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L’ottimismo del cardinal Bassetti: «Casamicciola e Lacco Ameno risorgeranno»

«Casamicciola e Lacco Ameno risorgeranno». È con queste parole che il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha voluto esprimere la propria vicinanza e quella di tutta la Chiesa ai cittadini isolani colpiti dal sisma del 21 agosto. Il numero uno della Conferenza episcopale italiana (che è anche arcivescovo metropolita di Perugia e Città della Pieve) è giunto sull’isola verde nella giornata di martedì su invito del vescovo di Ischia, monsignor Pietro Lagnese. I due prelati, proprio nella serata di martedì e come già riferito da “Il Golfo”, hanno celebrato la Santa Messa nella chiesa conventuale dei Padri Passionisti a Casamicciola, alla presenza dei cittadini terremotati e delle autorità civili.

L’INCONTRO CON LA FAMIGLIA BALESTRIERI E L’ARRIVO AL CAPRICHO. Il cardinal Bassetti ha dedicato la seconda giornata a Ischia alla visita dei luoghi maggiormente colpiti dal terremoto e all’incontro con gli sfollati. Il presidente della Cei ha dato ufficialmente inizio alla propria giornata incontrando la famiglia di Lina Balestrieri, una delle due vittime del sisma del 21 agosto. Dopo questo colloquio – svoltosi in forma strettamente privata – il cardinal Bassetti (accompagnato dal vescovo Pietro Lagnese e da alcuni religiosi) è giunto al Capricho di piazza Marina, dove è stato accolto dal sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna e da quello di Lacco Ameno Giacomo Pascale, che hanno funto da cicerone per tutta la mattinata. L’arcivescovo del capoluogo umbro, all’interno della sede provvisoria del Comune termale, ha ricevuto i saluti dei dipendenti e anche delle forze dell’ordine. Da segnalare il breve ma significativo scambio di battute avuto con il rappresentante della polizia di Stato e il capitano Andrea Centrella, gerente della Compagnia Carabinieri di Ischia.

IL SOPRALLUOGO ALLA CHIESA DELLA MADDALENA. Dopo una breve sosta al bar “Calise”, la delegazione del cardinal Gualtiero Bassetti (composta, tra gli altri, da don Gino Ballirano, don Gaetano Pugliese e don Gioacchino Castaldi) ha raggiunto in auto la chiesa della Maddalena, attualmente interdetta al pubblico perché pericolante in più punti. Il cardinal Bassetti, profondamente colpito dai danni subiti dal luogo di culto, non ha potuto fare a meno di menzionare la chiese presenti in Umbria, che sia l’anno scorso che nel passato sono state seriamente danneggiate dai movimenti tellurici che storicamente interessano il Centro Italia.

LA VISITA A PIAZZA MAJO E ALLA “ZONA ROSSA” DI VIA D’ALOISIO. Una volta usciti dalla chiesa della Maddalena, coloro che erano al seguito dell’alto prelato si sono recati a piazza Majo attraversando il varco istituito in località Fango a Lacco Ameno. Ad accogliere il presidente della Conferenza episcopale italiana vi era un nutrito gruppo di cittadini terremotati, che hanno chiesto al cardinale di intercedere in loro favore presso il presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni. Dopo aver indossato il casco protettivo, i membri della delegazione cardinalizia e gli operatori dell’informazione sono stati accompagnati dai Vigili del Fuoco e dalle forze dell’ordine in via d’Aloisio, la strada lungo la quale hanno purtroppo trovato la morte le povere Lina Balestrieri e Marilena Romanini e dove, per fortuna, sono stati tratti in salvo i tre fratellini-coraggio. Il cardinal Bassetti si è fermato nei pressi della chiesa dell’Addolorata e della casa dei Toscano: in questo punto, un responsabile dei Vigili del Fuoco ha spiegato al presidente della Cei come sono avvenute le operazioni di soccorso. L’uomo, nella circostanza, ha evidenziato il sangue freddo di Ciro: «Lui si preoccupava più dei fratelli che di se stesso. Le richieste erano sempre le stesse: “Come stanno i miei fratelli?”». Di tutta risposta, Bassetti ha mestamente affermato: «Ormai per loro l’infanzia è finita».

Al termine della passeggiata tra le macerie di via d’Aloisio, il cardinal Bassetti e il vescovo Lagnese si sono concessi alle domande dei cronisti giunti sul posto. Il capo dell’assemblea permanente dei vescovi ha dichiarato: «Gli eventi vanno proporzionati al tipo di realtà in cui essi avvengono. Per un’isola un terremoto così intenso, anche se circoscritto, rappresenta un disastro dieci volte più grande rispetto a un evento simile che possa avvenire in terraferma. Poi bisogna tener conto anche della mentalità della gente: sul “continente” è possibile muoversi, dall’isola no. Io sono stato vescovo dell’isola d’Elba, e la mia gente mi diceva: “Noi siamo come le lumache: il guscio – ovvero quel po’ di terra che abbiamo – è tutto per noi. Tolto quello, non ci rimane nulla”. Questi sono tutti fattori di cui bisogna tenere conto. Non può essere paragonato un terremoto di questo tipo agli altri che sono avvenuti nelle Marche, nell’Umbria e nel Lazio. Penso che da parte delle istituzioni ci voglia un’attenzione e un accorgimento particolari in quella che sarà la ricostruzione. Qui ci vuole un vestito fatto da un sarto molto bravo, perché l’abito va adattato alla persona».

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IL MESSAGGIO DI SPERANZA: «CASAMICCIOLA E LACCO AMENO RISORGERANNO». Bassetti ha poi lanciato un messaggio di speranza ai cittadini: «Alla gente io continuerei a dire quello che ho trovato scritto in quel cartello davanti alla chiesa di Santa Maria Maddalena: Casamicciola e Lacco Ameno risorgeranno. Torneranno ad essere, insomma, quello che erano, magari anche con criteri costruttivi più adatti. Al tempo stesso, non possiamo concederci il lusso di perdere un patrimonio storico di questa bellezza e così significativo. In questi luoghi c’è davvero una bellezza, una composizione anche ambientale unica nel suo genere. Sono venuto a Ischia per alimentare la speranza della gente, la stessa che animava un uomo di San Pellegrino, vicino Norcia, e che non potrò mai dimenticare. Quando gli dissi: “Come era bello il vostro paese”, lui mi rispose: “Perché lei dice era? Il nostro paese è bello, perché risorgerà”. Ecco, io vorrei portare questa speranza alla gente. Non sono venuto solo per asciugare qualche lacrima, ma per condividere quello che state facendo e per darvi una mano per quello che mi è possibile». La visita del cardinal Bassetti si è conclusa dopo mezzogiorno con un sopralluogo alla chiesa di San Giuseppe al Fango, anch’essa lesionata in seguito al sisma del 21 agosto scorso.

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Francesco Castaldi

Fotoservizio di Franco Trani

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