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Sanità procidana, tagli in vista?

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – A pochi giorni dall’insediamento dei nuovi vertici dell’ASL Napoli 2, il neo commissario straordinario Antonio D’Amore e i due sub commissari, quello amministrativo Alberto Pironti e quello sanitario Luigi De Paola, nominati del governatore Vincenzo De Luca, girano voci  allarmanti circa provvedimenti intesi a “riordinare” le strutture sanitarie dell’isola di Graziella. Considerato che, in tempi di vacche magre, “riordinare” suona tanto come “tagliare”, a lanciare il nuovo grido dall’allarme, tra gli altri, è il prof. Domenico Ambrosino, da sempre impegnato nel sociale, giornalista e direttore del periodico “Procida Oggi” (testata che nel corso degli anni ha sempre tenuto alto il livello di attenzione sull’andamento della sanità procidana) che, nel recente numero di dicembre, ha dedicato ampio spazio a quello che, alle soglie del nuovo anno, si prefigura come una problematica di non poco conto per l’intera collettività.

«Il ridimensionamento del Presidio Sanitario “Gaetanina Scotto di Perrotolo” di Via De Gasperi – dice Domenico Ambrosino – partirebbe dalla riduzione degli attuali nove posti letto a due, utilizzabili per lievi soste. Inoltre ci sarebbe la sostituzione dei medici specialisti ospedalieri attualmente in servizio, che assicurano un servizio di pronto soccorso medico, chirurgico ed ostetrico, 24 ore su 24, con personale medico del 118 adibito alle emergenze. A ciò seguirebbe l’abolizione dell’autonomia del Distretto Sanitario di via Monsignor Scotto Pagliara, con l’accorpamento al Distretto di Ischia e, ancora, il trasferimento insieme all’organizzazione logistica del 118 presso il Presidio di Via de Gasperi, dove si utilizzerebbero quei locali adibiti attualmente alla degenza e vari ambulatori. Del tutto evidente, a questo punto – sottolinea Ambrosino – il ridimensionamento del servizio medico, chirurgico ed ostetrico del presidio che finirebbe per rappresentare solo una tappa per il trasferimento verso gli ospedali del continente in ogni evenienza. Lanciamo, perciò, un grido d’allarme affinché, con spirito unitario, in primis l’Amministrazione Comunale, ma anche le altre forze politiche e sociali del territorio si mobilitino: prima per verificare le reali intenzioni dell’ASL Napoli 2, poi unirsi tutte insieme per la difesa della nostra salute. La razionalizzazione per ridurre i costi, ottenuta attraverso economie di spesa, può essere utile finanche per migliorare i servizi; ma, le conquiste non si toccano. Non stiamo parlando del superfluo – conclude Domenico Ambrosino – ma dell’essenziale: dal Pronto Intervento, agli ambulatori specialistici, ad un maggior coordinamento tra i vari segmenti, a partire dalla medicina di base, ai mezzi di trasferimento degli ammalati, alla presenza di personale sanitario in grado di affrontare le urgenze e le emergenze che possono interessare gli abitanti di un’isola, un territorio particolare, specie durante il periodo invernale. E’ una battaglia di civiltà che va affrontata senza se e senza ma, in modo forte ed unitario. Chiediamo, in tal senso, all’Amministrazione Comunale iniziative pronte, atte a fugare le legittime preoccupazioni della popolazione».

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