ARCHIVIO 4ARCHIVIO 5

IL VESCOVO LAGNESE RIAPRE LA “PORTA SANTA” DELLA CATTEDRALE PER UNO STABAT MATER TUTTO ALL’ISCHITANA

Domani sera, e probabilmente per tutta la giornata che apre alla Settimana Santa, la Cattedrale a Ischia Ponte, la chiesa del Vescovo, sarà tutta, dall’antico Organo all’Altare Maggiore, di Salvatore Ronga, l’assessore alla cultura del Comune d’Ischia, il regista teatrale, l’autore dei tanti poetici e avvolte filosofici e osannati post su Facebook dal tiolo fisso di “cent’anni di Solitudine”. Vi entrerà in pompa magna col suo codazzo di fedelissimi, sottobraccio alla sua musa ispiratrice (un po’ come lo fu Giulietta Masini per Fellini nel quale il Ronga spesso si specchia), la brava attrice foriana Lucianna De Falco  che definimmo qualche tempo fa la “Nannarella”, la Anna Magnani ischitana per notevole  somiglianza fisica ed artistica e forse anche caratteriale alla famosa attrice  romana de Roma degli anni ’50. Salvatore Ronga, dopo quattro anni (Pasqua 2014) dalla sua discussa regia   della “passione di Cristo” nel Tragicus Actus rappresentato lungo le strade di Forio, ritenta e insiste con Maria, la Madonna, riaffidando il delicato ruolo alla De Falco, che indipendentemente dalla sua bravura nella parte di Maria Addolorata e di tutto ciò che interpreta, da incolpevole, si trovò al centro di una vibrata contestazione di una parte dei foriani presenti alla messa in scena allestita all’aperto,  dal Regista Salvatore Ronga  al quale non gli fu perdonato  che Maria Addolorata impersonificata per l’appunto dall’attrice  Lucianna De Falca. tutta avvolta in un sensuale  manto nero, fosse portata a spalle in trono scortata da sette uomini anch’essi vestiti di nero, come se ci si recasse ad una festa profana. Ma Ronga il “colpevole” non si scompose più di tanto. All’indomani  infatti, chi stava dalla sua parte lasciò scritto: “ Salvatore Ronga, senza ironia e grande signorilità, ha inteso ringraziare i tre “Signori” che ieri sera per tutta la “Via Crucis” lo hanno seguito dicendogli: “Vergognati, blasfemo, hai rovinato tutto!” Il regista ha inteso ringraziarli perchè anche loro, in fondo, hanno recitato “meravigliosamente e con spontaneità le parti che avevano scelto d’interpretare“. Perciò – ha concluso – “Viva Forio e la sua gente!”. Acqua passata, direbbero quelli che vogliono dimenticare. Il presente ci offre invece un Ronga istituzionale e pagato, ma anche più” navigato” rispetto alla personale e professionale esperienza foriana. Il Vescovo Lagnese gli ha aperto le porte della Chiesa Cattedrale, dove tra arte e liturgia, domani Ronga troverà  l’habitat  appropriato, rassicurante e protetto  per rappresentare il suo Stabat Mater in versione originale propria, ossia scritto e diretto dal Maestro di casa nostra,lungi, crediamo,  dal competere  con Jacopone da Todi e il suo Stabat  Mater, storica  preghiera, composta intorno al lontano 1256 in pieno medio evo.   Jacopo de Benedictis detto Jacopone da Todi (Todi, 1236 circa – Collazzone, 1306) è stato un religioso e poeta italiano venerato come beato dalla Chiesa cattolica. I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i più celebri autori di laudi religiose della letteratura italiana. Stava Madre, scriveva Jacopone,  dolorosa a la Croce lagrimosa, dov’era il suo Filio; la cui anima piangente, abattuta e dolente  trapassò il gladio. O quanto tristạ e aflitta fue quella beneditta  Madre de l’Unigenito, che piangeva e doleva  e tremava, ché vedeva le pene al Figliuol inclito. Qual è l’uomo che non piagnesse…”. Quindi, per ciò che gli riguarda, un Ronga concentrato alla massima potenza insieme alla sua troupe dove spicca il personaggio chiave dell’impegnativo ed ambizioso lavoro del regista teatrale ischitano, la Lucianna De Falco che affronterà ancora una volta il ruolo della Madre di Cristo in versione ronghea, in un contesto diverso che piacerà alla spigliata e risoluta interprete foriana, attrice con un intenso e prestigioso vissuto artistico fuori dell’isola, in televisione, al cinema e nei teatri regionali e nazionali. Il Comune d’ Ischia, attraverso il suo ufficio stampa, in sinergia con la Diocesi di Ischia ha così annunciato l’evento di domani sera nella Chiesa Cattedrale dell’Assunta in Ischia Ponte: “Una donna siede al cospetto del mare e, sul filo dell’orizzonte, un’isola appare. Maria, di fronte all’isola di Patmos, ripercorre la sua avventura di madre in un dialogo intimo e profondo con il Figlio. Rivive, ancora una volta, le inquietudini e i turbamenti che, nella verità rituale della messinscena, la condurranno a ripetere quel sì con cui rispose all’annuncio dell’Angelo. Lucianna De Falco interpreta Maria, ne disegna la figura che si staglia solitaria di fronte al pregevole crocifisso medievale esposto nell’antica Cattedrale dell’Assunta. Siamo a Ischia, è su un’isola che va in scena questo Stabat Mater, in una versione originale scritta e diretta da Salvatore Ronga con le musiche di Gianfranco Manfra. Il mare accompagna l’azione, risuona costante, rievocato nel canto della Corale Polifonica Buon Pastore, e si allunga fino ai piedi della croce, dove l’indicibile è affidato agli ottoni dell’ensemble Pithecusa Brass, tra sospensioni estatiche e improvvise lacerazioni”.

 

        antoniolubrano1941@gmail.com

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex