuscire a vendere nemmeno un mattone.

Ma quali sono beni e cespiti messi in vendita dall’ente locale? Si tratta nell’ordine di uno stabile in via Iasolino, sede del municipio di Ischia, attualmente occupato dagli uffici comunali. Poi c’è l’appartamento dell’ex custode nella struttura scolastica scuola media; un locale ufficio in via porto; due locali deposito, abitazione al primo piano e terreno ubicati alla via Porto provenienti dalla donazione Durante; tre appartamenti alla via Stradone provenienti dalla donazione De Luca; un locale ufficio alla via stradona attualmente ubicato dall’Inps, un locale ad uso ristorante alla via Cristoforo Colombo denominato “Zì Nannina”; un locale ad uso ristorante alla via Cristoforo Colombo denominato “Duilio”; dodici appartamenti ubicati in via Leonardo Mazzella; sette appartamenti locali tra via Traversa GB Vico e Nuovo Macello; un fabbricato caserma in via Fonhdobosso; il cantiere navale ex Argita alla via Porto; l’appartamento dell’ex farista al Castello Aragonese; locali ex stabile Antiche Terme Comunali; locale al piano terra ex ufficio azienda e soggiorno; una porzione del Centro Polifunzionale non ceduta alla Città Metropolitana; locali in via Morgioni adiacenti il Polifunzionale per servizi terziari, Museo del Termalismo, Centro Studi Termali, Auditorium, Centro Servizi Termali; un locale in va Morgioni (attuale mercato); locali a Palazzo D’Ambra in via Iasolino; un locale in Corso Vittoria Colonna a Piazzetta San Girolamo; locali e spazi esterni in via Roma, vecchio mercato comunale.

Insomma, come si nota chiaramente certamente non manca quello che può essere messo in vendita. Il problema, piuttosto, come il lettore potrà facilmente notare raccogliendo le informazioni del caso o consultando l’albo pretorio comunale, restano le tariffe decisamente elevate per potersi accaparrare alcuni dei cespiti che vi abbiamo appena elencato. E questo nonostante in un passato, lo ripetiamo, più e meno recente, l’interesse registrato da potenziali acquirenti sia stato praticamente nullo. Ma evidentemente, dalle parti del Comune di Ischia, possono anche permettersi di aspettare.

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